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Sampdoria a testa alta, ma Adriano la condanna

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Sampdoria a testa alta, ma Adriano la condanna

La Samp esce sconfitta nel posticipo di San Siro: una zampata di Adriano allo scadere del primo tempo regala all'Inter una vittoria sudatissima, Dessena vicino al pari nel finale.

25_cambiassofranceschiniSegnali di ripresa, almeno sotto il profilo della mentalità, perché di punti da San Siro la Samp non ne porta a casa. La testa però funziona meglio, il cuore anche e così i blucerchiati offrono una prestazione all'altezza del palcoscenico e in linea con il bisogno di recuperare terreno in classifica che in questo periodo rappresenta l'obiettivo numero uno del club.

Samp in ripresa. Segnali di ripresa, nonostante un arbitraggio che ha deluso parecchio e nonostante una sfortuna da record: alla fine del confronto coi nerazzurri, Mazzarri ha infatti fuori per problemi fisici quattro difensori di ruolo su cinque. Accardi, Campagnaro, Gastaldello e Raggi. Lucchini, oggi squalificato, è il quinto. Roba da non crederci. Inter-Samp dice anche questo, oltre al fatto che il Doria ha perso 1-0 per via di un gol di Adriano nel recupero del primo tempo, oltre al fatto che Palombo e compagni restano fermi a quota 20, in acque non limpide. Il match inizia coi cerotti per i doriani, tant'è vero che proprio capitan Palombo deve retrocedere in difesa, affiancato da Gastaldello e Raggi. A centrocampo cominciano Sammarco, Franceschini, Dessena, Pieri e Stankevicius, mentre davanti tocca a Pazzini, affiancato da Delvecchio. In realtà, è proprio l'ex fiorentino l'unica punta. In panchina va Bellucci, non al top, mentre Cassano resta a Genova. L'Inter, reduce dalla sconfitta contro l'Atalanta, deve rinunciare per la prima volta quest'anno ad Ibrahimovic, squalificato. Mourinho schiera Adriano davanti, insieme a Mancini.

Dubbi e svantaggio. Gara da subito nervosa, con i padroni di casa a confermare la crisi di gioco attraversata negli ultimi tempi. La Samp gestisce bene la situazione, rischiando poco e non facendo pensare ad una serata facile per i campioni d'Italia. Così è, infatti. Più passa il tempo, più l'Inter commette falli e più gli scontri si intensificano in generale. Alla fine del parziale saranno ben sei gli ammoniti, con due cartellini pesanti per Mazzarri: Sammarco e Pazzini, sanzionati dal non certo ottimo Celi, erano infatti diffidati. Primo episodio da moviola verso il ventesimo, quanto Stankevicius va giù in area interista per un contatto con Muntari. Per l'arbitro non c'è fallo. Le immagini tv non chiariranno i dubbi, anzi. Da segnalare, verso il 44', una ghiotta occasione per Adriano che spreca tentando una difficile semirovesciata in area, quando sarebbe stato più facile il colpo di testa. Poco male per l'Inter, perché due minuti dopo è proprio l'Imperatore a decidere. In realtà, fa quasi tutto Maicon sulla destra, saltando Pieri e servendo al brasiliano il colpo da tre punti.

Emergenza difesa. Brutta tegola per il Doria, che subisce il secondo gol consecutivo sul palo lontano e il secondo consecutivo a fine primo tempo. Col Palermo, sette giorni fa, era stata la stessa storia. Stavolta però i blucerchiati non mollano, rientrando in campo carichi. Mourinho, espulso prima del vantaggio di Adriano per aver rivolto frasi ingiuriose a Celi, toglie Samuel per Cordoba. E' il primo cambio della gara. Il secondo arriverà dopo appena due minuti. Gastaldello accusa dolore al polpaccio e non può proseguire, al suo posto ecco Padalino e l'arretramento di Stankevicius in linea difensiva. Siamo a due centrocampisti in difesa, Palombo compreso. Andrà anche peggio. Già, perché Raggi a metà secondo tempo alza bandiera bianca e qui il problema sembra grave, trattandosi di noia muscolare non di poco conto. Fuori pure il nuovo arrivato, dentro Ziegler, il quale si sistema sulla sinistra, al posto di Pieri che invece finisce dietro. Tre centrocampisti su tre, ora, davanti a Castellazzi.

Rigore negato. Eppure la Samp non soffre, anzi dà l'idea di poter pareggiare. Sarebbe così, probabilmente, se Celi assegnasse un giusto rigore a Pazzini – fallo di Cordoba – nell'ultimo quarto d'ora. Ma così non è, e allora Mazzarri e ragazzi incassano la delusione. Aspettando di poterla trasformare in rabbia.

Inter             1
Sampdoria   0
Rete:
47' p.t. Adriano.
Inter (4-3-1-2): Julio Cesar; Maicon, Samuel (1' s.t. Cordoba), Chivu (39' s.t. Maxwell), Santon; Zanetti, Cambiasso, Muntari; Stankovic; Adriano, Mancini (33' s.t. Figo). A disposizione: Toldo, Cruz, Crespo, Quaresma. Allenatore: José Mourinho.
Sampdoria (3-5-1-1): Castellazzi; Raggi (15' s.t. Ziegler), Palombo, Gastaldello (4' s.t. Padalino); Stankevicius, Dessena, Sammarco, Franceschini (18' s.t. Bellucci), Pieri; Delvecchio; Pazzini. A disposizione: Mirante, Mustacchio, Donati, Marilungo. Allenatore: Walter Mazzarri.
Arbitro: Celi di Campobasso.
Assistenti: Niccolai di Livorno e Papi di Prato.
Quarto uomo: Gervasoni di Mantova.
Note: allontanato al 40' p.t. Mourinho; ammoniti al 10' p.t. Chivu, al 16' p.t. Stankevicius, al 32' p.t. Sammarco, al 33' p.t. Pazzini, al 41' p.t. Stankovic e al 43' p.t. Franceschini; spettatori 45.000 circa; recupero p.t. 3', s.t. 6'.

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Nella foto Pegaso, un duello tra Esteban Cambiasso e Daniele Franceschini.

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