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Delvecchio-Gastaldello-Pazzini, mattinata a scuola

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Delvecchio-Gastaldello-Pazzini, mattinata a scuola

I tre giocatori della Samp sono stati ospiti del liceo classico D'Oria di Genova: sala gremita, tanti applausi e una pioggia di domande.

12_liceodoriaLa Samp tra i ragazzi, questa mattina al Liceo D'Oria di Via Diaz, lo storico istituto che dal secolo scorso forgia personalità di spicco, tra le quali l'attore genovese – e sampdoriano – Paolo Villaggio. Sampdoriani anche i tre calciatori che hanno incontrato gli studenti, alcuni da più tempo, altri da pochissimo. Senatore è senza dubbio Gennaro Delvecchio, capitano della graditissima spedizione, applaudita a gran voce dalla platea del D'Oria. Insieme al centrocampista, Daniele Gastaldello e Giampaolo Pazzini, in assoluto il più acclamato dal giovanissimo pubblico.

Tifosi e decreti. Tante le domande rivolte ai tre giocatori, ma l'interesse generale verte soprattutto sul fattore tifo e sulle mosse da attuare per cambiare un calcio sempre meno attento alla purezza dello sport e sempre più rivolto al business e ai contratti. Delvecchio, storicamente un sincero purosangue, non usa giri di parole in merito ai due temi principali della mattinata. «Il nostro calcio non ha nulla da invidiare al modello inglese o a chissà quali altri – dice sicuro Gennaro -, dobbiamo solo migliorare sull'aspetto violenza: il sogno mio e di tutti è che la domenica in trasferta la gente possa andarci senza preoccupazioni, come una scampagnata. Anche perchè è un peccato rovinare uno spettacolo fantastico come ad esempio quello di Marassi. La nostra gradinata è un'emozione unica, da non scambiare con alcuni fatti molto meno divertenti». Gastaldello va sulla stessa lunghezza d'onda del compagno, spostando l'attenzione sui decreti emanati nelle ultime stagioni dalle istituzioni. «Qualcosa sta cambiando in Italia – afferma il difensore -, vedo nelle leghe inferiori che è stato ridotto il numero dei giocatori in rosa, per controllare meglio i costi. Purtroppo esistono ancora decreti durissimi per i tifosi, come ad esempio quello relativo agli striscioni, che per me è una cavolata. La gente deve poter andare allo stadio per divertirsi e non per sfogarsi, credo che il sotegno di chi si presenta al campo con rispetto e passione non vada penalizzato. Il tifo è fondamentale nel calcio, qui a Genova se ne trova una dimostrazione palese: non ho mai sentito la Sud zitta in un anno e mezzo che sono qui». Poche parole, ma certamente non prive di significato quelle pronunciate da Giampaolo Pazzini in merito all'argomento tifosi-mondo del calcio. «Credo che gli ultimi decreti penalizzino soprattutto i tifosi tranquilli – racconta il Pazzo -, facendo fare loro lunghe code e lunghi controlli, mentre chi vuole entrare per scopi diversi entra lo stesso, i modi esistono purtroppo. Sul calcio in generale, dico che c'è troppo business e la cosa più bella resta il calore del pubblico».

Il derby tutto l'anno. Inevitabile l'argomento derby e la gestione del rapporto coi cugini in città, anche da parte dei calciatori, spesso considerati – a torto – solo figurine con una maglia addosso e dunque in qualche modo schiavi di essa. Delvecchio: «Ho tanti amici genoani, anche perché il calcio è una cosa e la vita reale un'altra. Nel derby, vedo solo i nostri colori dal primo all'ultimo minuto, ma poi le amicizie restano e i risultati passano». Gastaldello: «Conosco alcuni calciatori del Genoa, sono miei amici per esperienze vissute in altre città. Non si può e non si deve dimenticare il rapporto, solo perchè magari ora vestono l'altra maglia». Pazzini: «Conosco abbastanza bene Criscito e Palladino dai tempi dell'Under 21 e sono d'accordo con Gennaro e Daniele: l'amicizia resta».

Delvecchio. Infine, qualche battuta sul momento Samp e sull'immediato futuro. Comincia Delvecchio. «Attraversiamo un momento non positivo – sono le parole del numero 40 -, soffriamo in campionato, anche se nelle coppe abbiamo ottenuto ottimi risultati. La squadra è forte e il gruppo unito, anche se ogni tanto sento il contrario purtroppo. Voglio precisare per l'ennesima volta che remiamo tutti dalla stessa parte, poi è naturale che quando non vengono i punti ci siano voci, che vanno lasciate dove sono. I tifosi? Loro sono grandissimi, non ci hanno mai fatto mancare il loro apporto. Dal punto di vista personale, spero di tornare presto disponibile, non vedo l'ora di dare una mano».

Pazzini. Tocca poi a Pazzini, andare incontro ai giornalisti. «La mia avventura alla Samp è iniziata benissimo sul piano personale, ho segnato due gol in campionato e uno in Coppa Italia, purtroppo sotto il profilo della squadra non possiamo dire lo stesso. Spero che la prossima volta i miei gol siano decisivi per vincere. Cassano? Fortissimo, l'intesa con lui migliora di giorno in giorno. Poi, se mi dà sempre palloni come domenica, mi scordo anche i gol belli e va bene lo stesso. Il rammarico quest'anno è non poter giocare la Uefa, ma cercherò di dare tutto nelle due competizioni rimanenti. Domenica c'è la Juve? Ho segnato tre gol ai bianconeri e con la maglia della Fiorentina hanno un certo peso».

Gastaldello. Infine, Gastaldello. «Sarà un'emozione speciale tornare a Torino – il difensore veneto è cresciuto tra i bianconeri -, anche se contro la Juve non sarà facile. Dovremo affrontare l'impegno belli carichi, cercando di fermarli tutti insieme, come quest'anno e come l'anno scorso. Andiamo a Torino per combattere, cercando di non ripetere gli errori fatti col Siena, penso ad esempio all'ultima parte di match, quando ci siamo abbassati troppo, favorendo gli avversari. Con la Juve non ce lo possiamo permettere, dovremo essere coraggiosi e anche un po' spregiudicati per fare risultato. Stiamo lavorando molto su quest'aspetto, probabilmente il fulcro di tutti i problemi incontrati fin qui».

La galleria. Clicca qui per vedere le foto dell'incontro al liceo D'Oria.

Nella foto Pegaso, un momento dell'incontro al liceo D'Oria.

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