Serata amara, la Samp si deve arrendere al Metalist
La Samp si inchina agli ucraini del Metalist, vittoriosi a Marassi con un colpo di testa di Olinyk all'ultimo secondo del primo tempo: il forcing della ripresa non porta da nessuna parte.
Il primo faccia a faccia col Metalist non è un granché per la Samp, che perde l'incontro d'andata e pone in salita il discorso qualficazione. Gli ucraini si presentano a Marassi fedeli alle loro credenziali: squadra tosta, ben organizzata, attenta in difesa e pericolosa in attacco. Un avversario ostico per chiunque, insomma, tanto più per i blucerchiati, in questo momento.
Emergenza e beffa. Walter Mazzarri è infatti alle prese con l'ennesima emergenza stagionale, non potendo contare su Accardi, Campagnaro, Delvecchio, Gastaldello e Pazzini, i primi quattro per infortunio, l'ultimo per indisponibilità relativa ai precedenti impegni Uefa sostenuti con la maglia della Fiorentina. Cinque titolari plausibili allora vanno in tribuna, costringendo i compagni all'ennesimo tour de force e all'ennesima fatica, che inevitabilmente toglie lucidità e brillantezza. Come spesso accaduto nelle ultime uscite, la Sampdoria è infatti autoritaria nei primi minuti, per poi calare nella seconda parte di frazione e, soprattutto, nella ripresa. Stanchi, la trasferta di Torino è solo l'ultimo degli impegni cui il Doria ha dovuto far fronte, gli uomini di Mazzarri ci mettono l'anima, ma non riescono a pareggiare una partita decisa – fatalmente – da un gol oltre tempo di Olinyk. Già, perché il numero 11 ucraino segna – su disattenzione della difesa Samp – cinque secondi oltre il 47', di testa, beffando i blucerchiati e mettendoli in ginocchio.
Serve un'impresa. Nel secondo tempo, servono a poco i cambi operati dal trainer doriano: gli ingressi di Sammarco e Pieri e quello di Marilungo poi, poco cambiano nell'economia del match. La Sud borbotta per due rigori negati dal romeno Balaj, uno su Bellucci all'8' del secondo tempo e l'altro per fallo di mano, al 47' del secondo tempo. Entrambi potevano sicuramente starci, vista la moviola, ma entrambi non sono stati concessi, a negativa genesi di un risultato difficile in ottica ritorno. La Samp dovrà infatti segnare almeno un gol – senza subirne – per portare fino ai supplementari la contesa, due – subendone pure uno, in questo caso – per chiudere subito la qualificazione a proprio vantaggio. Impresa possibile, di certo, ma sarebbe stato meglio salire a Kharkhiv con altre referenze.
Sampdoria 0
Metalist Kharkiv 1
Rete: 48' p.t. Oliynyk.
Sampdoria (3-5-2): Castellazzi; Stankevicius, Lucchini, Raggi; Padalino, Dessena (13' s.t. Sammarco), Palombo, Franceschini (13' s.t. Pieri), Ziegler (29' s.t. Marilungo); Cassano, Bellucci. A disposizione: Mirante, Mustacchio, Ferri, Da Costa. Allenatore: Walter Mazzarri.
Metalist Kharkiv (4-5-1): Goriainov; Maidana, Obradovic, Gueye, Bordian; Valyayev, Edmar (47' s.t. Gancarczyk), Rykun (44' s.t. Berezovchuk), Olinyk, Sliusar, Jajà (34' s.t. Devic). A disposizione: Bazhan, Konyushenko, Barilko, Zeze. Allenatore: Myron Markevich.
Arbitro: Balaj (Romania).
Assistenti: Szekely (Romania) e Eugen Gheorghe (Romania).
Quarto uomo: Constantin (Romania).
Note: ammoniti al 25' p.t. Bordian, al 46' p.t. Stankevicius, al 13' s.t. Jajà, al 26' s.t. Gueye, al 32' s.t. Olinyk, al 38' s.t. Lucchini e al 42' s.t. Goriainov; spettatori 15.000 circa; recupero p.t. 3', s.t. 4'.
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Nella foto Pegaso, un duello tra l'argentino Maidana e Cassano.