Marilungo: «Peccato uscire, e non aver segnato»
Il giovane talento della Samp dopo l'esordio da titolare in Europa: «Abbiamo disputato una buona partita, peccato non aver segnato perché forse poteva andare diversamente».
Un misto di emozione, dispiacere e soddisfazione. Guido Marilungo esce dalla sua prima notte da protagonista, in Europa, con un frullato di sensazioni fatto della gioia per una maglia da titorare e dal dispiacere per l'eliminazione e per un gol che poteva essere e non è stato.
Emozione da titolare. Emozione, comunque. «Immensa – sorride Guido a fine gara, prima del charter per il rientro -. Era normale ci fosse, ed era tanta: ma appena iniziata la partita non ci pensi, e dopo poco ho anche avuto la possibilità di segnare…». Se lo sarebbe meritato, il ragazzo che non più tardi di lunedì è stato eletto miglior giocatore dell'ultimo Viareggio: «L'ho cercato quel gol, sarebbe anche servito per sperare nella rimonta. E' andata male, anche se resto soddisfatto della mia prestazione. E dispiaciuto, naturalmente, perché la nostra Uefa finisce qui».
Io e Claudio. In campo da titolare, insieme a Bellucci. Gazzetta dello Sport di questa mattina: «Il mio idolo era Maradona. Da un po' di tempo è Bellucci». E Guido non si nasconde: «E' stato bello giocare con lui, mi sono trovato bene. E' facile giocare al suo fianco». Arrivano anche i complimenti di Mazzarri, dopo una partita così: «Fanno molto, molto piacere. Speriamo sia solo la prima di tante, questa mia serata».
Episodi. Il lato negativo è l'eliminazione, quasi inevitabile dopo la sconfitta di Marassi: «Ma non li ho visti forti come all'andata – spiega Marilungo -. Sono una squadra solida, rognosa, ma hanno vinto solo grazie a due episodi. E noi dovevamo finalizzare quel che abbiamo creato, questo sì».
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Nella foto Pegaso, Marilungo chiuso all'ultimo da Goriainov.