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Mazzarri: «Cattiveria e attenzione, questo ci serve»

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Mazzarri: «Cattiveria e attenzione, questo ci serve»

Il tecnico della Samp è pronto per la delicata sfida di Torino: «Sono le trasferte a fare la differenza con la scorsa stagione, bisogna pensare ad arrivare in alto e invertire la tendenza».

20_mazzarriL'idea sarebbe quella di avere un filo di continuità, trovando anche in trasferta quei punti (e quelle prestazioni, in misura minore) che in casa hanno restituito alla Samp una classifica accettabile. Le trasferte, già: il problema sta lì, e il calendario dice che domenica si gioca a Torino. Mazzarri? Beh, lui quel che vuole lo sa.

Di nuovo lontano da casa, mister. E' riuscito a darsi una spiegazione su questi alti e bassi?
«Non abbiamo avuto convinzione, cattiveria, a volte cinismo: tutte cose che servono. Penso a Verona, a Bologna: non che la squadra abbia giocato male, no, però abbiamo gettato al vento dei punti… E la differenza con l'anno scorso alla fine è proprio nelle vittorie fuori casa, che adesso non arrivano. Bisogna correggere i nostri errori e interpretare al meglio le partite che verranno, se vogliamo un cambio di tendenza».

Primo tentativo, un Torino con l'acqua alla gola.
«Ci capita sempre, qualcosa del genere. Ogni partita spunta un motivo in più, ci siamo abituati… Guardate le ultime trasferte dell'anno: tutti campi difficili, partite che mi aspetto piene di tensione. Ma fa lo stesso, dobbiamo pensare solo a noi stessi, migliorare dove siamo stati carenti e non preoccuparci di chi avremo di fronte. Ricordate? Chiunque sia l'avversario, in campo bisogna andarci sempre con lo stesso atteggiamento: se facciamo le cose per bene, isolandoci da tutto, allora possiamo mettere in difficoltà qualunque squadra. Anche il Torino, chiaro: pur tenendo presente che la rosa non rispecchia la loro classifica, perché giocatori come Bianchi, Rosina, Stellone e tanti altri non sono cosa da poco».

Quanto può aver pesato, nell'economia della stagione e nella testa dei giocatori, una classifica senza pensieri né grossi obiettivi?
«Per me nulla. E di certo, da quel che si dice e da come si parla nello spogliatoio, è così anche per loro. Quel che voglio io è una squadra che non si accontenta, che provi sempre ad arrivare più in alto possibile: siamo padroni del nostro destino, abbiamo tutto per levarci qualche altra soddisfazione».

Samp-Torino, un girone fa, si chiuse con un coro di polemiche (granata) per l'arbitraggio. E' preoccupato per il clima che si sta creando intorno alla partita di domenica?
«Non mi garba entrare nel merito, ma non vorrei che poi ci si marciasse su… E allora dico che sì, all'andata un errore dell'arbitro ci ha favorito e ha inciso sulla partita: una partita che, però, avremmo comunque meritato di vincere. Detto ciò, a fine partita si dice quel che si vuol dire e poi si archivia tutto. Sperando che la direzione successiva sia equa».

Lei a Torino sarà squalificato.
«E sono arrabbiato. Tanto, tantissimo. Perché non c'è stata la possibilità di fare ricorso, non ho potuto esporre le mie ragioni e chiarire l'equivoco che si è creato. Morale, sono stato danneggiato. Visti gli equilibri sottili di una partita, la presenza di un allenatore potrebbe essere importante. Sì, questa squalifica mi brucia molto».

Nella foto Pegaso, l'allenatore della Samp Walter Mazzarri.

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