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Il ritorno di Pietro Accardi: «Il peggio è alle spalle»

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Il ritorno di Pietro Accardi: «Il peggio è alle spalle»

Il difensore palermitano è tornato a calcare il prato verde dopo quattro mesi e mezzo di stop forzato, a causa dell'infortunio al ginocchio. «Ho trascorso mesi difficili, tornare in campo è emozionante».

23 accardi_per articoloMentre la Sampdoria si prepara a ricevere il Parma domenica a Marassi da capolista, rifilando undici reti ai dilettanti della Loanesi (Eccellenza ligure), Luigi Del Neri ritrova una pedina importantissima per il suo scacchiere: Pietro Accardi, al ritorno in campo dopo l'infortunio al ginocchio che lo ha tenuto a lungo lontano dai campi di gioco. L'ultima gara giocata dal "guerriero" blucerchiato risale allo scorso 13 maggio, stadio "Olimpico" di Roma, finale di Coppa Italia vinta ai calci di rigore dalla Lazio. Da quella data, Pietro è andato prima sotto i ferri, poi le dure settimane di stop forzato, la fisioterapia, gli allenamenti a parte, mentre il resto del gruppo riusciva ad inanellare vittorie su vittorie, raggiungendo la vetta della classifica.

Venticinque minuti in amichevole. Una tappa importante verso il ritorno definitivo in campo?
«E' stata dura, ma finalmente sono riuscito a tornare in campo e correre dietro al pallone. Il ginocchio risponde bene: grazie allo staff sanitario della Sampdoria sono riuscito a rispettare la tabella di marcia fissata al momento dell'operazione. Ora mi manca soltanto un po' di condizione, che riuscirò a trovare soltanto allenandomi con continuità: il peggio è alle spalle e il rientro finalmente vicino».

Mentre tu soffrivi e e faticavi per recuperare dall'infortunio, i tuoi compagni sono riusciti a portare la Sampdoria al comando della classifica. Te lo aspettavi?
«Sarei un ipocrita se dicessi che avrei scommesso su questo primato. Tuttavia ero e sono tutt'ora convinto che questo gruppo ha valori importanti e se in questo momento è in testa non è un caso. Il gruppo è unito, ci sono giocatori importanti, capaci di cambiare volto alla partita in qualsiasi momento e un mister capace e preparato».

Mister Del Neri, che tu conoscevi già dalla comune esperienza vissuta a Palermo…
«Il mister mi ha già allenato a Palermo: so cosa chiede ai suoi giocatori e come vede il calcio. Questo sicuramente può essere un vantaggio per capirne meglio i meccanismi, ma sicuramente mi ci vorrà un po' di tempo per capire al meglio i nuovi schemi: nelle ultime due stagioni in difesa giocavamo con tre marcatori e due esterni che si abbassavano, ora giochiamo con quattro uomini in linea e marchiamo a zona, ma non vedo l'ora di mettermi a completa disposizione del mister, per dare il mio contributo».

Nella foto Pegaso, Pietro Accardi durante l'amichevole con la Loanesi.

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