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Del Neri pensa ai ducali: «Massimo rispetto per il Parma»

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Del Neri pensa ai ducali: «Massimo rispetto per il Parma»

In attesa della gara interna di domenica contro i gialloblù, il mister blucerchiato incontra a Bogliasco i mezzi d’informazione e spiega: «Ci godiamo il primato, senza pressioni».

02_delneriIl tecnico di Aquileia è sereno, tranquillo. Il primato in classifica, dopo le prime sei giornate di campionato, è arrivato in maniera inaspettata in casa Samp, portando con sé una ventata di ottimismo, capace di far lavorare il gruppo a disposizione del tecnico friulano consapevole dei propri mezzi, ma anche con la giusta spensieratezza di chi sa che il vero obiettivo della squadra non è certo lottare per lo Scudetto. Domenica prossima al “Ferraris” arriverà il Parma di Guidolin, formazione neopromossa, ma costruita per fare bene e che può contare su individualità importanti del calibro di Panucci, Mariga, Bojinov, Biabiany, Paloschi, dell’ex Amoruso e del campione del mondo Zaccardo, rientrato in Italia dopo aver vinto il campionato tedesco con la maglia del Wolfsburg. Un avversario temibile dunque, «che va affrontato con il massimo rispetto e la debita attenzione», come indica lo stesso Del Neri.

Credibilità. Col passare delle settimane, la critica nei confronti della formazione blucerchiata ha cambiato più volte giudizio: da sorpresa del campionato, la Sampdoria è riuscita ad aggiudicarsi maggiore credibilità sul campo, tant’è vero che ora qualcuno è disposto a scommettere qualcosa in più su Palombo e compagni, chiedendosi fino a quando il Doria riuscirà a tenere questo ritmo. «A dire il vero c’è stato un periodo in cui ci definivano solo “fortunati” – sottolinea il tecnico, togliendosi qualche sassolino dalla scarpa -. Dopo sei giornate forse abbiamo conquistato maggiore credibilità, ma ritengo tuttavia che la fortuna, insieme all’acume tattico, siano componenti indispensabili per fare bene. Benzina nel motore ce n’è abbastanza e sarebbe molto grave il contrario, visto che siamo solamente all’inizio e credo che possa durare sino alla fine, per come abbiamo lavorato sia nel precampionato che in queste settimane».

Orgoglio. Le cose stanno andando bene non solo sotto il profilo dei risultati, ma è il gioco espresso dalla Samp, che sta letteralmente mandando in delirio i tifosi. «Sono orgoglioso dei miei giocatori e della società che mi dà l'opportunità di lavorare nel migliore dei modi – prosegue mister Del Neri -. Secondo il mio pensiero, il calcio deve essere sempre propositivo: il calcio è organizzazione, ma anche qualità. Qui si respira un clima diverso che nelle altre piazze d’Italia. Per certi versi questo gruppo mi ricorda il mio primo Chievo, anche se la Sampdoria ha ben altro spessore per storia, blasone e giocatori, che ha a disposizione. L’ambiente però è tranquillo e questo ci trasmette energie positive, che noi cerchiamo di riversare in campo».

Spensieratezza. Molti giocatori della Sampdoria non sono abituati a guardare tutte le altre squadre dall’alto, ma il tecnico friulano non teme cali di tensione. «Non sentiamo questa pressione – taglia corto Gigi Del Neri -. Io e i miei giocatori abbiamo trascorso una settimana bella, orgogliosi di essere primi, ma consapevoli dei nostri mezzi e delle nostre potenzialità. Continuiamo a lavorare sodo, ma spensierati: non è nostro compito vincere il campionato e in queste settimane non ho visto nessuno di noi andare in giro per Genova a pavoneggiarsi per il primato. Ci godiamo questo momento, ma restiamo con i piedi per terra».

Complimenti. In queste settimane, sono stati molti i complimenti e gli attestati di stima arrivati al tecnico blucerchiato, il quale però non è certo il tipo da esaltarsi. «I complimenti mi fanno piacere più per quanto riguarda l'uomo Del Neri, che per quanto riguarda l'allenatore – assicura il tecnico della Samp -. Mi fa piacere essere giudicato come una persona seria, che lavora bene e che fa del calcio una parte della sua vita, oltre alla famiglia ovviamente che resta sempre al primo posto. Un giorno, vorrei essere ricordato qui a Genova come una persona che ha lasciato qualcosa anche sotto l’aspetto umano e non soltanto per quello che ho fatto vedere sul campo, dove alle 13 della domenica sei considerato un fenomeno e alle 17 il giudizio può essere già stato capovolto dai risultati».

Nella foto Pegaso, Luigi Del Neri mentre impartisce istruzioni alla squadra.

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