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Del Neri è sicuro: «A Livorno consci delle nostre qualità»

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Del Neri è sicuro: «A Livorno consci delle nostre qualità»

Il tecnico friulano si prepara ad affrontare la trasferta in terra Toscana facendo un primo bilancio sul campionato e guardando con fiducia al futuro: «Troveremo un ambiente difficile, ma abbiamo le qualità per rendere la vita difficile agli amaranto».

18_delneriDomenica a Livorno, la Sampdoria chiuderà l'anno solare e la prima parte di questo campionato, che ha visto tornare in blucerchiato Luigi Del Neri, già centrocampista doriano tra i cadetti nella stagione 1980/81 e chiamato la scorsa estate a guidare la squadra dalla panchina dal presidente Riccardo Garrone e dall'a.d. Beppe Marotta. Un avvio entusiasmante, al di là di ogni più rosea previsione, poi un calo, un periodo di buio che è coinciso con tre brucianti sconfitte. «Un appannamento comprensibile per una squadra come la Sampdoria, partita ai nastri di partenza con ben altre ambizioni rispetto alle grandi del campionato e che comunque può essere soddisfatta per i 25 punti  messi insieme fino a questo momento», spiega senza mezzi termini l'uomo di Aquileia nell'ultima conferenza bogliaschina del 2009.

Prima della sfida con la Juve aveva dichiarato di essere curioso di vedere come se la sarebbero cavata i suoi ragazzi, sia dal punto di vista del valore sia della personalità. Da allora per la Sampdoria è iniziato un secondo campionato, un po' sottotono rispetto al primo. Ha ora la sensazione che, dopo il pari con la Roma, ne possa iniziare un terzo?
«È un campionato difficile, diciamo che ci siamo trovati ad affrontare squadre importanti nel momento in cui si trovavano al top, mettendo in campo tutte le loro forze. Ad esempio Milan, Juventus e Fiorentina avevano recuperato tutti i giocatori quando ci hanno incontrato. Noi non dobbiamo essere ansiosi su quello che dobbiamo affrontare adesso. Domenica abbiamo ottenuto un piccolo bottino, non concendendo gol alla Roma, il che è un fattore importante, sintomo di attenzione e di grinta. Spero che d'ora in avanti siano tornate definitivamente quelle attitudini di determinazione e agonismo, che ci hanno portato a giocarcela contro chiunque».

Domenica incontrerete il Livorno, una squadra con cui avete giocato qualche sera fa…
«È un contesto diverso, quella partita era inframezzata tra il derby e la trasferta di Milano, era difficile affrontarla dal punto di vista psicologico, per questo non facciamo nessun dramma per quella sconfitta. Il Livorno non avrà Lucarelli, ma ha giocatori di valore come Candreva, Pulzetti, Mozart e l'ex Pieri. Troveremo una squadra bella tosta, che come tutte le provinciali ha il compito di salvarsi in casa. Troveremo un ambiente difficile, ma siamo consci di avere le qualità per rendere difficile la vita al Livorno».

Contro la Roma, la difesa si è riassestata sui livelli abituali, ora è la volta dell'attacco?
«La difesa è stata aiutata molto domenica, in primis dal centrocampo. A parte un paio di giocate giallorosse, siamo stati molto attenti. Per quanto riguarda l'attacco, posso dire che ora per Cassano e Pazzini trovare il gol non è facile come ad inizio stagione, ma ci sta un periodo di appannamento davanti. Mi preoccuperei se non avessero le qualità per ottenere i gol, ma sono sicuro che torneranno decisivi al più presto. Domenica poi recuperiamo Semioli, per cui possiamo dire di avere una rosa abbastanza completa. Mancheranno solo Lucchini e Poli, ma ci saranno altri giocatori che dimostreranno di poter far parte della Samp».

Semioli, appunto, è ormai recuperato. Può essere considerato il primo "acquisto" di gennaio?
«Franco è stato il giocatore inseguito più di ogni altro quest'estate, averlo recuperato è per noi un motivo di grande soddisfazione e serenità. In questa squadra quando mancano determinati giocatori si paga un po' dazio e mancando Semioli è mancato qualcosa di importante, ad esempio nell'uno contro uno e nell'esperienza».

Restando sui singoli, Pazzini ieri si è allenato a parte. Quali sono le sue condizioni?
«Contiamo di recuperarlo perché Giampaolo è un giocatore importante per noi. Il suo recupero, però, deve essere pieno altrimenti non ha senso. Se non dovesse farcela, comunque giocherà Pozzi».

L'impiego di Bellucci dietro le punte domenica sera è stato determinante come raccordo tra i reparti. Pensa di riproporlo?
«Avendo due ali a disposizione, penso che possiamo avere anche un modello diverso. Claudio ha comunque lavorato bene e ha mostrato che la squadra può reggere anche questo confronto. Il primo tempo con la Roma ne è un esempio: è stata una frazione di grande livello».

Infine un primo bilancio: ad oggi pensa sia positivo?
«Il bilancio è molto positivo, ma non è sentito positivo come dovrebbe. Non è stato dato a questa Samp il valore che merita. I 25 punti finora conquistati dimostrano la bontà della squadra e delle visioni della società; e per questo bisogna dargliene merito. Poi è vero che in alcune partite bisognava dare qualcosa in più, ma diamo anche i meriti ai nostri ragazzi per la nostra posizione di classifica, che è oltre le aspettative di giugno. Si è vista una squadra con due facce, e, come è ovvio che sia, la prima è difficile da dimenticare. Fosse successo al contrario ora non staremmo parlando in questa maniera. Tante squadre di élite hanno attraversato momenti di grande difficoltà: è un campionato un po' "pazzerello". E sarà così fino alla fine».

Nella foto Pegaso, mister Del Neri infreddolito ma sereno al "Mugnaini" di Bogliasco.

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