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Il mister ha le idee chiare: «Servirà una grande prova»

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Il mister ha le idee chiare: «Servirà una grande prova»

Dalla sfida col Palermo alla difficile trasferta in casa del Napoli di domenica prossima, dall'emergenza in difesa al mercato. È un Del Neri motivato quello che si appresta ad iniziare questo 2010 insieme con la sua Sampdoria.

05_delneri-pazziniDomani pomeriggio al "Ferraris", per la ripresa del campionato, arriva il Palermo di Delio Rossi. Un undici temibile, allenato da un tecnico che pratica un calcio spettacolare e come il mister di Aquileia va sempre alla ricerca del gioco, senza speculare mai sul risultato, e composto da un gruppo di giocatori di altissimo livello. Una squadra, quella rosanero, che Gigi Del Neri guidò per circa sei mesi dall'estate 2005 sino al gennaio 2006, quando il vulcanico Zamparini decise di sollevarlo dall'incarico in seguito alla sconfitta patita in casa per mano del Siena. «Da quella stagione, a Palermo sono cambiate tante cose – spiega l'allenatore friulano nel corso della prima conferenza bogliaschina dell'anno -; domani, a Marassi, arriverà un'altra squadra, guidata da un collega capace, che sta disputando un ottimo campionato».

Allora si ricomincia. Quali dubbi riserva la ripresa dopo una sosta lunga quasi due settimane?
«Bisogna iniziare il 2010 nel migliore dei modi, cercando di riprendere un discorso che nell'ultimo mese in campionato si era interrotto. Credo che la sosta abbia fatto bene al gruppo, che ha cercato di capire cosa non ha funzionato a partire dalla fine di novembre in poi. Dovremo ritrovare le certezze e le idee che ci hanno permesso di disputare un ottimo avvio di stagione, consapevoli che di fronte avremo una squadra temibile ed organizzata, quale è il Palermo, che non sarà facile battere e per farlo dovremo sfoderare una prestazione superlativa».

Iniziare il nuovo anno di fronte ai propri sostenitori può aiutarvi a partire con il piede giusto?
«Senza dubbio rappresenta un vantaggio per noi. In questo torneo, la squadra ha dimostrato di esprimersi decisamente meglio in casa che fuori, anche se su questo aspetto si dovrà lavorare, per migliorare il rendimento anche lontano da Marassi. Dicembre è stato un mese terribile da questo punto di vista: mentalmente abbiamo accusato un black-out e il fatto di aver disputato molte gare fuori casa non ci ha aiutato. Credo che fuori casa la squadra subisca inconsciamente un calo di concentrazione e nel calcio bisogna sempre mantenere l'attenzione alta, altrimenti gli avversari ti puniscono».

In queste due settimane di sosta, è riuscito a capire come mai dopo un'ottima partenza, la squadra ha subito un calo? Qual è, secondo lei, la vera Sampdoria?
«Credo che la vera Sampdoria sia quella in versione casalinga. Fuori giochiamo in maniera troppo sparagnina e non riusciamo ad esprimerci ai nostri livelli. Tuttavia questo nelle prime partite non avveniva, credo che sia riconducibile tutto ad momento di appannamento, che ha coinciso con la fine dell'anno solare. Tutte le squadre subiscono un calo nel corso di una stagione e noi, dopo una partenza migliore di quanto avessimo preventivato, abbiamo dovuto pagare dazio».

Al suo arrivo, definì questo campionato "d'assestamento": previsione azzeccata…
«Faccio l'allenatore e so come funzionano queste cose. La società, in estate, ha puntato forte su un gruppo giovane e come in tutti mestieri non è facile svolgere il proprio compito alla perfezione, senza commettere errori. Questo gruppo ha grandi potenzialità e lo ha dimostrato, ma ha altrettanto bisogno di crescere: a volte, è capitato di dover pagare dazio per la nostra inesperienza, ma credo che sia normale».

La classifica è molto livellata, con diverse squadre raggruppate in pochi punti. Basta poco per ritrovarsi a lottare per l'Europa e altrettanto per scivolare in un limbo, che potrebbe indurre la squadra ad adagiarsi e disputare una seconda parte di stagione anonima. Crede che la Sampdoria possa correre questo pericolo?
«Non credo che una partita possa decidere la classifica, soprattutto in questo momento della stagione. Senza dubbio, in questa settimana giochiamo due gare importanti che, se riuscissimo a trasformare in punti, potrebbero dare una ventata di energia positiva sia alla squadra sia alla nostra classifica. Al contrario però, non credo che la mia squadra possa correre questo tipo di pericolo. Questi ragazzi hanno grandi motivazioni. In questo momento, credo che la Sampdoria occupi la giusta posizione di classifica, anche se in alcune situazioni non siamo stati molto fortunati e abbiamo raccolto meno di quanto seminato».

Gennaio, mese di calciomercato. Voci e rumors, soprattutto su Pazzini, si susseguono giorno dopo giorno. Quanto la preoccupa questa situazione?
«Il mercato invernale non è una novità, ormai fa parte del gioco e i giocatori cambiano squadra come cambiarsi un paio di calzini. Queste voci non mi preoccupano affatto, perché ho a disposizione un gruppo valido, a prescindere dai nomi dei singoli. Se un nostro giocatore ha delle richieste, sopratutto da società importanti come quelle che sono interessate a Pazzini, tutti noi siamo contenti, perché vuol dire che il nostro giocatore sta facendo bene. La società ha lavorato bene in estate e sono sicuro che opererà allo stesso modo anche in questa sessione di mercato».

Infine, una battuta sull'emergenza in difesa: Lucchini e Cacciatore come stanno?
«Lucchini è fuori causa. Cacciatore si è allenato in gruppo e sarà nella lista dei convocati».

Nella foto Pegaso, mister Del Neri insieme al bomber Pazzini durante l'allenamento a Bogliasco.

 

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