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Black-out Samp a Brema, ma Pazzini riaccende la luce

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Black-out Samp a Brema, ma Pazzini riaccende la luce

Dopo un buon primo tempo, i blucerchiati di mister Di Carlo restano in inferiorità numerica per l'espulsione di Lucchini e vanno sotto 3-0. A tenere accese le speranze-Champions ci pensa il bomber allo scadere.

18_pazzini golQuando i bei sogni sembrano veri, al momento del risveglio tutto ti crolla addosso. L'avevamo sognato questo ritorno in Champions League, coltivato per una stagione intera, anzi per 18 lunghi anni. Ma questa sera, dopo il 3-0 con cui il Werder Brema aveva annichilito la Sampdoria nella ripresa del "Weserstadion" il passaggio ai gironi sembrava utopia. E invece, proprio allo scadere, la testata di Giampaolo Pazzini che vale il 3-1 finale rende il viaggio tedesco decisamente meno amaro. L'andata dei play-off si chiude con un passivo pesante per la banda di mister Mimmo Di Carlo – affondata da tre colpi tedeschi nel giro di 18 minuti -; pesante ma non troppo perché martedì al "Ferraris" basterà un 2-0 per far continuare il commosso canto dei quasi 3.000 cuori blucerchiati giunti fin qui, nella Germania nord-occidentale.

Scelte. Al suo debutto europeo mister Di Carlo scombina i piani e sceglie un altro debuttante: Massimo Volta va a presidiare la corsia destra difensiva e a comporre il classico quartetto con Gastaldello, Lucchini e Ziegler. In mezzo, Tissone vince il ballottaggio con Poli e Dessena e affianca capitan Palombo; sulla sinistra c'è Mannini e non Guberti, dalla parte opposta Semioli, chiamato ad appoggiare le due punte Cassano e Pazzini. Tocca a loro, ai Gemelli, punzecchiare la granitica retroguardia di Tomas Schaaf. Orfano di Özil, il tecnico tedesco schiera Hunt alle spalle dei marcantoni Pizarro e Hugo Almeida. Per il resto, davanti a Wiese, l'annunciato 4-3-1-2.

Occasioni. Senza alcun timore il Doria dà il calcio d'inizio: le gambe non tremano, la contesa è subito viva, combattuta e interessante. Almeida ci prova su punizione dopo soli 100 secondi, Pazzini – di testa, imbeccato alla perfezione da Palombo – sfiora il palo al 4' con Wiese pietrificato. Il pallino del gioco resta verde per quasi tutta la frazione, ma a sobbalzare, poco prima del quarto d'ora, è la Sud da trasferta. Su millimetrica segnalazione dell'assistente Ugo, il francese Lannoy annulla un tap-in del Pazzo su assist di Semioli. Al brivido corso, i padroni di casa rispondono dalla distanza con Hunt: Curci di pugno sventa la minaccia.

Folate. Per interrompere la pressione, Volta fa sentire i tacchetti a Borowski, saggiando il primo cartellino ufficiale di stagione. Alle folate tedesche – una su tutte sventata da Lucchini al 20' -, i blucerchiati reagiscono operando di rimessa, senza troppo mordente. Fantantonio viene braccato con puntualità dagli infiniti mastini Mertesacker e Prödl e sulle fasce non si affonda. Cosa che riesce al Werder al 28', quando Almeida trova la parte alta della traversa, e al 35' ancora col portoghese, che però non impatta la sfera. Un gran volo di Curci su Bargfrede spegne un primo atto più made in Germany.

Tracollo. Il secondo si apre con una doccia fredda. Al 6', il terzino Fritz rientra dalla destra e spara un sinistro al fulmicotone che finisce la sua corsa nel sette. L'estremo doriano non può nulla e la Samp deve riconcorrere. Il palo del Pazzo al 13', di punta, grida vendetta: la palla, a Wiese ormai battuto, danza sul montante e torna tra le mani del biondo numero 1. Sembra non sia serata. Di Carlo prova a raddrizzarla inserendo Poli e Guberti per Tissone e Mannini, ma non serve. Lannoy vede una trattenuta di Lucchini in area: lo aveva appena ammonito e lo espelle, oltre ad assegnare un rigore. Batte Frings, Curci intuisce ma al 22' il Werder va sul 2-0.

Impresa. E, due minuti dopo, fa tris con Pizarro, che prende d'infilata la difesa. Limitare i danni inserendo Stankevicius – che aveva deviato il tiro del peruviano – per Semioli: il Doria si riequilibra ma con comprensibile difficoltà riesce a ritrovarsi. Guberti, sulla mancina, trova il guizzo in almeno due occasioni, fortuna zero. Fortuna che, finalmente, assiste Pazzini a ridosso del triplice fischio: il cross di Stanke dalla destra imbecca la testa del bomber di Pescia. È il 3-1, il sigillo che significa "non è finita". Martedì sera a Marassi servirà un'autentica impresa. Niente è impossibile, crederci resta d'obbligo.

Werder Brema 3
Sampdoria        1
Reti:
6' s.t. Fritz, 22' s.t. Frings rig., 25' s.t. Pizarro, 46' s.t. Pazzini.
Werder Brema (4-3-1-2): Wiese; Fritz, Mertesacker, Prödl, Pasanen (30' s.t. Boesnich); Bargfrede, Frings, Borowski; Hunt (40' s.t. Marin); Pizarro, Hugo Almeida (43' s.t. Arnautovic). A disposizione: Mielitz, Rosenberg, Wagner, Jensen. Allenatore: Thomas Schaaf.
Sampdoria (4-4-2): Curci; Volta, Gastaldello, Lucchini, Ziegler; Semioli (23' s.t. Stankevicius), Tissone (13' s.t. Poli), Palombo, Mannini (19' s.t. Guberti); Pazzini, Cassano. A disposizione: Da Costa, Dessena, Pozzi, Marilungo. Allenatore: Domenico Di Carlo.
Arbitro: Lannoy (FRA).
Assistenti: Hugo (FRA) e Daumel (FRA).
Quarto ufficiale: Malige (FRA).
Assistenti aggiunti: Thual (FRA) e Turpin (FRA).
Note: espulso al 21' s.t. Lucchini per doppia ammonizione; ammoniti al 18' p.t. Volta, al 7' s.t. Ziegler, all'8' s.t. Fritz, al 15' s.t. Lucchini per gioco scorretto, al 35' s.t. Cassano per proteste; recupero 1' p.t. e 3' s.t.; spettatori 25.276; terreno di gioco in buone condizioni.

Nella foto Pegaso, il gol di Pazzini che tiene accese le speranze in vista del match di ritorno.

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