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Convinzione Di Carlo: «A Torino per fare risultato»

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Convinzione Di Carlo: «A Torino per fare risultato»

Il tecnico blucerchiato crede nei suoi ragazzi e lancia la sfida: «La Juventus dà stimoli ed è obbligata a vincere, ma noi stiamo lavorando per diventare una grande squadra. Pazzini e Guberti? Spero di recuperarli».

09_dicarlo«Ho mal di schiena, come Pazzini…». Mimmo Di Carlo si siede, con qualche acciacco, al tavolo della sala conferenze del "Mugnaini". Sorride e spera. Domenica si va a Torino, se col Pazzo, afflitto dal mal di schiena, nel motore non lo si sa ancora. «Cercheremo di recuperare lui e Guberti – comincia il mister -, entrambi seguiranno un programma  differenziato, con la speranza di averli con noi e che siano al massimo per il ciclo di partite ravvicinate che ci aspetta. Se non ce la dovessero fare, abbiamo comunque giocatori come Pozzi, Marilungo, Koman e altri che possono sostituirli e mettersi in mostra».

Modulo. Con quale schieramento, il mister (che non ha dubbi sull’arbitro Mazzoleni: «Ogni volta che mi ha arbitrato è stato il migliore in campo, sono convinto che farà una grandissima partita») non intende anticiparlo. «La nostra duttilità è straordinaria – dice -. Siamo una squadra che nel corso degli ultimi anni è stata abituata a variare moduli e schemi. Il modulo però non fa la differenza, quel che conta è l’atteggiamento. Che si giochi col 4-4-2, col 4-2-3-1 o 4-3-3, l’importante è imporre le proprie caratteristiche e non aspettare o speculare sull’avversario».

Stimoli. L’avversario di turno si chiama Juventus. Ricordi, confronti, amarcord. «La Juve è una squadra che per storia e cultura è obbligata a vincere. Hanno perso a Bari ma ci vuole anche un po’ di tempo quando si cambia, soprattutto per assimilare l’impostazione tattica di Del Neri. Speriamo si compattino dalla prossima partita, non da questa… Scherzi a parte – precisa l’uomo di Cassino -, la Juve dà stimoli, stimo il loro allenatore, qui ha appena fatto grandi cose e per lui parlano i risultati. Tutti, nello spogliatoio, ci tengono in modo particolare a fare bene: questi ragazzi possono farcela a fare risultato a Torino».

Grande. «Ogni partita va affrontata nel modo giusto, il nostro obiettivo è avere sempre dentro di noi la consapevolezza e la convinzione di fare il meglio possibile. Stiamo lavorando per questo, per diventare una grande squadra, ovvero giocare bene ogni 3 giorni. È un anno importante per la nostra crescita, lo sappiamo, e per questo sto cercando di inculcare un atteggiamento più coraggioso, soprattutto fuori casa. La differenza tra le grandi e le meno grandi sta lì, però nessuna pressione. Pensiamo una partita alla volta: di sicuro siamo determinati a fare il meglio contro la Juventus».

Nazionali. Le esperienze in nazionale hanno lasciato qualche scoria (vedi Pazzini) ma hanno dato coraggio ai tanti blucerchiati, soprattutto a Cassano, trascinatore del gruppo di Prandelli e prossimo papà. «L’Italia ha ritrovato entusiasmo e dentro ci sono 4-5 giocatori nostri. Ci fa piacere – conclude Di Carlo -, siamo all’inizio di un percorso a cui bisogna dare continuità, prima alla Samp e poi in azzurro, ma non solo. Penso a Koman che ha fatto gol con l’Ungheria, a Marilungo che ha giocato in Under 21 oppure a Ziegler. Tornando su Antonio, è momento importante  della sua vita e della sua carriera, ha trovato l’equilibrio per costruire grandi cose. Ora queste emozioni bisogna trasportarle in campo».

Nella foto Pegaso, mister Di Carlo a Bogliasco parla ai suoi ragazzi.

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