Ritorna il sorriso: Pozzi e Guberti rimontano Vucinic
Nell'ultima d'andata la Samp supera la Roma dopo essere passata in svantaggio: allo 0-1 del montegrino, rispondono il romagnolo e l'ex di turno. Espulsi Julio Sergio, Lucchini e Gastaldello; esordio ok per Macheda.
Da vittima a carnefice. Ormai sta diventando un'abitudine che a Roma, sponda giallorossa, continueranno a digerire malvolentieri. All'inferno e ritorno, e le fiamme e il loro bruciore la Sampdoria le lascia ad altri: era successo lo scorso 25 aprile, succede ancora nel giorno di un'altra liberazione. Gioiosa liberazione gli urli all'ora di pranzo di Pozzi e Guberti che sanciscono la rimonta al vantaggio iniziale di Vucinic permettendo ai blucerchiati di conquistare la prima vittoria del 2011, di chiudere col sorriso – a 26 punti, come l'anno scorso ma con un derby ancora da giocare – un girone d'andata tutto sommato soddisfacente e di rialzare l'asticella dell'entusiasmo intorno alla squadra. Una squadra – anche oggi – dall'età media molto bassa, che merita fiducia e sostegno e che accoglie a braccia aperte la voglia di spaccare il mondo della new-entry Macheda.
Morso. Si comincia alle 12.30, i tifosi protestano per l'orario – gli Ultras con tanto di funerale al calcio italiano – e all'appello sul prato manca un bel po' di gente. Se Ranieri ammaina per un turno le bandiere Totti e De Rossi, Di Carlo si arrende all'influenza di Pazzini, in panchina accanto allo striker arrivato da Manchester, Tissone e Mannini. Pur rimaneggiata, la giovine Samp parte a tavoletta: Koman manca per due volte sul più bello l'appuntamento col pallone, Pozzi e Poli – titolari in campionato dopo tempo immemore – sono quelli ad andarci più vicini. Ma a colpire è il morso di Vucinic. Il montenegrino trova un deserto sulla destra, viaggia a mille imperterrito e non fa nemmeno troppa fatica ad affondare i canini sul collo di Curci: tiro potente sul palo più lontano e Roma avanti al 18'. L'immediata reazione doriana è tutta nel mancino al fulmicotone di Ziegler che non trova il sette per questione di centimetri.
Pari. I blucerchiati si perdono, i giallorossi tengono palla e quando possono provano a offendere: sul diagonale di Borriello (36') e sulla botta da fuori di Menez (43') Curci si fa trovare pronto, non Marilungo che proprio allo scadere della prima frazione calcia su Julio Sergio il possibile 1-1. Alla ripresa delle ostilità, Mexes lascia il posto a Juan e il brasiliano, all'11', combina la prima frittata: sul suo dissennato retropassaggio, Palombo si avventa proprio con quella cattiveria tanto auspicata in settimana. Il capitano si invola verso la porta e Julio Sergio lo stende: rigore ed espulsione. Sul dischetto va Pozzi, ma prima della battuta passano secondi interminabili. Ranieri toglie Menez, tra i pali va Doni, che il destro dritto per dritto del 9 romagnolo può solo starlo a guardare. Digiuno (che durava da settembre) spezzato, Nick fa festa con la panchina.
Sorpasso. Pareggio e uomo in più: il Doria si trasforma, con cuore e tecnica. Di Carlo richiama Marilungo e, in barba alla febbre, si affida all'acclamatissimo Pazzo. Il bomber non è al meglio, Pozzi ha qualche problema e l'attacco cambia ancora: al 32' arriva il momento di Kiko Macheda. Il numero 41 fa in un sol colpo debutto in A e in blucerchiato e a una manciata di minuti dal suo ingresso tra gli applausi sfiora il 2-1 in avvitamento su cross dalla destra di Zauri. Marassi si rammarica e poco dopo esplode di gioia. Mannini rileva Poli e la mette in mezzo, Macheda mette pressione a Juan che peggio di Bertoldo ne combina un'altra: stavolta l'avvoltoio pronto a punire la leggerezza del difensore carioca prende le sembianze di Guberti, impietoso ex dell'area piccola nel trafiggere Doni sotto le gambe da posizione decentrata. Quinto centro stagionale per l'esterno sardo e sorpasso compiuto.
Lancio. Finale tranquillo? Tutt'altro. Nel giro di 240 secondi, la retroguardia blucerchiata perde per doppia ammonizione la coppia Lucchini-Gastaldello; Ranieri si ritrova in superiorità, butta Totti nella mischia e spera. Fortunatamente invano. Da Lupa famelica ad abbacchiato agnellino, i ruoli si invertono ancora: come quasi 9 mesi fa il trampolino di lancio che sognava il tecnico testaccino si colora tutto di blucerchiato. Bene così e avanti Sampdoria, la rotta sembra quella giusta.
Sampdoria 2
Roma 1
Reti: 18' p.t. Vucinic, 13' s.t. Pozzi, 39' s.t. Guberti.
Sampdoria (4-4-2): Curci; Zauri, Gastaldello, Lucchini, Ziegler; Koman, Palombo, Poli (38' s.t. Mannini), Guberti; Pozzi (31' s.t. Macheda), Marilungo (18' s.t. Pazzini). A disposizione: Da Costa, Accardi, Tissone, Volta. Allenatore: Domenico Di Carlo.
Roma (4-3-2-1): Julio Sergio; Cassetti, Mexes (1' s.t. Juan), Burdisso, Riise; Brighi, Greco (46' s.t. Totti), Perrotta; Menez (12' s.t. Doni), Vucinic; Borriello. A disposizione: Castellini, De Rossi, Simplicio, Rosi. Allenatore: Claudio Ranieri.
Arbitro: Rocchi di Firenze.
Assistenti: Ghiandai di Arezzo e Giordano di Caltanissetta.
Quarto ufficiale: Banti di Livorno.
Note: espulsi al 12' s.t. Julio Sergio per gioco scorretto, al 42' s.t. Lucchini e al 45' s.t. Gastaldello per doppia ammonizione; ammoniti al 6' p.t. Gastaldello, al 38' p.t. Pozzi, al 45' p.t. Greco, all'8' s.t. Lucchini e al 15' s.t. Marilungo per gioco scorretto; recupero 1' p.t. e 5' s.t; abbonati 18.543, paganti 4.258; terreno di gioco in discrete condizioni.
Nella foto Pegaso, lo svizzero Ziegler aggredisce alle spalle il francese Menez.