Di Carlo e la ricetta anti-Inter: «Pedalare, coraggio e umiltà»
Al "Mugnaini" parla il mister: «Stiamo valutando il modulo, mi aspetto comunque una grande partita d’intensità e attenzione. Il Pazzo? Gli auguro di fare 12 gol, ma soltanto tra due domeniche».
«Pedalare forte, andare forte: affrontare l’Inter con coraggio e umiltà». Indica la via, Mimmo Di Carlo. Dopo il buon pareggio di Firenze, la sua Sampdoria è attesa all’esame corazzata di Leonardo e del caro nemico Giampaolo Pazzini. «Giocare contro i Campioni d’Italia, d’Europa e del mondo fa sì che gli stimoli siano al massimo per tutti – attacca il tecnico blucerchiato in conferenza al "Mugnaini" -. La squadra deve conquistare punti, ritrovando continuità di risultati, di prestazione e di atteggiamento. Abbiamo un’occasione importante per fare tutto questo, ben sapendo che di fronte a noi c’è Eto’o, un giocatore straordinario, e poi c’è Pazzini, un ex che conosciamo bene: i nostri mastini dovranno essere bravi a fermarli».
Pazzo. Inevitabile dunque aprire una parentesi sul ritorno a Marassi del bomber di Pescia nel posticipo di domenica sera. «Il Pazzo qui ha fatto grandi cose – spiega il mister -, è un bravo ragazzo, ha lasciato tanti amici e domenica lo saluterò volentieri dopo la gara e dopo un buon risultato per noi… Quello che ha fatto alla Sampdoria rimarrà sempre e nessuno poteva negargli la grande occasione che ha avuto. Gli faccio i complimenti, gli auguro di fare 12 gol da qui alla fine del campionato e di portare l’Inter più in alto possibile, ma soltanto tra due domeniche».
Risultato. «Una gabbia per Pazzini? Se facciamo la gabbia a lui – si domanda ironico Di Carlo -, Eto’o chi lo marca? Senza dimenticare Sneijder che ti può far saltare il banco da un momento all’altro. La Samp deve rimanere corta, aggressiva, cinica ed efficace, pronta a colpire quando l’Inter abbassa il ritmo. Mi aspetto una grande partita d’intensità e attenzione e allora sì che potrà venire fuori il risultato che noi vogliamo e che i tifosi vogliono. Loro hanno sempre fatto il loro dovere e per questo li ringrazio, ma i ringraziamenti vanno dimostrati sul campo, con i fatti. Dobbiamo dimostrare di poterli trascinare: starà noi scaldarli e portarli il più possibile vicini a noi».
Vento. «Quando ci si ammala, per guarire ci vuole sempre un po’ di tempo – dice l’uomo di Cassino sul momento dei suoi ragazzi -. E si spera che il vento stia cambiando rispetto agli ultimi 20 giorni e ai problemi che abbiamo avuto. Penso alla contemporanea assenza di Gastaldello e Lucchini, agli attaccanti che dovevano ancora entrare in sintonia. In queste settimane ci siamo messi giù a lavorare per provare a migliorare la nostra classifica. L’obbiettivo primario è la salvezza e in quest’ottica il punto del "Franchi" fa morale, ma non cambia niente: la strada è ancora lunga e senza tanti pensieri bisogna tenere la testa bassa».
Samp. Intanto, lo schema anti-Inter è ancora da decidere. «Stiamo valutando il modulo – ammette -. Proveremo sia il rombo sia il 3-5-2 Firenze, ma quel che conta è sempre e comunque l’atteggiamento». Poi il mister passa ai singoli: «Macheda ha fatto una buona settimana, ha qualità e sul campo ho visto una buona reazione: rientrerà, credo in panchina, e per noi si tratta di una nota positiva. Gli emissari dello United qui a Bogliasco mi hanno spiegato che ogni tanto visitano i ragazzi di loro proprietà, ci sentiremo con loro tra uno o due mesi: credo sia utile tenere i propri giovani sottocchio. Poli e Biabiany? Il primo si è ripreso e sta bene, il secondo ha recuperato dal piccolo infortunio e ci terrà moltissimo contro la sua ex squadra. Prima dei singoli però, prima di Pazzini e Biabiany e delle loro storie, c’è sempre e solo la Samp».
Nella foto Pegaso, mister Di Carlo a Bogliasco, Obiang alle sue spalle.