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Piove sul bagnato: saetta di Llama, Doria in apnea

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Piove sul bagnato: saetta di Llama, Doria in apnea

In inferiorità numerica dal 23' del primo tempo per l'espulsione di Tissone, i blucerchiati dell'esordiente Cavasin escono dall'acquitrino del "Massimino" con la quarta sconfitta di fila.

12_dessena-marchesePiove sul bagnato. E mai detto potrebbe essere più azzeccato. Piove: sulla Sampdoria tuoni, fulmini e saette. Una saetta, quella del rossazzurro Llama alla mezzora della ripresa, regala al Catania un importante scontro-salvezza e impantana ancor di più i blucerchiati nella lotta per non retrocedere. Malgrado il cambio al timone, il Doria non ritrova la rotta giusta e se ne torna dall'acquitrino del "Massimino" con la terza sconfitta consecutiva. Molte le attenuanti che hanno reso amara la prima di Alberto Cavasin – dalle assenze pesantissime ai numerosi acciaccati, passando per il campo ai limiti della praticabilità e, soprattutto, per il rosso all'incauto Tissone dopo soli 23 minuti di gioco -, ma piangersi addosso in questi momenti equivarrebbe ad annegare in una valle di lacrime.

Solidi. Al fischio iniziale di Rizzoli, il prato dell'ex "Cibali" sembra una valle di fango. Sulle fasce in particolare la palla fatica a rotolare, ma il solido 3-5-1-1 del neomister trevigiano regge bene contro un Catania a trazione offensiva. Davanti a Curci ci sono Zauri, Volta e Martínez; in mezzo Mannini, Dessena, il rientrante Tissone, l'inedito capitan Poli e l'esordiente dal primo minuto Laczkó; davanti Guberti sorregge Maccarone. All'8', Dessena fa sponda di testa, Big Mac scatta ma conclude sul fondo alla destra di Andujar. La prima occasione doriana è anche l'unica. Il piatto piange.

Ingenuità. Alla Samp di Cavasin non manca la rabbia agonistica. Il passo tra furore e ingenuità risulta però molto breve. Per due ininfluenti falli a centrocampo, Tissone si becca altrettanti gialli nel giro di 12 minuti e già a metà primo tempo lascia i suoi in inferiorità numerica. L'espulsione dell'argentino costringe Guberti ad arretrare il raggio d'azione e Maccarone a lottare contro due mulini a vento chiamati Spolli e Silvestre. Gli etnei si fanno pericolosi con Maxi Lopez, fuorigioco e mano – gol più irregolare di così… – al 32', con Carboni, sinistro a lato al 34', e Marchese, gran volée al 46'. Il Doria regge sotto il diluvio.

Astinenza. Dal tunnel non rientrano Gomez e Guberti: nervosi e ammoniti entrambi sul finire di frazione vengono sostituiti da Schelotto e Ziegler. Laczkó si accentra e si conferma tra i migliori. Lopez arriva al tiro al 12' ma perché in offside. Curci vola comunque. La retroguardia blucerchiata non lascia passare uno spillo. Il rovescio della medaglia è un isolato e desolato Maccarone: se solo gli arrivasse un pallone, probabilmente gli dipingerebbe occhi e bocca e lo chiamerebbe Wilson. Al 17' cambio tutto magiaro Koman-Laczkó. Cambia poco. L'astinenza da gol trasfertista vive l'ennesimo pomeriggio da protagonista, ma la scena gliela ruba Llama, un altro entrato in corsa.

Apnea. Come a Marassi un anno fa, il mancino dell'argentino si esalta con il Doria di fronte. È uno schema: da corner dalla destra di Lodi, Llama – appostato poco fuori dal vertice opposto dell'area di rigore – trova al volo la girata vincente. Curci è battuto e la specialissima galleria di gol della domenica subiti va ad arricchirsi di un'altra gemma. Simeone fa festa, toglie Lopez e si copre con Ledesma; Cavasin tenta la carta Biabiany (per Poli), ma i blucerchiati vanno in apnea. Ed è Curci, al 41', a salvare l'equipaggio dal 2-0 di Bergessio che saprebbe di naufragio. Non sarà l'ultima spiaggia, ma domenica contro il Parma urge dimostrare di non essere alla deriva.

Catania      1
Sampdoria 0

Rete: 30' s.t. Llama.
Catania (4-2-3-1): Andujar; P. Alvarez (8' s.t. Llama), Silvestre, Spolli, Marchese; Carboni, Lodi; Gomez (1' s.t. Schelotto), Ricchiuti, Bergessio; M. Lopez (32' s.t. P. Ledesma). A disposizione: Kosicky, Morimoto, Augustyn, Terlizzi. Allenatore: Diego Pablo Simeone.
Sampdoria (3-5-1-1): Curci; Zauri, Volta, Martínez; Mannini, Dessena, Tissone, Poli (39' s.t. Biabiany), Laczkó (17' s.t. Koman); Guberti (1' s.t. Ziegler); Maccarone. A disposizione: Da Costa, Perticone, Obiang, Padalino. Allenatore: Alberto Cavasin.
Arbitro
: Rizzoli di Bologna.
Assistenti
: Calcagno di Nichelino e Rossomando di Salerno.
Quarto ufficiale
: Gava di Conegliano.
Note
: espulso al 23' p.t. Tissone per doppia ammonizione; ammoniti all'11' p.t. Tissone, al 20' p.t. Laczkó, al 5' s.t. P. Alvarez e al 15' s.t. Marchese per gioco scorretto, al 43' p.t. Gomez e Guberti e al 31' s.t. Llama per comportamento non regolamentare; recupero 1' p.t. e 3' s.t.; abbonati 9.283; terreno di gioco in pessime condizioni.

Nella foto Pegaso, Dessena lotta in mediana tra Marchese e Carboni.

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