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Carica Cavasin: «Chievo? Non firmo per il pareggio»

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Carica Cavasin: «Chievo? Non firmo per il pareggio»

Il mister parla in vista della trasferta di Verona: «Siamo pronti a lottare per godere di questo nuovo obiettivo che è quello di rimanere in Serie A. Pozzi? Se sta bene si candida per giocare».

01_cavasin«Le ombre non dipendono da noi, lasciamole andare: siamo concentrati sulla partita. Illazioni e pensieri non fanno parte del nostro modo di pensare». Sospetti pareggi annunciati e designazioni arbitrali geograficamente inopportune alla Sampdoria non interessano. E non interessano, nella fattispecie, ad Alberto Cavasin. Meglio, per il mister, puntare dritto alla sfida coi clivensi di Stefano Pioli e cominciare a raccontare la marcia d’avvicinamento alla battaglia sportiva del "Bentegodi". «La sosta è stata un’opportunità importante – spiega da Bogliasco -. Malgrado fossimo privi molti nazionali, abbiamo puntato decisamente sul sistema di gioco, approfondendolo nelle sue fasi, con esercitazioni, ripetizioni e teoria. Abbiamo appreso un modulo dove essere più fluidi nelle giocate, più bravi ad attaccare. I tempi saranno più rapidi e veloci, avremmo più occasioni di trovarci a concludere e a fare gol. E poi abbiamo ripassato anche sul piano del non possesso palla. Se cambierò ancora? Da qui alla fine non lo posso sapere, dipenderà anche dagli avversari che incontreremo, ma la nostra base è questa».

I suoi ragazzi come stanno? Palombo, Biabiany e soprattutto Pozzi?
«Avevamo qualcuno in ritardo; adesso sono tutti pronti e disponibili, sono tutti alla pari e posso scegliere chi scenderà in campo. Palombo ha recuperato, Biabiany ha fatto bene in questi giorni. Dubbi? Qualche ballottaggio c’è, vediamo queste ore che mancano alla partita, vediamo l’evoluzione di Pozzi, ma se sta bene bene bene come ha dimostrato si candida sicuramente per giocare. Lo vedremo in campo se fisicamente non avrà nessun problema. Ieri ha fatto tutta la partita con noi, in settimana aveva lavorato a singhiozzo. Stiamo navigando a vista, ma è arruolato e diciamo che abbiamo recuperato anche lui».

Qual è la situazione dal punto di vista ambientale?
«Questi 15 giorni sono stati di tranquillità e serenità e hanno fatto sì che ci si avvicinasse tutti sull’obiettivo reale che questa squadra oggi ha. È stato compiuto un passo avanti sul piano della consapevolezza: siamo pronti a lottare per godere di questo nuovo obiettivo che è quello di rimanere in Serie A. La situazione non è drammatica, ma dobbiamo viverla bene perché ci vede a rischio. Dobbiamo metterci del nostro sin dalla prossima partita».

I tifosi ci hanno messo e continueranno a metterci del loro…
«Quello che hanno fatto i tifosi è una dimostrazione di questa coesione: hanno realizzato lo spot, saranno in tanti a Verona, stanno facendo un tam-tam che in città si percepisce. Abbiamo ancora 8 partite, quella di domenica sarà la partita del cuore, sarà importante come lo sarà anche la prossima e forse ancora di più. Più si avvicina la fine del campionato più sale l’importanza della posta in palio. Quindi ogni partita sarà fondamentale».

I punti cominciano a farsi pesanti. A Verona può andare bene il pari?
«Giocare per il punto non esiste più per nessuno. Parlare di pari vuol dire partire essendo più vicini a perdere che a vincere. Io non firmerei per il pareggio, ci sono rischi nefasti e quindi è meglio pensare di giocarcela e di visualizzare l’opportunità di vincerla».

Il presidente Garrone si è detto fiducioso…
«Il presidente è stato presente, la settimana scorsa e anche questa. La società ci è vicina nella persona più importante, ha parlato con me, si è dedicato a tutti con la sua serenità e la sua saggezza. La sua vicinanza ti spinge a far meglio l’allenamento, ti fa stare bene anche il giorno dopo. Sono cose che caricano l’ambiente».

La sua squadra è carica?
«A Catania e col Parma non abbia demeritato sotto l’aspetto caratteriale. Si può fare di più, certo, ma credo lo si possa fare soprattutto nel gioco e nella manovra. Quelle due sono state partite vissute meglio sul piano nervoso che sugli aspetti che altrettanto contano per portare a casa il risultato. Spero che d’ora in avanti insieme al carattere ci siano anche la tecnica e il fisico. Aumentare il valore del gioco: è lì che abbiamo margini. I giocatori non pensano tanto agli episodi ma vanno a cogliere dentro di loro la forza attraverso il lavoro. Crescere, stare meglio, sentirsi più forti, creare presupposti per essere meno sfortunati equivale alla forza morale e mentale che ci deve portare alla salvezza».

Nella foto Pegaso, mister Cavasin dirige l'allenamento a Bogliasco.

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