Cavasin: «In questo momento non guardiamo la classifica»
Il tecnico doriano si gode il primo punto conquistato sulla panchina della Samp ed elogia i tifosi presenti in massa al "Bentegodi": «Sono già pronti per la prossima battaglia».
Il primo punto della gestione Cavasin è arrivato al terzo tentativo. Dopo i k.o. consecutivi con Catania e Parma, al "Bentegodi" di Verona la Sampdoria è riuscita a strappare il pari al Chievo, compiendo così un piccolo passo avanti verso la salvezza. Dagli altri campi non sono arrivate notizie favorevoli, ma mister Cavasin preferisce guardare in casa propria. «La classifica va vissuta per quello che è – taglia corto -. In questo momento non la guardo. Pensiamo positivo: ad esempio al Parma è rientrato nel gruppo delle squadre che dovranno lottare da qui alla fine del campionato per salvarsi».
Scelte. In attacco dal primo minuto al fianco di Maccarone il mister ha schierato Pozzi, al rientro dopo quasi due mesi di stop. «Ho scelto Nicola perché ha lavorato bene negli ultimi giorni – spiega il tecnico trevigiano -. Volevo un punto di riferimento in attacco e Pozzi se sta bene è un titolare. In accordo con lo staff medico avevo pensato di farlo giocare un tempo e mezzo, programmando la sostituzione per metà ripresa, poi abbiamo anticipato il cambio per un leggero affaticamento, che fortunatamente non lo mette in dubbio per il Lecce».
Analisi. «Nel primo tempo ci siamo affrontati più a viso aperto – analizza l'allenatore della Samp -. Nella ripresa invece le due squadre hanno assunto un atteggiamento tattico speculare, finendo per annullarsi. Ad ogni modo ho visto una prestazione migliore rispetto alle ultime due. Se ho sentito alcuni fischi? Qualcuno alla fine, ma non molti. Capita alle grandi squadre di uscire tra i fischi, può accadere anche a noi. Durante la partita non ci sono stati fischi, perché le squadre hanno provato a dare il meglio di quello che potevano offrire in questo momento, poi alla fine qualcuno era deluso del risultato, ma i nostri tifosi, che ci hanno seguito in massa a Verona, ci hanno applaudito all'uscita dal terreno di gioco».
Tifosi. «Arrivare allo stadio e vedere i nostri tifosi colorare con i nostri splendidi colori una buona fetta dello stadio – conclude mister Cavasin – non ci ha fatto soltanto accapponare la pelle, ma ho visto anche qualche occhio lucido tra i miei ragazzi. In questo momento i tifosi hanno capito qual è l'obiettivo che dobbiamo raggiungere. Non è facile partire con ambizioni di Champions League e cambiare obbiettivo in corsa, ma i nostri sostenitori sono già pronti per la prossima battaglia, per aiutarci a fare un altro passo in avanti verso la salvezza».
Nella foto Pegaso, la grinta di mister Cavasin durante la sfida del "Bentegodi".