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Edoardo Garrone: «Lavoriamo per tornare presto in A»

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Edoardo Garrone: «Lavoriamo per tornare presto in A»

Il primogenito del presidente commenta a caldo la sconfitta casalinga col Palermo che condanna la Sampdoria alla Serie B: «I tifosi non meritano questa delusione, rimedieremo».

15_edogarrone«Non avrei mai voluto essere qui, a tenere questa conferenza in un momento così triste. Triste soprattutto per i tifosi che non se lo meritano. Non sono qui per commentare una partita, perché non basta: bisogna piuttosto fare un bilancio pessimo di questa annata, fatta da una serie di errori di cui ci assumiamo tutte le responsabilità, ma ai quali vogliamo rimediare». Così Edoardo Garrone commenta a caldo dalla sala stampa del "Luigi Ferraris" la sconfitta casalinga della Sampdoria col Palermo che condanna matematicamente i blucerchiati alla retrocessione in Serie B.

Impegno. «L'impegno della mia famiglia per la Sampdoria rimane immutato – prosegue il presidente di Erg, confermando la già annunciata operazione di rilancio della società di Corte Lambruschini -. Questa è l'occasione per mettere a posto un po' di cose che non funzionano e fare pulizia in casa, al fine di costruire una squadra che possa tornare in A il più presto possibile e rifondare il percorso, dopo una prima fase durata nove anni che si è conclusa con questa retrocessione».

Tifosi. «Ho visto uno striscione che incitava la mia famiglia a far ritornare grande la Sampdoria – aggiunge Edoardo -. E questo è esattamente il nostro intento. Non giudico la partita e i singoli, mi basta dire che la cosa che ho apprezzato di più in questa giornata sciagurata è stato l'atteggiamento dei tifosi, che come ho detto sono i primi a non meritare questa retrocessione. La settimana scorsa, dopo il derby, avevo porto loro le mie scuse e, a maggior ragione oggi, le rinnovo. Perché a me dispiace avere raccolto questa grande delusione. Abbiamo sempre cercato di lavorare con correttezza e cercando di essere trasparenti fino in fondo, sia in campo che nei conti».

Comitato. «Dovremo mettere a posto un po' di cose, ma vi pregherei di non nominare più il comitato strategico, perché non è mai esistito – sottolinea Garrone -. Era semplicemente un modo per mio padre di consultarsi, ma niente di più, perché le decisioni le ha sempre prese lui coi suoi collaboratori. L'impegno sarà concretizzato e si capirà meglio a partire da venerdì prossimo, quando ci sarà un consiglio d'amministrazione della società. Fino ad allora preferiamo non comunicare né i nomi né le responsabilità degli uomini che arriveranno».

Errori. «Pensavamo di poter dire la nostra in Champions col programma che avevamo messo in piedi – spiega poi il figlio del presidente -. Col senno di poi avremmo fatto sicuramente altre scelte. Riguardo al cambio di allenatore, abbiamo ritenuto che Di Carlo non riuscisse più ad andare avanti. La scelta è ricaduta su Cavasin perché pensavamo, evidentemente sbagliando, che un allenatore conosciuto per trasmettere grinta sarebbe servito a una squadra che era sembrata fragile dal punto di vista caratteriale».

Promessa. «Le stagioni sfortunate sono una concausa di eventi – conclude Edoardo Garrone -. Se vogliamo, quest'anno è iniziato male già dalla Champions League. É senz'altro vero che i nostri errori non sono stati compensati dalla fortuna, ma parlare di sfortuna in questo momento non avrebbe senso. Voglio vedere almeno un aspetto positivo: vi confermo ancora una volta che ce la metteremo tutta per tornare immediatamente in A e fare una squadra più forte di prima».

Nella foto Pegaso, Edoardo Garrone a fianco del vicepresidente Fabrizio Parodi in tribuna al "Ferraris".

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