Laczk
L'ungherese vuole ritagliarsi il suo spazio: «Credo che il centrocampo a cinque sia il modulo adatto alle mie caratteristiche. Il mister è un allenatore molto preparato e non ho altro obiettivo che convincerlo».
L'italiano lascia ancora a desiderare. Il connazionale ungherese Koman gli dà una mano con le traduzioni, l'amico Volta lo sta portando sulla cattiva strada del dialetto bresciano. Il tempo per imparare, del resto, non manca. L'importante è che Zsolt Laczkó recepisca al meglio le consegne di mister Atzori. E, viste le prime due uscite stagionali, pare che il ragazzo venuto dal Debrecen sia davvero sulla buona strada. «Contro lo Spezia abbiamo giocato una buona partita – dice in un inglese eccellente, utilissimo retaggio di qualche mese oltremanica tra Leicester e Watford -; di sicuro non è stato facile perché ci siamo allenati molto in questi giorni ed eravamo un po' stanchi. Dal punto di vista personale ho provato a fare del mio meglio, ma so che posso dare di più e dimostrare ciò che valgo realmente».
Maglia. «Io spero di giocare il maggior numero di partite possibile – continua il ventiquattrenne magiaro -, voglio conquistarmi una maglia da titolare quindi il prossimo campionato deve essere importante. L'esito negativo della passata stagione ci impone l'obbligo di centrare la promozione: non sarà facile ma stiamo lavorando molto. Il mister è un allenatore molto preparato e non ho altro obiettivo che convincerlo».
Modulo. «Credo che il centrocampo a cinque sia il modulo adatto alle mie caratteristiche – conclude il mancino -. L'ho fatto anche l'anno scorso nelle primissime partite alla Sampdoria, ma la squadra cambiava assetto dopo essere partita in un modo diverso. Adesso si riparte così e mi piace perché riesco dare il mio contributo in fase offensiva, ma posso anche rientrare in aiuto alla difesa».
Nella foto Pegaso, Zsolt Laczkó in azione a Moena contro lo Spezia.