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Atzori sfida il maestro: «Caro Walter, voglio vincere»

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Atzori sfida il maestro: «Caro Walter, voglio vincere»

Il
mister blucerchiato pronto ad affrontare il Livorno di Novellino: «A Perugia mi
ha insegnato molto, c’è tanto di lui nella sua squadra. I calci piazzati? Serve
soltanto maggiore concentrazione».

29_atzoriLa
sfida nella sfida. C’è chi partite del genere le definisce così. Sampdoria contro
Livorno, il maestro Walter Alfredo Novellino contro l’allievo Gianluca Atzori.
L’allievo, però, non vuole pensarla in questo modo. «Non sarà la prima volta e nemmeno
una sfida tra me e lui – comincia l’allenatore blucerchiato dalla sala stampa
del "Mugnaini" -. Ci siamo già incontrati a Reggio Calabria, domani lo saluterò nuovamente e i
ricordi andranno al periodo di Perugia che abbiamo trascorso insieme. In campo
mi ha insegnato tanto, eravamo entrambi giovani. Io avevo tanto da imparare, lui
era un tecnico emergente e aveva voglia di far strada. Mi piacerebbe fare la
carriera che ha fatto e sta facendo Walter. Lo rivedrò con piacere
e poi ci affronteremo».

Che avversario andrete ad
affrontare?

«C’è molto di Novellino in questo Livorno. Organizzazione, gioco, sono una buona squadra, che
tra l’altro ha ottenuto subito un ottimo risultato a Crotone. Dionisi ha già
segnato una doppietta, Belingheri ha qualità. Sarà una partita difficile ma alla
nostra portata. Non faccio proclami, cerco di essere equilibrato, ma la
mentalità deve essere quella giusta, quella che mi fa sempre entrare in campo per
vincere».

Anche
se non sarà mai semplice…

«Oggi
guido una squadra ambiziosa che deve assolutamente centrare gli obiettivi.
Giovedì ci siamo accorti che non sarà facile. Ma credo che la migliore medicina
siano i risultati. Come ottenerli non mi importa, abbiamo tempo e modo di
migliorare; mi interessano i tre punti. Se poi alla prestazione unissimo anche
il risultato sarebbe il massimo».

Intanto
bisogna correggere qualcosa, in primis sui calci piazzati. Ha analizzato i due
gol subiti contro il Padova?

«Li
abbiamo rivisti e sappiamo dove dobbiamo migliorare. Ci siamo resi conto che
non possiamo buttare via due punti così. Se sul primo penso che si sia trattato
di bravura loro, sul secondo mi sono arrabbiato molto. È questione di attenzione,
nessun alibi: non c’entra marcare a uomo o a zona, serve soltanto maggiore
concentrazione».

Anche
per questo ha voluto chiudere le porte di Bogliasco agli occhi indiscreti?

«Due
giorni prima della partita chiudo le porte del centro sportivo perché non
voglio dare vantaggi agli altri. A maggior ragione se gli altri si chiamano Novellino, uno che qui è stato per 5 anni e ha di sicuro molte amicizie… Se posso, cerco di non agevolare il lavoro
dell’avversario».

Un
vantaggio aver giocato di giovedì?

«Credo
di sì dal punto di vista di preparazione della partita visto che ho avuto due
giorni in più rispetto a Walter. Mentre a livello fisico non credo influirà affatto».

A livello psicologico com’è
stato assimilato l’addio di Poli? Teme ulteriori partenze?

«Andrea
con dispiacere lo perdiamo a livello tecnico e con piacere lo salutiamo. Non ha
nemmeno 22 anni, andrà all’Inter e giocherà in Champions: è stato giusto
lasciarlo andare a fare questa esperienza. Sapevamo che negli ultimi giorni
sarebbero arrivate offerte, come ci aspettavamo quella per Palombo. Sono
contento che il capitano abbia manifestato la sua volontà di voler restare con
questa maglia. Per il resto mancano due giorni alla chiusura del mercato e
qualche altro attacco arriverà, ma noi dobbiamo essere forti. Gastaldello? Anche
lui potrebbe essere oggetto di offerte, spero che non parta».

Nel frattempo è partito
Romero con l’Argentina e salterà Livorno e Gubbio.

«Farlo
giocare contro il Padova è stata una scelta mia, il ragazzo mi ha fatto capire la
sua volontà e io volevo dare un segnale di fiducia a tutta la
squadra. Detto questo, ho sempre manifestato ad Angelo Da Costa quanto io
apprezzi le sue qualità: ho grande fiducia nel ragazzo, mi dà sicurezza e
tranquillità».

Due
situazioni per finire. Bentivoglio e Maccarone, le loro condizioni fisiche e
mentali?

«Bentivoglio
è quasi una settimana che lavora con noi, lo vedo crescere, si sta inserendo
bene. Non so se sarà in campo al "Picchi", piano piano sarà più negli schemi e
sarà una soluzione per il futuro. Il capitolo Maccarone è presto risolto: se penso all’anno scorso non faccio scendere in
campo nessuno. Io faccio l’allenatore, devo guardare avanti, scrivere un’altra
storia. E devo fare le mie scelte. Se i tifosi rumoreggiano perché Massimo non ha reso
la passata stagione, non mi deve interessare. Con me gioca chi sta bene e mi
dimostra in settimana che è il migliore. Mancando Pozzi, Bertani, Piovaccari,
Fornaroli e lo stesso Maccarone si giocano la possibilità di essere in campo a
Livorno».

Nella foto Pegaso, Gianluca Atzori in conferenza a Bogliasco.

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