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Profondo rossonero, la Sampdoria naufraga a Nocera

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Profondo rossonero, la Sampdoria naufraga a Nocera

Un incubo. Perché altre
parole non esistono. Un incubo, perché il risveglio è amaro,
tremendamente. Tocca alla Nocerina aprire la crisi della Sampdoria,
sprofondata per 4-2 nel confronto del "San Francesco". Come 33 anni, fa nell'unico precedente da queste parti, è profondo rossonero. Un
naufragio in piena regola quello della flotta di Gianluca Atzori,
incappata nella prima sconfitta esterna di un campionato sempre più
in salita per i colori blucerchiati. Sconfitta brutta, davvero, tanto
deludente quanto inattesa, per come maturata, per le proporzioni e per le ripercussioni
sul morale che un simile tracollo – al cospetto del tutt'altro che trascendentale undici di Auteri, sino ad oggi ancora a secco di vittorie casalinghe – pare destinato a suscitare. Auguriamoci che non sia così. Il
tempo stringe e la classifica s'allunga. Martedì
arriva a Genova il Crotone e occorre voltare pagina quanto prima.

29_obiang-brunoPallino. In partenza la
novità di formazione si trova in difesa: Castellini va in tribuna,
alle origini di terzino sinistro torna Costa. È proprio il numero 3,
dopo un minuto e mezzo, a impattare sciaguratamente una punizione:
poco male, era in fuorigioco. La risposta casalinga non si fa
attendere: al 3' De Liguori imbecca Castaldo, esterno sporco, Romero
respinge. Il Doria tiene il pallino, le ali e le punte si muovono e
si cercano. All'8' Foggia pesca Semioli, il cui sinistro strozzato
finisce sul fondo. Ma i molossi non stanno a guardare, sfruttando al
meglio l'arma del contropiede. Bolzan crossa, Catania tira ma è
respinto da Costa. Poi la palla arriva a Scalise che costringe el
Chiquito
alla seconda parata di giornata.

Dura. Al quarto d'ora
Palombo spaventa Gori da calcio piazzato; lo stesso fa Foggia al
minuto 25. Passa un niente e la Samp si fa beffare. La punizione di
Bolzan dalla mancina, trova Di Maio liberissimo di colpire e di
bucare Romero con la testa. Passa un altro niente e Giacomelli
affossa i blucerchiati con un rigore incomprensibile. Rispoli si
oppone a un traversone, la sfera impatta sul ginocchio e gli schizza
sul braccio. Deviazione totalmente involontaria, non per l'arbitro
che, tra le proteste, mette Castaldo nelle condizioni di presentarsi davanti a Romero
e di trasformare il 2-0 al 34'. Nocera fa festa, per noi si fa dura.

Guardia. La reazione rabbiosa è tutta opera di Gastaldello, che prima si becca
un giallo per una mancata ammonizione avversaria e poi non trova la
porta su invitante assist di Semioli. Al 42' Bentivoglio, infortunato
al costato, lascia il campo a Obiang. Allo scadere un lampo di
Foggia: sinistro da fuori che Gori neutralizza in corner. Anche ad
inizio ripresa l'imprevedibilità del tridente rossonero mette in
guardia le velleità di rimonta dei doriani. Farias orchestra,
Castaldo fa da sponda, Catania non conclude. Conclude Bertani,
all'11', in spaccata, ma Gori è provvidenziale.

Incubo. Atzori toglie
Costa e mette Laczkó. Ma la
Nocerina spinge ancora sull'acceleratore. Farias scappa sulla
mancina, si beve Accardi che lo stende. Giallo e altro penalty,
stavolta netto. Dal dischetto stavolta va Catania, freddissimo autore
del 3-0. Un incubo. Il Doria è in barca e in bambola. Accardi liscia
e Farias si mangia il poker. Nella mischia va anche Foti (per
Bertani), ma le distanze le accorcia Maccarone, di testa su cross di
Foggia. Un fuoco di paglia. Perché Del Prete scappa, penetra nel
burro della difesa e segna in un batter di ciglio l'incredibile 4-1. Big Mac riprova a riaprire i giochi, raddoppiando al 39'.
Doppietta inutile, tutto inutile, ahinoi.

Nocerina    4
Sampdoria 2

Reti: p.t. 26' Di Maio,
34' Castaldo rig.; s.t. 21' Catania rig., 35' Maccarone, 36' Del
Prete, 39' Maccarone.
Nocerina (3-4-3): Gori;
Pomante (38' s.t. Alcibiade); De Franco, Di Maio; Scalise (25' s.t.
Del Prete), Bruno, De Liguori, Bolzan; Farias, Castaldo, Catania (30'
s.t. Caturano).
A disposizione: Russo,
Nigro, Nitride, Marsili.
Allenatore: Gaetano
Auteri.
Sampdoria (4-4-2): Romero;
Rispoli, Gastaldello, Accardi, Costa (14' s.t. Laczkó);
Foggia, Palombo, Bentivoglio (42' p.t. Obiang), Semioli; Bertani (25'
s.t. Foti), Maccarone.
A disposizione: Da Costa,
Padalino, Volta, Fornaroli.
Allenatore: Gianluca
Atzori.
Arbitro: Giacomelli di
Trieste.
Assistenti: Italiani
dell'Aquila e Bagnoli di Teramo.
Quarto ufficiale:
Abbattista di Molfetta.
Note: ammoniti al 24' p.t.
Bruno, al 31' p.t. De Liguori, al 33' p.t. Rispoli, al 20' s.t.
Accardi, al 33' s.t. Caturano per gioco scorretto, al 37' p.t.
Gastaldello per proteste; recupero 1' p.t. e 4' s.t.; terreno di
gioco in non perfette condizioni.

Nella foto Pegaso, Obiang prova a soffiare la palla al rossonero Bruno.

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