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Atzori e la sterzata: «Giusto che la società la pretenda»

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Atzori e la sterzata: «Giusto che la società la pretenda»

Domenica a Marassi arriva il
Vicenza, la Sampdoria deve batterlo. Difficile convivere settimanalmente in un clima
da dentro o fuori. Ma Gianluca Atzori non cerca scuse e sa bene che dalla sfida
coi biancorossi di Gigi Cagni deve uscire coi tre punti in tasca. «L’unica
maniera per far cambiare questa idea di ultima spiaggia è vincere e ottenere
dei risultati – comincia in conferenza stampa il tecnico blucerchiato -. Ho già
detto che allenare la Sampdoria comporta questo. Sono consapevole delle
responsabilità che ho e l’unica strada percorribile è riuscire a battere il
Vicenza. So che non sarà facile: affronteremo una squadra in salute, che gioca
a pallone e tutte le partite nascondo insidie. Ma noi siamo la Samp e siamo
obbligati a fare il risultato».

Nel
corso di "Tutto Samp" di ieri sera Edoardo Garrone ha ribadito il concetto di “fiducia
condizionata”. È un peso per lei affrontare ogni partita con l’obbligo di
vincere?

«Per
me no, non è un peso e non lo è essere giudicato da chi deve giudicarmi. Oggi la
proprietà non è giustamente contenta dei risultati e quindi ci chiede una
sterzata, pretende un cambio di ritmo. Il nostro è un organico che deve vincere
il campionato perciò credo che le parole del presidente siano soltanto uno
stimolo, non un peso. Io vado avanti per la mia strada, senza farmi
condizionare da niente e da nessuno».

Pensa che il cambio di modulo in
corso d’opera possa essere uno degli aspetti condizionanti del rendimento al di
sotto delle aspettative?

«Non sono abituato a trovare
alibi e non credo che il cambio di modulo sia la causa del fatto che la
Sampdoria non riesca ad esprimersi al meglio e non ottenga i risultati che ci
aspettiamo. È una balla. Con Foggia e Semioli a disposizione chiunque sarebbe
passato a questo modulo: la nostra rosa è in grado di adattarsi tranquillamente
al 4-4-2 e questo modulo è in grado di esaltare le prestazioni e la qualità di
questi giocatori».

È d’accordo con le parole di
Garrone sul rendimento di Angelo Palombo?

«Credo di aver abituato tutti,
a turno, a star fuori. Il capitano non ha fatto eccezione. Tutti ci aspettiamo
che Angelo faccia quella differenza, che riesca ad esprimersi come sa. Quando
non l’ho visto in condizione è rimasto fuori. Se gli abbia fatto bene o male
non lo so, sono soltanto contento per come sia entrato a Brescia. Se la
panchina lo ha ferito nell’orgoglio e gli ha provocato questa reazione io sono
contento di averlo escluso. Mi aspetto molto da lui e da chi per scelta è
rimasto fuori. Il lavoro settimanale è importante: che uno si chiami Palombo,
Gastaldello o Pozzi l’allenamento deve essere uno stimolo per tutti».

11_atzori-primaveraBertani-Pozzi. Possibile che col
Vicenza là davanti si torni all’antico?

«La coppia Bertani-Pozzi ha
fatto da titolare le prime giornate, non perché io abbia regalato qualcosa, ma
perché in quel momento la reputavo la migliore. Poi a causa degli infortuni e delle
alternative valide che ho a disposizione non è stato possibile schierarli
sempre. A calcio giocano i più bravi e sia Bertani sia Pozzi devono dimostrarmi
che la coppia più brava sia proprio quella composta da loro due».

Piovaccari,
invece, come sta?

«Federico
con questa caviglia sta tribolando da troppo tempo. La mancata convocazione per
Brescia era dovuta alle sue condizioni perché aveva avuto bisogno di un’infiltrazione.
Anche ieri durante la partitella ha accusato qualche dolore, purtroppo deve
conviverci, ma credo che qualche antinfiammatorio e qualche esercizio specifico
possa aiutarlo».

A
livello di effettivi il Doria come sta? Ci sono cambi in vista per domenica?

«Chi
ho fatto giocare ultimamente mi ha dimostrato una grande professionalità.
Fornaroli, Foti, Obiang, Soriano si sono allenati sempre con impegno e da loro ho
avuto risposte che mi sono piaciute. A parte Bentivoglio spero di avere tutti a
disposizione e domani, come tutte le settimane, purtroppo o per fortuna, dovrò sceglierne
20, lasciandone a casa qualcuno. Quello che si è visto di positivo nelle ultime
due partite è che la squadra è rimasta sempre squadra, non si è mai disunita e
anche in dieci ha saputo quello che doveva fare».

Un
ultimo pensiero sull’alluvione. Tornerete a giocare a Genova per la prima volta
dopo quella tragedia.

«Passando
col pullman in quelle zone rivedremo dal vivo le immagini che abbiamo visto nei
telegiornali, constateremo le difficoltà delle persone nel vivere questi
momenti tragici. Il pensiero andrà sicuramente a quella povera gente che in
pochi minuti ha perso tutto. Sono contento che l’incasso della parta sarà
devoluto a queste persone e mi auguro che gesti del genere possano proseguire».

Nella foto Pegaso, mister Atzori parla ai suoi sul prato del "Mugnaini".

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