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Gaetano Berardi, un “Lupo mannaro” per la difesa

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Gaetano Berardi, un “Lupo mannaro” per la difesa

Timido e riservato fuori, vorace e dannato dentro. Due personalità che
convivono, due poli opposti che si attraggono, due anime che si
fondono dal giorno alla notte, proprio come in un licantropo. Ecco
spiegato (e presentato) Gaetano Berardi vicino e lontano dal
rettangolo verde, la sua luna piena. È ticinese e ha 23 anni il Lupo mannaro chiamato dalla Sampdoria a mordere la fascia
difensiva, meglio destra che sinistra (per sua stessa ammissione), ma
senza preclusioni di sorta e con rendimento pressoché costante anche da centrale.
Grinta, esuberanza, voglia di emergere: semplici e tangibili le
credenziali che questo terzino svizzero di origini calabresi si porta
appresso da Brescia, fino a questo momento l'unica tappa tricolore
del suo percorso di crescita professionale.

01_berardibresciaTanino.
Un percorso cominciato a Sorengo, comune del Canton Ticino famoso più
per aver dato i natali a Michelle Hunziker che per la tradizione
calcistica, dove Tanino nasce nell'agosto '88 da
genitori di Mesoraca (provincia di Crotone) e muove, in tutti i
sensi, i primi passi. L'avventura col pallone tra piedi parte nella
scuola calcio del Basso Malcantone di Caslano e continua sulle sponde
del Lago di Lugano. Nel 1994 il giovanissimo Berardi entra a far
parte del settore giovanile del F.C. Lugano, la squadra più titolata
e prestigiosa del Cantone.

Rondinella.
Con il bianconero addosso, attraversando il fallimento e la rinascita
del club, l'esterno difensivo resta fino all'estate del 2005, quando,
a 17 anni, Tanino cambia maglia e nazione. Lo acquista il
Brescia che lo manda a farsi le ossa in Primavera. Due orette scarse,
170 chilometri da casa, lingua identica e il calcio, quel calcio,
sempre sognato da bambino: facile intuire che il passaggio di Berardi
a rondinella si riveli tutt'altro che traumatico. E dopo due annate
di vivaio, il 3 giugno 2007, arriva il debutto in prima squadra
nell'1-3 sul Pescara.

Titolare.
A regalargli l'esordio in Serie B è Serse Cosmi, che nella stagione
successiva lo impiega tuttavia in 9 occasioni soltanto. In avvio
2008/09, sempre con Cosmi, il ticinese si guadagna un posto da
titolare, un ruolo confermato anche dai successori del tecnico
perugino: Nedo Sonetti e Alberto Cavasin. Ma è – guarda caso – con
Beppe Iachini che Berardi si consacra, prima in cadetteria (29 presenze) e poi in
Serie A (27), sempre e comunque all'insegna della duttilità. Col suo
numero 28 dietro la schiena giostra dalla corsia mancina a quella
opposta con estrema naturalezza, senza disdegnare qualche capatina
come terzo di una difesa a tre.

Fame.
Il crescendo di prestazioni non lascia indifferenti numerosi club
italiani e, soprattutto, l'Under 21 rossocrociata, di cui, accanto a
Johnny
Rossini, diventa un punto fermo fino alla finale degli Europei
di categoria. Danimarca 2011 va alla Spagna, ma, oltre all'argento,
la giovane Svizzera si regala l'Olimpiade di Londra e Berardi un
gettone con la Nati maggiore (col Liechtenstein lo scorso 10
agosto). Una maglia da riconquistare a tutti i costi insieme al
palcoscenico più importante. Il Lupo mannaro è pronto alla
sfida blucerchiata. La fame, manco a dirlo, non gli manca.

Gaetano
Berardi: la scheda

Luogo
e data di nascita
:
Sorengo (Svizzera), 21 agosto 1988
Altezza:
cm 179
Peso:
kg 72
Ruolo:
difensore

Nella foto Pegaso, Gaetano Berardi in azione con la maglia del Brescia.

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