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Rinaldo Sagramola, il profilo del d.g. blucerchiato

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Rinaldo Sagramola, il profilo del d.g. blucerchiato

«Stiamo
lavorando per impostare una nuova fase per la Sampdoria. Una società
non è fatta soltanto di tecnici e calciatori, ma anche di
organizzazione e management. A completamento di questa costruzione
penso che manchi una pedina fondamentale e sto vedendo di trovare la
persona giusta in qualità di direttore generale e amministratore delegato». Negli ultimi
tempi Edoardo Garrone non ne aveva fatto un mistero. Anzi. Era alla ricerca
di una figura capace e preparata, seria e affidabile. La persona
giusta l'ha trovata. Si chiama Rinaldo Sagramola, romano, 58 anni ed
ex dirigente di Lodigiani, Vicenza e Palermo.

18_rsagramolaCompito.
La sua più che trentennale esperienza all'interno del mondo del
calcio, Sagramola la metterà a completa disposizione del club
blucerchiato. Nelle stanze dei bottoni di Corte Lambruschini, il suo
compito sarà quello di coordinare e sovraintendere tutti i settori
della vita societaria blucerchiata: dalla gestione amministrativa ai
rapporti con le istituzioni, dalle strategie di marketing e
comunicazione, passando – ovviamente – per il settore tecnico, dove
ritroverà Pasquale Sensibile, già suo collega tra il 2008 e il 2009
durante l'esperienza in rosanero.

Avanguardia.
Nato a Roma il 20 giugno del '54, il nome di Sagramola si lega
indissolubilmente a quello della Lodigiani. Fondata nel 1972 per
volere di Giuseppe Malvicini, la terza squadra capitolina si dimostra
fin da subito all'avanguardia nell'ottica della valorizzazione del
proprio vivaio. Senza alcuna remora, i giovani di valore vengono
lanciati in prima squadra e le loro cessioni contribuiscono allo
sviluppo e al sostentamento del club, portato dalla Promozione ai
playoff per la Serie B – mancata per un soffio nel '93/94 – e alla
vittoria di numerosi titoli nazionali giovanili.

Talenti.
Dalle parti di San Basilio, il nuovo direttore generale sampdoriano approda appena
poco più che ventenne e vi resta per oltre 25 anni. Anni di successi
e gratificazioni, capaci di segnarlo tanto sul piano professionale
quanto su quello umano. Da direttore generale e vicepresidente della
Lodigiani, coniugando spesso e volentieri il risultato sportivo a
quello economico, Sagramola scopre, coltiva e lancia decine di
talenti: da Totti a Toni, passando per Apolloni, Bellucci, Di Michele
e un'altra intera rosa di giovani calciatori sbarcati sul
palcoscenico più importante.

Vicenza.
Il salto di categoria soltanto sfiorato sul campo, è soltanto
rimandato di qualche stagione. Il Vicenza, acquistato da poco dalla
finanziaria inglese ENIC, gli affida la scrivania di direttore
generale nel 1999. Ma, dopo aver conquistato la Serie A al primo
colpo, i biancorossi incappano in un'immediata ricaduta e, nelle
stagioni successive, si attestano su medio livello di cadetteria. ll
rapporto tra il manager romano e il club vicentino s'interrompe così
con una lettera di dimissioni, rassegnate nell'estate del 2004.

Equilibrio.
Per Sagramola si aprono le porte del Palermo di Maurizio Zamparini,
fresco di promozione nel massimo campionato. Lontano dall'isola per
motivi di lavoro, il presidente lo investe del ruolo di
amministratore delegato, una sorta di numero uno in pectore nonché
punto di riferimento nella gestione societaria a tutto tondo. In otto
annate consecutive in rosanero, Sagramola si impegna su più fronti –
dalla ridistribuzione dei diritti televisivi alla costruzione di un
nuovo stadio -, garantendo equilibrio, competenza e savoir-faire e
facendosi apprezzare per le proprie competenze manageriali. Le stesse
che serviranno nel disegno di Edoardo Garrone per la sua nuova
Sampdoria, quella che ha in mente già da qualche tempo.

Nella foto Pegaso, Rinaldo Sagramola, nuovo amministratore delegato dell'U.C. Sampdoria.

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