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Ferrara punta alla Coppa: «Non lasciamo nulla al caso»

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Ferrara punta alla Coppa: «Non lasciamo nulla al caso»

Il calendario parla chiaro. Juve Stabia, Barcelona,
Milan. Ciro Ferrara, però, ha un solo nome in testa. «Juve Stabia
– taglia corto il mister in conferenza stampa a Bogliasco -. Il Trofeo "Gamper" è una vetrina
prestigiosa, ma ho sempre detto ai ragazzi che non possiamo guardare
oltre le prossime 24 ore. Di Barcelona e Milan inizieremo a parlare
dopo la sfida di Coppa Italia, che andremo a giocare in
uno stadio molto caldo». «Conosco le difficoltà a cui andremo
incontro – prosegue il tecnico napoletanto -, chi meglio di me può
conoscere quell'ambiente? Mi aspetto una grande pressione che si
ripeterà in altri campi e in altre città. Il terreno non è di
ultimissima generazione, ma non dobbiamo crearci alcun tipo di
alibi».


Alla luce delle assenze sta pensando di cambiare
qualcosa in attacco?

«Al momento no. Davanti ho delle certezze. Si può
cambiare in corsa, ma in questo momento non vedo grossi cambiamenti».

Ha provato Krsticic in più ruoli.
Vista l'emergenza, potrebbe riproporlo a destra nel tridente
offensivo?

«Krsticic domani gioca esterno a
destra, non vi dico se dall'inizio, ma giocherà in quel ruolo.
Abbiamo recuperato Juan Antonio, ma mancherà qualcuno. È un ruolo
che conosce e ha già ricoperto in passato. Più o meno nel corso di
queste partite un'impronta è stata data, ma ciò non vuol dire che
nel corso del campionato ci possano essere stravolgimenti».

17_ferraraLa Samp ha una grande tradizione con la
Coppa Italia. Quanto punta a questa competizione?

«Non possiamo lasciare nulla al caso
né trascurare un impegno che potrebbe diventare importante e che
potrebbe essere una strada per arrivare ad un traguardo inaspettato
in questo momento. Domani si gioca per la prima volta una gara da dentro o
fuori, non ci sono altre prove d'appello. Abbiamo intenzione di
puntare su questo obiettivo perché, non avendo impegni
internazionali, se capiterà di giocare la Coppa Italia non potrà
che farci piacere».

Può fare un bilancio di questo mese in
sella?

«Sono contento di aver potuto lavorare
con continuità, senza infortuni gravi, a parte qualche piccolo
acciacco che a qualche ragazzo è costato una decina di giorni di
differenziato. È stato un periodo positivo. Nella programmazione non
abbiamo potuto fare partite di un certo tipo, ad eccezione dello
Schalke 04, perché purtroppo io sono arrivato ad inizio luglio.
L'intenzione era quella di affrontare test più probanti, ma posso
dire che va bene anche così».

Ha qualche rimpianto sul piano del
mercato?

«Ho le idee chiare su quelli che sono
gli interventi da fare e ne ho parlato con Pasquale Sensibile.
Sarebbe preferibile avere già il gruppo completo, ma questo è un
discorso che vale per tutti gli allenatori. Però è anche vero che
questa situazione di stallo permette a volte di rivalutare elementi
che inizialmente sembravano sul punto di partire».

È l'esempio di Poli?
«Su Poli bisogna fare una
precisazione: il discorso tecnico non è mai stato messo in
discussione, anche quando si allenava qui a Bogliasco durante la
prima settimana di ritiro».

Si aspetta ancora qualcosa dal mercato?
Maresca sembra vicino, un giudizio su di lui?

«Sono sicuro che ci saranno movimenti
sia in entrata che in uscita. Maresca non è ancora un giocatore
della Samp, quindi un giudizio lo potrò dare solo se questa
trattativa si concretizzerà».

Il c.t. Prandelli ha detto che è
giusto permettere a Conte di poter dirigere gli allenamenti
della Juventus malgrado la squalifica. Lei è d'accordo?

«Penso come Cesare, non perché ad
Antonio sono legato da profonda stima e amicizia, ma perché i
regolamenti gli consentono di allenare e quindi è giusto che lo
faccia, senza dimenticare che ci sono ancora due gradi d'appello e
potrebbe essere ancora tutto capovolto».

Le grandi hanno pensato più a vendere
che a comprare, sarà ancora Juve contro tutti?

«I bianconeri sono forti del titolo e
se avranno la stessa fame dell'anno scorso partiranno favoriti. Le
altre squadre però non vanno sottovalutate. La Juve in quanto
detentrice parte un po' davanti, ma questo credito dovrà confermarlo
con quella grande cattiveria agonistica e quella qualità di gioco
dimostrate la stagione passata. Ma non è un discorso che riguarda
noi: la Sampdoria dovrà mantenere ben presente l'obiettivo
societario della permanenza della categoria, superando anche momenti
difficili. Ci stiamo attrezzando perché il percorso possa essere non
dico tranquillo, ma almeno non molto tortuoso».

Nella foto Pegaso, mister Ferrara in campo al "Mugnaini".

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