Samp, mi abbono in tutte le lingue del mondo

Albania,
Argentina, Australia, Austria, Bangladesh, Belgio, Bolivia, Brasile,
Bulgaria, Cambogia, Canada, Cile, Cina, Cocos Islands (Costa Rica),
Colombia, Corea del Sud, Croazia, Danimarca, Ecuador, Egitto,
Eritrea, Etiopia, Filippine, Francia, Germania,
Grecia, Guatemala, India, Iran, Iraq, Israele, Kenya, Libia,
Lussemburgo, Messico, Marocco, Moldavia, Paesi Bassi, Paraguay,
Polonia, Perù, Regno Unito e Isole Falkland, Repubblica Ceca,
Romania, Russia, San Marino, Senegal, Serbia, Somalia, Spagna, Sri
Lanka, Stati Uniti, Svizzera, Tunisia, Ucraina, Ungheria, Uruguay e
Venezuela. Più una manciata di nati in ex Jugoslavia e, ovviamente, la cospicua maggioranza italiana. In totale fanno 60. 60
diversi paesi da cui provengono gli abbonati blucerchiati per la
stagione 2012/13.

Dato. Ebbene sì. Il dato emerge inconfutabile e sorprendente. Se si conta che l'ONU riconosce 195 stati sovrani a livello internazionale, a vedere la Sampdoria a Marassi c'è rappresentato il 30,77 per cento delle nazioni del pianeta terra. Una terra che si riscopre, o meglio, si conferma più doriana che mai. United colors of Sampdoria: tra gli stranieri in rosa – 16, un record assoluto – e quelli sugli spalti, sembra proprio il caso di dirlo.

Pelle. La vocazione, del resto, è sempre stata quella, tanto con la famiglia Mantovani quanto con la famiglia Garrone. Apertura, accoglienza, internazionalità. Perché le nostre pelli avranno anche sfumature diverse, ma la maglia blucerchiata resta la seconda pelle che ci unisce. In 60 lingue del mondo.