Delio Rossi, avanti cos
«Domenica giocheremo col 3-5-2 come a Torino con la Juventus». Niente sofismi, né giri di parole. Non fanno proprio per lui. Pane al pane, vino al vino. Ciò che pensa Delio Rossi dice, anche a costo di svelare qualche non trascurabile particolare tattico. A due giorni dalla prima sfida del girone di ritorno, quella contro il Milan di Massimiliano Allegri, il suo pensiero è, come sempre, chiaro e lineare. «Penso che la strada sia
tracciata – spiega il mister in conferenza stampa prima dell'allenamento al "Mugnaini" -. Le prove in settimana devo farle perché conosco da poco la
squadra e perché qualche variazione può essere utile anche per
sfruttare le caratteristiche dei miei ragazzi, anche in caso di
cambiamenti in corsa».
Copertine, elogi, voci di mercato e sul contratto.
Secondo lei Icardi può montarsi la testa?
«Penso di no, anche perché deve ancora iniziare a giocare e se
si monta la testa è finita. Il ragazzo mi sembra molto sereno, aveva già fatto bene nel derby e
credo che abbia la testa per lavorare bene. Se ne va a gennaio? Ho
solo due punte, semmai il problema è contrario: non far partire
nessuno ed integrare. Sul contratto non devo parlarne io, io rispondo solo
per questioni di campo».
Molti punti con le grandi, come mai?
«Non posso dare un giudizio veritiero se non sule due partite
disputate sotto la mia gestione. Su quanto accaduto prima posso dare
solo un giudizio a grandi linee. Forse perché le grandi squadre ti
fanno giocare un po' di più e noi qualche valore tecnico in rosa lo
abbiamo».
Che Milan si aspetta?
«Non credo che sarà stanco, perché il Milan è una squadra
abituata a scendere in campo ogni tre giorni: non è una questione fisica,
bensì mentale e loro sono storicamente abituati a giocare gare
infrasettimanali».
Ha già pensato qualcosa per fermare El Shaarawy?
«Qualcosa di lecito? Quando giochi contro queste squadre non
basta fermare un solo elemento. Se fermiamo El Shaarawy non dovremo
dimenticarci di Robinho o Bojan».
Aver battuto la Juventus a Torino può essere d'aiuto per
affrontare i rossoneri?
«Se noi facciamo questo ragionamento è come dire è più lungo
il treno o più buona la cioccolata: se pensiamo di aver battuto la
Juve a Torino e quindi sarà facile battere il Milan a Marassi
facciamo un errore imperdonabile. Siamo in una posizione di
classifica in cui non possiamo permettercelo».
Fisicamente la Samp come sta? Si aspettava una partita come quella di
Torino?
«È un periodo particolare, perché il cambio di preparazione fa
sì che il muscolo debba abituarsi a stimoli differenti: finché c'è
questa situazione si può andare incontro a qualche problemino. Mi
auguravo che i ragazzi giocassero come hanno giocato e in dieci se
non ti muovi di squadra è difficile fare bene».
Dopo la prova di domenica scorsa, dove può migliorare Angelo
Palombo?
«Quando si sta fuori per molto tempo, com'è accaduto a Palombo,
bisogna ritrovare prima le sensazioni da giocatore. Il centrale di
difesa non è il suo ruolo specifico, però ha dimostrato che lo può
fare, perché ha grande esperienza. Ovviamente so benissimo che è un
centrocampista, però al momento credo che possa darci una mano in
quella posizione. Non sono abituato a ragionare con i se e con i ma,
quindi quando arriverà un difensore centrale mi porrò il problema
di ricollocare Palombo, prima no».
Per l'appunto, cosa si aspetta dal mercato?
«Il mercato di
gennaio è difficile: servirà integrare la rosa, renderla più
omogenea. Anche perché in questo momento non è facile andare a
reperire elementi importanti: o prendi riserve di altre squadre o
giocatori stranieri che impiegano almeno tre mesi per imparare la
lingua e per capire la mentalità del calcio italiano».