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Il pensiero di Delio Rossi: «Vinciamo per onorare il Presidente»

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Il pensiero di Delio Rossi: «Vinciamo per onorare il Presidente»

Quella che ci stiamo per mettere alle spalle è stata una settimana particolare in casa blucerchiata. Triste e commovente. «Una
settimana che non avremmo voluto vivere – racconta Delio Rossi nella consueta conferenza stampa bogliaschina del venerdì -. Non ho conosciuto personalmente Riccardo
Garrone, ma quando ho scelto la Sampdoria l'ho fatto anche per il
Presidente. Ci terrei che contro il Pescara la squadra facesse bene anche in memoria
sua».

A
Siena c'è stata un'involuzione: secondo lei è dipesa da un
approccio psicologico sbagliato?

«Domenica,
al di là che il campo ha detto che era una partita da zero a zero,
siamo stati pigri. Abbiamo perso molti contrasti, molti duelli. Non
saremo quelli di Torino con la Juventus, però neppure quelli di
Siena, la verità sta nel mezzo».

Ci
ha abituato ad alcuni cambiamenti di modulo in queste prime partite:
col Pescara dovremo aspettarci sorprese a livello
tattico?

«Credo che questa
squadra si possa esprimere col 3-5-2 o col 4-4-2 e difficilmente si
discosterà da questo. L'involuzione di Siena non penso che sia stato un
fattore psicologico, anche se è un dato di fatto che la Samp si
trova più in difficoltà quando deve fare la partita».

È
andato via Pozzi, dovrebbe arrivare Sansone. L'attacco potrebbe trovare maggior equilibrio?

«Pozzi
è un giocatore che è andato a giocare, anche per poterlo valutare
in chiave futura. So quanto vale e resta un giocatore
importante per la società. La scelta è stata quella di puntare sul
recupero di Maxi López, ma ripeto ho parlato con Pozzi e questi mesi
saranno importanti per lui al fine di ritrovare il giusto ritmo
partita».

Maxi López sarà convocato?
«Sta recuperando, ma ancora deve assaporare il gusto del campo e
recuperare il ritmo partita. Non so se potrà essere della gara, ma
certamente sarà convocato per iniziare a risentire il clima
partita».

Eder
ieri non ha partecipato alla partitella in famiglia con gli Allievi, come sta?

«Eder
penso stia bene. Ieri è stato a riposo in maniera precauzionale, ma
credo possa essere della gara. Questo è il periodo più brutto:
c'è il mercato, è il periodo delle chiacchiere e grazie a Dio
tra una settimana finirà. Poi quando si cambia guida tecnica, si
cambia anche tipo di preparazione e c'è chi l'assorbe prima chi con
un po' più di fatica, ma Eder sta bene».

Michele Zanutta, suo giocatore ai tempi pescaresi,
ha detto che il suo Delfino giocava un calcio molto spettacolare,
mentre con gli anni è diventato più prudente, così come tutto il
calcio nazionale. Cosa risponde al suo ex allievo?

«Dipende
dai giocatori che hai a disposizione. Se avessi tre punte come dico
io, non vedo perché non potrei giocare come dico io. Ma come intendo
io il 4-3-3, rischia di diventare un 4-5-1, quindi ci vogliono
esterni offensivi che devono coprire molto campo. In fase di non
possesso bisogna coprire grandi spazi e per poterlo fare ci vogliono
giocatori in grado di farlo: coordinare tre punte è più
impegnativo che coordinarne due. Subentrando in corsa è normale
che mi debba adeguare alla rosa che ho trovato e non il contrario».

Gli Ultras hanno convocato tutti i tifosi per la rifinitura, per sostenere la
squadra in questo momento particolare. Cosa sente di dire loro?

«Alla
gente non ho da rimproverare nulla. Se tutti remano dalla stessa
parte, tutto diventa più facile. Con loro bisogna essere
sinceri: la gente sa che il nostro obiettivo è la permanenza in
categoria. Tutti devono fare il proprio lavoro».

Il c.t. azzurro Cesare Prandelli ha detto che vorrebbe avere Icardi a
disposizione per la Nazionale. Che consiglio si sente di dire a
Mauro?

«Non
posso entrare nel merito della sfera personale. Se Icardi mi chiede
un consiglio, io glielo posso dare, altrimenti no, perché non conosco
bene la sua storia. Per esperienza so che i sudamericani hanno una
grande passione per la propria nazionale, più di noi italiani. Non
so se si senta più argentino che italiano».

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