Rossi tiene la Samp sulla corda: «C'è bisogno di tutti»
Non c'è stupore nelle parole di mister
Delio Rossi nel commentare la prova dell'Inter contro il Tottenham in
Europa League, in quella che è la domanda che fa da preambolo alla
conferenza stampa del venerdì sulla prossima gara dei blucerchiati,
proprio contro i nerazzurri di Stramaccioni. «L'Inter
ha grandissimi giocatori e nelle partite che contano i giocatori
importanti tirano fuori l'orgoglio – comincia il tecnico riminese -. La partita di ieri non mi ha
stupito, mi aspettavo una reazione simile. Sono rimasto un po'
amareggiato, da italiano, che non siano riusciti a passare il turno».
Certo
una grande prestazione, ma anche una dolente eliminazione. Questa
partita taglierà le gambe all'Inter o darà una spinta ulteriore?
«In
casi come questo bisogna vedere il bicchiere mezzo pieno. Se fossi
l'allenatore dell'Inter farei notare gli aspetti positivi. E' stata
una partita di grande impegno, fisico e mentale, ma loro sono
abituati a giocare ogni tre giorni. Se fossimo stati noi a scendere
in campo giovedì ci sarebbero stati dei problemi, ma è chiaro che
per i nerazzurri sia diverso».
Gastaldello
ha spesso svolto del lavoro alternativo in settimana, quali sono le
sue condizioni?
«Gasta
sta bene, si è fatto male perché ha segnato un gol di sinistro.
Non è affar suo. E se non si sanno usare tutti e due i piedi si
rischia di farsi del male. Domenica comunque sarà in campo».
Dicendo
che in queste partite ci si gioca il proprio futuro tiene tutti sulla
corda, è così?
«Tengo
tutti sulla corda perché c'è bisogno di tutti: chi per 10 minuti,
chi per 15 minuti, chi per ogni partita. Vedremo chi è da Sampdoria,
c'è da controllare questo oltre all'obiettivo salvezza».
Anche
il destino di Maxi si deciderà in queste ultime gare, è
possibile che proprio per questo motivo l'argentino possa essere
impiegato?
«Maxi
ha un background
di livello e le parole spese prima non sono rivolte direttamente a
lui. Dopo l'infortunio deve recuperare le sensazioni del campo, più che
altro».
Quella
di "Is Arenas" è stata una battuta d'arresto. Che impressione
le ha lasciato la sconfitta sarda?
«Sino
a Cagliari, a prescindere dal risultato, la prestazione c'era stata.
Domenica invece siamo stati sottotono sotto tutti i punti di vista.
Se non conoscessi i miei giocatori e fossi arrivato due giorni fa
sarei molto preoccupato, ma visto che gli conosco ho grande fiducia.
Noi non siamo dei fenomeni, ma non siamo quelli di Cagliari».
La
stupisce il fatto che a fare trait
d'union tra
la passata e la presente gestione ci sia il buon andamento contro le
cosiddette grandi?
«Non
so, non ho seguito la gestione precedente nel dettaglio. Sotto la
mia, però, abbiamo fatto bene anche con le piccole, fatta eccezione
per Siena e Cagliari. La squadra ha ottenuto quello che si è
guadagnata, né più né meno. Noi dobbiamo pensare che possiamo dare
il massimo e ottenere il minimo, ma che non può succedere il
contrario».
Come
giocherà questa partita l'Inter?
«L'inter
giocherà da Inter, come al solito».
In
merito allo spostamento della gara i tifosi chiedono rispetto. Che
idea si è fatto sulla vicenda?
«Anche
mia moglie aveva preso il biglietto ed è stata costretta a cambiare
i suoi orari. Io sono figlio di questi tempi, ma il calcio per me è
la domenica alle 14.30: niente sabato, né orario di pranzo, come mi
è già capitato di dire. Ci sono tante persone che organizzano
viaggi e prenotano alberghi, ci vuole maggiore rispetto per questi
tifosi, anche e soprattutto se i calendari sono stilati con anticipo,
come succede adesso».
Cassano
tornerà a Marassi in campionato per la prima volta. Che accoglienza
si aspetta per lui?
«Devo
ribaltare il discorso: Cassano tornerà, ma da avversario. Servirà
sicuramente rispetto, per uno che ha vestito questa maglia dando
tanto. E poi a me i fischi non piacciono. Detto questo, i nostri
tifosi sapranno come comportarsi e dopo avergli tributato i giusti
onori, sosterranno la Samp».
Vorrebbe
allenare Fantantonio?
«Se
lui avesse voglia di farsi allenare, sì, lo vorrei. I calciatori come
il vino, bianco o rosso, bravi e non bravi. E Cassano appartiene
senza dubbio al gruppo dei bravi. Mi piace allenare giocatori di
qualità, anche perché il sangue dalle rape non esce, per quanto uno
ci si possa impegnare».
Proprio
Cassano farà quasi sicuramente coppia con Palacio domenica: ha
preparato qualcosa per fronteggiare l'attacco nerazzurro?
«Non
abbiamo studiato nulla di particolare, abbiamo semplicemente
preparato le nostre cose. Se le faremo bene potremo metterli in
difficoltà, se faremo come a Cagliari sarà dura».
A
che punto è Matias Rodríguez?
«Ci
sono dei giocatori subito pronti all'uso, altri meno. Rodríguez ha
delle qualità, deve solo capire meglio qualcosina, ma posso dirvi
che presto lo vedrete in campo».