Rossi, mister salvezza: «Obiettivo importante per una neopromossa»
Soddisfatto per la prestazione dei suoi, Delio Rossi si presenta in sala stampa in maniera pacata. Il momento attuale che sta vivendo Genova non permette euforia, ma solo una soddisfazione moderata, con la consapevolezza di aver raggiunto un traguardo davvero importante: quello della permanenza in Serie A. Inevitabile però iniziare la conferenza stampa post-Catania con una delle domande che ha attraversato la città nelle ultime ore, ossia se la partita andasse o meno giocata. «Sicuramente è stata una partita che andava giocata col dovuto rispetto – specifica subito il tecnico doriano -. Noi abbiamo centrato l'obiettivo in un giorno in cui la città di Genova piange i suoi morti. Noi ci sentiamo vicini alle famiglie delle vittime e a tutti quelli che stanno soffrendo. C'è modo e modo di rispettare i lutti anche in maniera discreta, senza essere sguaiati. Poi purtroppo la vita va avanti».
Risultati. Dopo la dovuta precisazione, la discussione si sposta poi verso la gara contro gli etnei, ben giocata dai blucerchiati nonostante i condizionamenti dovuti alle radioline rivolte ai risultati degli altri campi. «Sono sfide delicate, perché volente o nolente giochi sempre mezzo e mezzo – spiega Rossi -. Magari hai la testa al display e pensi a cosa fanno le altre. Dovresti isolarti e non pensarci, ma non è così. E dispiace perché oggi come domenica il risultato non ci ha dato merito. Faccio comunque un plauso alla squadra che ha tirato fuori un grande orgoglio: essere salvi a due giornate dalla fine ed essere in testa al campionato delle neopromosse è un obiettivo importante».
Contratto. A salvezza acquisita, come da pronostico, ora è il momento di parlare del rinnovo contrattuale con il club di Corte Lambruschini. «Questa sera non ci penso ancora. Da domani ne parleremo – confessa l’allenatore in sala stampa -. Adesso aspettiamo che le bocce si fermino. Mi sembra irrispettoso parlare in questo momento di questa situazione. Con la società abbiamo un ottimo rapporto, ci vedremo e parleremo vedendo i programmi. L’importante è che qualsiasi cosa sia fatta nel bene della Sampdoria. Il bene della squadra e della società è il bene supremo; il bene dei singoli, sia mio che dei giocatori, viene dopo».
Rosa. Alcuni giocatori che hanno avuto poco spazio in questa stagione, come Castellini e Renan, oggi si sono fatti trovare pronti, offrendo un’ottima prova. «Io so che il campionato è lungo e ci sono delle insidie – risponde il mister -. Sapevo che purtroppo ci sarebbero stati infortuni e squalifiche e avrei avuto bisogno di tutti. Sono contento per Renan che si è fatto trovare pronto, così come Maxi e altri che stanno giocando di meno. Maxi è reduce da un infortunio abbastanza subdolo e per la sua costituzione fisica ci mette di più a recuperare. Devo anche dire che il sistema di gioco non è adattissimo alle sue caratteristiche. Però in questo momento è meglio che lui si adegui a noi; magari un domani ci potremo adeguare noi a lui».
Portiere. Una chiosa finale va poi sulla scelta tecnica di impiegare Da Costa a difesa dei pali blucerchiati, al posto di Romero, apparso un po’ appannato nelle ultime settimane. «Quello del portiere è un ruolo delicato – conclude Rossi -. Quando il portiere sbaglia è sotto gli occhi di tutti. Un altro giocatore si può riscattare nell’arco della partita, il portiere invece no, il suo errore rimane negli occhi di tutti. Se si cambia il portiere, non lo si può fare solo per una partita: significa che almeno per altre 4-5 gare deve giocare ancora il secondo. È stata una scelta sofferta che non avrei voluto fare e mi dispiace per il ragazzo che ha tirato fuori diverse volte il coniglio dal cilindro con belle parate che ci hanno fatto guadagnare punti».