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Regini a Samp TV: «Il mio obiettivo era vestire la maglia blucerchiata»

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Regini a Samp TV: «Il mio obiettivo era vestire la maglia blucerchiata»

Più
che benvenuto tra noi, come cantava il suo omonimo e corregionale, sarebbe meglio
dire bentornato. Dopo i 20 minuti da comparsa di quel 9 maggio 2009,
Vasco Regini vuole andare al massimo, cominciando a scrivere con la Sampdoria un'altra
storia da Serie A. Non un rewind, da oggi si pensa a vivere e
sorridere, con addosso quei colori magici. «Il
mio obiettivo era vestire la maglia blucerchiata – racconta a Samp TV
il difensore romagnolo -. Tornare
a Genova e restarci rappresentava sicuramente
la soluzione migliore, perché la società ha sempre dimostrato di
credere in me e poi perché era quello che volevo».

Scalino.
Da quel Doria-Reggina, sono passati quattro anni. Stagioni di
crescita tra Primavera, Lega Pro e Serie B fino ad arrivare a
sfiorare, a pochi giorni di distanza, la promozione e l'Europeo Under
21. «Ho fatto un buon campionato di B – ricorda Vasco -, adesso mi
attende lo scalino della massima categoria, che per me, di fatto, è
un'esperienza nuova. Dovrò dimostrare di valere anche la Serie A e
per farlo giocherò tutte le mie carte. Conosco l'ambiente e molti
ragazzi dello spogliatoio: partirò avvantaggiato, ma a parlare sarà
come sempre il campo».

Ruolo.
«Quest’anno
ho avuto un cambio di rendimento quando sono passato da terzino a
centrale di sinistra nella difesa a quattro – spiega Regini alla
domanda sul suo ruolo prediletto -. Da quel momento è cambiato tutto
è come se ci avessi sempre giocato. Mangia, in Nazionale, mi ha
fatto giocare terzino sinistro: avevo perso un po' i ritmi di quella
posizione e quindi, dal punto di vista fisico, ero un po' stanco.
Peccato per la sconfitta in finale, ma la Spagna era veramente troppo
forte».

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