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La storia di Petagna, piccolo grande bomber che ha voluto il blucerchiato

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La storia di Petagna, piccolo grande bomber che ha voluto il blucerchiato

Tutti
lo paragonano a Vieri, lui ammira Ibra e si ispira a Balotelli. Dalle
movenze ricorda il brasiliano Hulk, nei lineamenti del viso ha
qualcosa dell'ex Fenomeno Ronaldo. Sembrerebbe il prototipo
dell'attaccante moderno, forte, potente, mancino bello caldo: un assemblaggio di chip, muscoli e acciaio per
scardinare brutalmente difese di ogni genere. Invece il soggetto risponde al nome
di Andrea Petagna, piccolo grande bomber divenuto sampdoriano malgrado l'agguerrita concorrenza.

Mulo. Onde
evitare fraintendimenti, meglio andarci piano: a dispetto di un
fisico da corazziere – 188 centimetri per 85 chili -, il
ragazzotto in questione ha soltanto 18 anni e pochi spiccioli di partite
professionistiche alle spalle. Spalle larghe da mulo triestino,
friulano di cuore e stazza, punta da battaglia come un suo illustre
predecessore e conterraneo noto dalle nostre parti come Bisontino.
Spalle che – come quelle di Ermanno Cristin – dovranno crescere all'ombra della Lanterna,
quella illuminata di blucerchiato pronta ad accoglierlo in questi
ultime ore di mercato.

Famiglia.
Il calcio? Una questione di famiglia per i Petagna. Nonno Francesco,
classe 1923, tarantino di nascita ma triestino d'adozione, vantava
oltre 350 presenze tra Serie A e B; papà Euro, nella Triestina, ha
ricoperto per anni il ruolo di dirigente. Per Andrea, classe 1995, il
destino ha colori differenti rispetto al rosso alabardato. Prima il
biancoverde del Domio, poi il bianconero della Donatello Calcio di
Udine. E quando la Triestina prova a sedurlo, arriva il Milan a
sbaragliare la concorrenza.

Vizio.
Siamo nell'estate del 2009. Petagna ha 14 anni e vive da protagonista
la stagione che porta il tricolore sulle maglie dei Giovanissimi
Nazionali. Salito di grado, il bomberino si ripete con gli
Allievi Nazionali, migliorando le 15 marcature dell'annata precedente
e segnando in 20 differenti occasioni. Il secondo Scudetto
consecutivo gli apre le porte della Primavera di Aldo Dolcetti agli
albori del campionato 2011/12. Il tris non gli riesce, il salto si fa
sentire, ma Andrea gioca comunque 10 partite prima di tornare con gli
Allievi e di timbrare – tanto per non perdere il vizio – 17 gol.

Champions.
Entrato in pianta stabile nel giro delle Under azzurre, nel 2012/13
diventa titolare in Primavera (in cui festeggerà 13 volte su 25) e Massimiliano Allegri comincia a seguirlo con particolare
attenzione, regalandogli la possibilità di allenarsi con la prima
squadra e convocandolo per l'ultima giornata della fase ai gironi di
Champions League. Così, il 4 dicembre 2012, prima ancora di vedere
la Serie A, con il numero 37 dietro la schiena, Petagna debutta in
Europa: subentrando a Bojan Krkic al 91' della sconfitta contro lo
Zenit, diventa il terzo più giovane di sempre ad aver debuttato in
Champions con la maglia del Milan.

Gioia.
L'esordio in campionato – nel finale di un altro passo falso, quello
in casa dell'Hellas di una settimana fa – è storia assai recente. Il
giusto riconoscimento da parte dello stesso Allegri per un'estate
vissuta in prima linea, al centro dell'attacco, senza sfigurare
affatto e impreziosita da un gol al Manchester City. Le similitudini
scomode cominciano a sprecarsi, l'interesse nei suoi confronti
aumenta a dismisura e la Sampdoria, già a luglio, bussa alle porte
di via Turati. Il Milan subito non ci sente, poi, preso Matri e
sentita la volontà del ragazzo – fermamente convinto di vestirsi di
blucerchiato -, la trattativa si sblocca. Per la nostra
soddisfazione, per la gioia di Andrea.

Andrea
Petagna: la scheda

Luogo
e data di nascita
: Trieste, 30 giugno 1995
Altezza:
188 cm
Peso:
85 m
Ruolo:
attaccante

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