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Rossi contento a metà

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Rossi contento a metà

«Partite
così le ho sempre perse. È la prima volta che mi capita di
pareggiarle».
Nella sala stampa del “Rocco”, Delio Rossi pareggia soddisfazioni
e recriminazioni. «Il
risultato è stato giusto,
ma resta il dispiacere di aver preso il 2-1 in quella situazione –
ammette -. Questa gara era la nostra cartina tornasole: ne venivamo
da una partita nella quale non avevamo proprio giocato, affrontavamo una squadra di qualità e noi ci abbiamo messo del nostro. Devo dire che
ancora una volta non mi è piaciuto il carattere iniziale, nel primo tempo arretravamo troppo; nel
secondo siamo cambiati, eravamo vivi e il nostro coraggio è
stato premiato, ma molte volte siamo lunghi tra i reparti».

Momenti.
«Noi non siamo dei fenomeni – prosegue il mister -, certe volte non
sappiamo gestire le situazioni e viviamo di momenti. L'episodio
positivo ti porta coraggio e quello negativo ti butta giù. Purtroppo
può capitare, ma ci tengo a sottolineare che oggi hanno giocato
Gavazzi, Wszolek, Barillà, che finora non avevano avuto spazio».

Polacco.
«Wszolek è un ragazzo molto giovane che viene da un paese straniero
– continua Rossi concentrando la propria attenzione sul polacco -. Ha
tanta fisicità ma fa fatica a capire la nostra lingua e deve
adattarsi al nostro calcio. Secondo me è un attaccante, magari
esterno, e può giocare da seconda punta».

Sistemi.
Sulle modifiche di formazione il tecnico non fa misteri: «Alcuni
giocatori sono arrivati due settimane fa, in più c'è stata la sosta
delle nazionali e non ho avuto l'opportunità di lavorare con loro.
Avevo detto che abbiamo la possibilità utilizzare diversi sistemi di
gioco e di sicuro lo faremo. Oggi ho iniziato con il 3-5-2 ma poi ho
optato per il 3-4-1-2 perché non riuscivamo a prendere il loro
centrocampista centrale».

Espulsione.
Infine l'argomento espulsione, arrivata proprio sul 2-2 segnato in
coabitazione tra De Silvestri e Gabbiadini. «Ho
fatto una corsa perché volevo condividere la gioia con i miei
ragazzi ma senza offendere nessuno – conclude -. Se le regole sono
queste, ovviamente le accetto, ma ripeto: non ho offeso nessuno, ho soltanto esultato».

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