Rossi: «Samp, ci vorranno testa fredda e cuore caldo»
«La partita è di una difficoltà estrema e il rischio è quello di giocare con i patemi. Non
vorrei che si esasperasse troppo questo appuntamento, anche perché dopo
ce ne sono altre 31. Ecco perché ci vorranno testa fredda e cuore molto caldo».
Delio Rossi la sfida con il Torino la inquadra così, con la necessità di fare quadrato e l'esigenza di cambiare presto l'andazzo di risultati negativi delle ultime giornate. «Capita spesso di invertire un trend, basta poco per farlo ma quel
poco bisogna ricercarlo – prosegue il mister in conferenza stampa a Bogliasco -. Pensiamo alla stagione scorsa, con la Juve
sembravi spacciato: in dieci, perdevamo 1-0, ma abbiamo tenuto botta
e si è innescato qualcosa di virtuoso. Ma quel qualcosa va cercato,
non è che ci capita».
I
granata di Ventura non sembrano il miglior cliente.
«Il
Torino ha il suo modo di giocare, fanno girare palla, ti aspettano,
lasceranno pochi spazi. Penso possa fare un buon campionato. Ci vorrà la miglior Samp, quella che fino a
questo momento non si è ancora vista».
In
momenti come questo dove si trova la forza per reagire?
«La
forza dobbiamo trovarla dal di dentro, nella fiducia dei compagni,
dell'allenatore. È normale che non ci sia allegria dopo le
sconfitte. Dobbiamo togliere i fronzoli e i narcisismi, sapendo che
incupirsi e buttarsi giù non risolve i problemi».
La
gente doriana sta provando a darvi una mano.
«Sono
in difetto nei confronti dei tifosi. So che ci tengono, sanno che il
momento è delicato e stanno soffrendo quanto noi. Fa piacere che ci
siano e questa vicinanza dimostra l'attaccamento di questa gente».
Passando
agli aspetti tattici, sta pensando di adottare un altro modulo?
«L'allenatore
ha il dovere di trovare altre strade percorribili, soprattutto se vede un certo appiattimento. Non mi sembra il
caso di sbattere la testa contro il muro. Il 4-4-2 ha senso se gli
altri giocano con tre punte, altrimenti non lo ha. Devi trovare una
quadratura che coinvolga più giocatori possibili, tenendo conto dei
sostituti e delle situazioni che si possono creare per via di
infortuni e squalifiche».
Esiste
la possibilità di schierare una sorta di tridente per pungere di più
in attacco?
«Non
ho mai pensato che vincano i moduli, nel calcio vince
l'interpretazione. Squadre fortissime giocano con una punta e vincono
sempre segnando tanto mentre squadre debolissime giocano con quattro
punte e non fanno gol. È sempre l'atteggiamento che conta».
Eder
e Gabbiadini come stanno? Maresca potrebbe rientrare nelle scelte?
«Per
Eder vediamo in questi ultimi due allenamenti: è una freccia in più,
l'importante è che stia bene. Gabbiadini sta bene, ha preso una
botta, ci sta. Maresca fa parte del gruppo come 30 sui compagni,
potrebbe essere convocato per la prima volta».
Pozzi
potrebbe partire dall'inizio e Palombo tornare in difesa?
«Pozzi
è legato a questa maglia, ha entusiasmo, esperienza. Ci può dare
una mano, vedremo se farà parte dell'undici titolare. Anche di
Angelo conosciamo l'attaccamento e l'esperienza, a lui basta giocare».
Potrebbe
accettare il pareggio?
«Non
ho mai pensato di andare in campo per pareggiare. Dobbiamo giocare
per vincere anche con il rischio di perdere».