Memorial Day al Ducale: commossi e felici nel ricordo di Paolo Mantovani
Sembra ieri. E invece sono passati vent'anni. Eppure se ne senti
parlare, da giovani, anziani, da persone di ogni età, sembra ieri per davvero. Ognuno di noi – parenti, calciatori, dirigenti semplici tifosi – conserva un ricordo personale di Paolo Mantovani. Attimi di gioia,
emozioni condivise, lezioni di vita e di sport. Memorie blucerchiate e
non solo che riaffiorano oggi come allora e come sempre, vivide, indelebili, mai sopite, nonostante il
tempo e lo spazio, nonostante quel 14 ottobre 1993.
Memorial Day. Vent'anni dopo, infatti, eccoci qui. In tanti hanno risposto di sì ai propri sentimenti decidendo di non mancare al 'Memorial Day' dedicato al presidente che in quattordici anni, tre mesi e undici giorni ha fatto grande l'U.C. Sampdoria. Questa mattina, nella splendida e gremita Sala del Maggior Consiglio, vestita a festa per l'occasione, la società – rappresentata dal vicepresidente Monica Mondini e dall'amministratore delegato Rinaldo Sagramola – ha voluto, in collaborazione con la famiglia Mantovani, celebrarlo a dovere, con sobrietà, misura ed ironia.
Ospiti. Già, perché malgrado si commemorasse una persona scomparsa, di una festa si è trattato. E il faccione sorridente di Paolo, sistemato dagli Ultras Tito di fronte all'ingresso del salone, era lì a testimoniarlo. A raccontare la propria testimonianza, ospiti del dibattito gestito alla perfezione da un maestro del giornalismo del calibro di Marino Bartoletti, ci hanno pensato il figlio Enrico Mantovani – in rappresentanza della madre Dany, della zia Nilla e delle immancabili sorelle Francesca e Ludovica -, Gianluca Vialli, Claudio Nassi, Pippo Percassi, Alcide Ezio Rosina ed Enzo Tirotta.
Ex. Con loro anche Roberto Mancini, il più rappresentativo insieme con il Gemello dei numerosissimi ex blucerchiati presenti all'evento e a Palazzo Ducale, tutti commossi e felici di aver fatto parte della vita di Paolo Mantovani, uomo, presidente, imprenditore. E immenso sampdoriano.