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‘Natale alla fine di maggio’, il nuovo romanzo blucerchiato di Stefano Rissetto

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‘Natale alla fine di maggio’, il nuovo romanzo blucerchiato di Stefano Rissetto

Ci sono
giorni che demarcano un “prima” e un “dopo”, rispetto a tutto quello che
inerte scorre. Il 19 maggio 1991, data della partita (Sampdoria-Lecce
3-0) che sanciva la conquista del primo Scudetto per la società genovese
nata 45 anni prima, è un giorno che ognuno ricorda a modo suo. Dopo
aver raccontato il successo del 22 marzo 1981, a San Siro, con gol di
Chiorri, e la finale di Coppa delle Coppe '90 al "Nya Ullevi" di Göteborg,
Stefano Rissetto completa la sua trilogia blucerchiata per
SoulSamp Books con il romanzo Natale alla fine di maggio (in vendita nei Sampdoria Point e online su Soulsamp.com al prezzo di 18,00 euro).

Sampdoria. Il giornalista del Corriere Mercantile – nonché sublime cantore delle vicende cerchiate di blu – lo fa rievocando la malinconia e il mistero di quelle ore che
precedettero e seguirono l'incontro di calcio a Marassi, in uno stadio
costruito meno di due anni prima, al posto di quello in cui generazioni
di sampdoriani avevano imparato la confortante difficoltà di
affezionarsi a una squadra che non sembrava dover crescere mai. Nel
giorno in cui accade quel che non sembrava possibile, gli eventi
assumono connotazioni spaesanti ed eccentriche, tra apparizioni
impreviste e segnali di nostalgia, per tutti quelli che non hanno mai
pensato che la Sampdoria fosse soltanto una squadra di calcio.

Genova. La storia
di un viaggio al termine della notte, attorno a un rettangolo d'erba,
diventa così l'elegia per una comunità che solo in parte coincide con
l'idea della città da cui tutto era partito. Genova è sempre stata un
dettaglio, più della sostanza della storia che qui viene raccontata per
ellissi e allusione: ma in queste pagine diventa la destinataria di una
lettera d'amore, non necessariamente corrisposto come tutti i veri
amori, tra statue brunite dal nerofumo e navi riclassificate come
ricordo, ferrovie dimenticate senza orario e simboli artistici graziati
dal tempo, poeti smarriti allo specchio ed estrosi inventori di un'epoca
nemmeno immaginata.

Natale. Così può accadere che il cammino preveda stazioni
inusuali e obsolete, tra caffè incagliati nel nulla e popolati da
spettri, planetari brancolanti nell'oscurità dell'universo,
fortificazioni senza più nemico, antiche cremagliere e pontili che
vagheggiano l'Oceano, navi di pietra e stanze inaccessibili, porte sul
vuoto e cerimonie degli addii, fino alla fontana della felicità, per
cominciare un viaggio in monopattino verso il passato che diventa
futuro, che rasenta il sempre. Il Tricolore, per la gente doriana, è
stato un «sogno nel cuore» giunto avventurosamente alla riva del reale:
adesso, attraverso lo specchio della memoria, diventa il presupposto di
un romanzo che riprende il vero per scoprirlo diverso, prossimo a
riaccadere nell'emozione di ognuno. Per raccontare un Natale fuori
calendario, alla fine di maggio: perché certe cose possono accadere
soltanto a Natale.

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