Sampdoria epica allo “Stadium”: Gabbiadini pareggia Evra con una perla mancina
Serviva un'impresa. Ed eccola servita sul piatto d'argento del
campionato. Ad apparecchiare è Manolo Gabbiadini, che pareggia la rete segnata
nella prima frazione dal bianconero Evra. Se la sfida contro la Juventus serviva a Sinisa
Mihajlovic per valutare lo stato di salute della sua Sampdoria, il
referto medico dice che i blucerchiati sono in ottima forma. Il colosso juventino forse non si è schiantato a terra – come era successo il 6
gennaio 2013, quando la Samp, l'ultima a farlo qui, aveva battuto la
Vecchia Signora -, ma di certo è stato messo in ginocchio da un secondo
tempo giocato alla grande da capitan Gastaldello e compagni, su altissime frequenze.
Apnea.
Juve in blu, Doria in rosso. L'accostamento cromatico, oltre alla
collocazione temporale all'ora solitamente usuale per il pranzo, ha
più di un non so che di inedito. Pronti, via e Romero deve chiudere
sul proprio palo su piatto destro del connazionale Tevez. Anche Eder
mette paura al portiere avversario: Buffon si rifugia coi piedi in
fallo laterale. La forza d'urto dei campioni d'Italia Morata e
Pereyra non trovano la porta colpendo di testa, lo stesso Morata
trova i guantoni di Romero a negargli il vantaggio. Vantaggio
soltanto rimandato il tempo di un corner (che probabilmente non
c'era). Batte Marchisio, Pogba fa blocco su Romagnoli ed Evra pesca
incornando il jolly del primo gol italiano. Al 12' siamo già in
apnea, Mihajlovic sorride amaro.
Crescita.
La risalita a galla, come prevedibile, si rivela tutt'altro che
agevole. Romero vola a deviare sopra la traversa un sinistro dal
limite di Marchisio (21'), mentre Pogba, disturbato da Cacciatore, lo
grazia da due passi (28'). Buffon, di contro, dorme sonni tranquilli:
il 4-5-1 proposto in corsa dal mister di Vukovar garantisce sì più
copertura ma sembra limitare la pericolosità offensiva di Eder,
arretrato di una ventina di metri e allargato sulla sinistra, e di
Okaka, ammansito dai centrali bianconeri. Il primo autentico sussulto
dalle parti del numero 1 di casa si vive al 38', quando Cacciatore
riceve da Palombo e scarica il destro, un rimpallo capita sulla
fronte di Gastaldello e Buffon non fatica ad arpionare. Un segnale,
questo, di crescita corroborato da un fendente.
Bolgia.
Dagli spogliatoi il Doria torna con Gabbiadini per Krsticic e con il
più classico dei 4-3-3. Pereyra ci spaventa in avvio: Romero prima
guarda e poi si allunga sul trequartista. Regini scappa e orchestra
il contropiede, Eder alza la testa e rifinisce per Gabbia-gol che ci
mette sei giri d'orologio a mettere il proprio marchio di fabbrica
sul big-match. Il colpo da biliardo va in buca 1-1 e lo spicchio di
colore dello “Stadium” diventa bolgia. La Juve accusa il colpo, i
blucerchiati agiscono di rimessa. Allegri richiama Morata e inserisce
Llorente, Mihajlovic risponde togliendo l'ammonito – e innervosito –
Okaka per il fresco Bergessio.
Siamo
alla mezzora e la gara scorre equilibrata.
Fine. A stretto giro di posta
Vidal non centra lo specchio, Eder non è da meno sulla sponda
opposta e Pereyra dà il cinque a Coman. Per gli ultimi spiccioli,
Sinisa si gioca la carta Duncan per l'esausto Obiang, e continua a
crederci. A ragione. Buffon deve compiere un autentico miracolo su
un'altra parabola maligna di Gabbiadini. Giovinco fa rifiatare Tevez,
Doveri risparmia un rosso sacrosanto a Vidal (già ammonito) per un
fallaccio su Duncan.
Il cartellino invece scatta per Romero, che si prende tutta la calma del
mondo per rimettere il pallone in gioco. I bianconeri si sfiancano
nelle ultime vuote lamentele, ma non c'è più tempo: la storia ha già
scelto. E ha scelto l'1-1. Si ferma qui dunque la striscia di 25 vittorie casalinghe di fila della Juve, mentre la
Samp continua ad essere la squadra meno battuta del campionato –
proprio con gli uomini di Allegri – e porta a sei i risultati utili
consecutivi. Per Mihajlovic è la centesima partita senza sconfitta in
Italia, oltreché uno straordinario regalo, per continuare a lottare a
vertici della Serie A.
Juventus 1
Sampdoria 1
Reti:
p.t. 12' Evra; s.t. 6' Gabbiadini.
Juventus
(4-3-1-2): Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Ogbonna, Evra; Vidal,
Marchisio, Pogba; Pereyra (33' s.t. Coman); Morata (27' s.t.
Llorente), Tevez (43' s.t. Giovinco).
A
disposizione: Rubinho, Audero, Pepe, Padoin, Pirlo, Mattiello.
Allenatore:
Massimiliano Allegri.
Sampdoria
(4-3-1-2): Romero; Cacciatore, Gastaldello, Romagnoli, Regini; Rizzo,
Palombo, Obiang (38' s.t. Duncan); Krsticic (1' s.t. Gabbiadini);
Okaka (28' s.t. Bergessio), Eder.
A
disposizione: Da Costa, Mesbah, Fedato, Soriano, Djordjevic,
Marchionni, Fornasier.
Allenatore:
Sinisa Mihajlovic.
Arbitro:
Doveri di Roma 1.
Assistenti:
Vuoto di Livorno e Marrazzo di Tivoli.
Quarto
ufficiale: Faverani di Lodi.
Arbitri
addizionali: Tagliavento di Terni e Mariani di Aprilia.
Note:
ammoniti al 10' p.t. Regini, al 4' s.t. Vidal, al 9' s.t. Romagnoli,
al 13' s.t. Gabbiadini, al 21' s.t. Bonucci per gioco scorretto, al
26' s.t. Okaka, al 46' s.t. Romero per comportamento non regolamentare; recupero 0' p.t.
e 3' s.t.; abbonati 26.329 (rateo gara 932.384 euro), paganti 12.760
(incasso netto 549.010 euro); terreno di gioco in buone condizioni.