Befana amara: carbone nella calza dei blucerchiati, sconfitta giusta in casa Lazio
Ostica,
quasi maledetta, come da purtroppo consolidata tradizione. La Roma
biancoceleste si conferma tale anche per la Sampdoria di Sinisa
Mihajlovic, giunta alla prima sfida del 2015 a pari punti con la
Lazio di Stefano Pioli ma tornata a Genova con un pesante passivo sul
groppone. C'è il carbone, dunque, nella calza della Befana dei blucerchiati, che
aprono l'anno nuovo con la seconda sconfitta stagionale – la prima
veramente meritata -, contro una diretta concorrente per le zone
nobili della classifica di Serie A.
Vivaio.
Cacciatore a destra, Regini a sinistra, Rizzo e Obiang in mediana,
Soriano dietro le punte. È un Doria fatto in casa, coltivato nel
florido vivaio di Bogliasco degli anni 2000, quello proposto dal
mister serbo al cospetto dei biancocelesti. Un Doria completato da
Viviano – tra i pali a distanza di 78 giorni dall'ultima apparizione
in campionato, a Cagliari -, da capitan Gastaldello e Romagnoli al
centro della difesa, da Palombo in cabina di regia e dalla coppia
offensiva Eder-Okaka. La Lazio aggredisce alta e concede pochi spazi;
i blucerchiati in tenuta rossa faticano a fraseggiare malgrado le
buone intenzioni.
Grazia.
A ridosso del 20' la contesa si accende. Gastaldello ferma con le
cattive una discesa di Anderson – giusto il giallo -, Biglia – su
punizione – impegna Viviano alla propria destra. Sulla ripartenza,
Okaka viene stoppato in un fuorigioco assai dubbio, mentre Cacciatore
– maldestro nel retropassaggio – innesca Djordjevic: il serbo supera
Viviano in uscita ma si allunga troppo il pallone che rotola sul
fondo. I padroni di casa collezionano corner e, alla mezzora, vanno
vicini al vantaggio: la combinazione Biglia-Djordjevic-De Vrij non
porta però gli effetti sperati. Un'altra alzata di bandiera non
proprio limpida fa arrabbiare Eder al 35', un tap-in di Parolo al 38'
conferma la prolificità del centrocampo laziale e porta avanti i
suoi, chiudendo col piattone mancino l'ennesima azione personale di
un Anderson in serata di grazia. Uno stato confermato tre giri
d'orologio più tardi con una rasoiata terra-aria dalla distanza che
vale l'immediato 2-0.
Fianco.
Al ritorno dal tunnel, ecco i primi due cambi: Mihajlovic concede a
Wszolek il debutto stagionale (fuori va Rizzo), Pioli richiama lascia
negli spogliatoi l'infortunato Cana per inserire Cavanda. La Samp
torna dunque al tridente ma presta subito il fianco a Lulic, bravo a
sradicare la palla dai piedi di Palombo, meno a scaricare verso la
rete. Un po' come Djordjevic al 6': eluso ancora Viviano, il 9 trova
Romagnoli sulla strada del tris. Onazi prende il posto di Lulic, poi
Okaka stramazza a terra con Radu: la trattenuta pare netta ma
Calvarese sceglie di far proseguire. Il brasiliano Anderson continua
a fare il bello e il cattivo tempo e, a metà del tempo, serve a
Djordjevic un assist impossibile da sbagliare.
Storta. Sul
3-0, Bergessio rileva Obiang ed Eder centra la porta per la prima
volta. Proprio Bergessio segna su servizio di Okaka ma l'offside
stavolta è corretto. Mihajlovic e Pioli esaurisconi le sostituzioni con Duncan
(per Eder) e Candreva (per Mauri). Anche Cacciatore segna a bandierina alzata. Altro segnale di una serata storta, da archiviare in fretta. La statistica ci ha giocato contro sin dall'inizio – un solo risultato positivo nella prima gara del nuovo anno da troppo tempo a questa parte, e uno score pessimo in casa della Lazio -, ma noi di certo le abbiamo dato una mano, inclinando il terzo posto verso i capitolini. Poco da dire, c'è solo da tapparsi la bocca e ripartire. Sotto con l'Empoli, senza guardarsi più indietro.
Lazio 3
Sampdoria 0
Reti:
p.t. 38' Parolo, 41' Anderson; s.t. 22' F. Djordjevic.
Lazio
(4-3-3): Marchetti; Basta, De Vrij, Cana (1' s.t. Cavanda), Radu;
Parolo, Biglia, S. Lulic (5' s.t. Onazi); Anderson, F. Djordjevic,
Mauri (33' s.t. Candreva).
A
disposizione: Berisha, Strakosha, Klose, Konko, Keita, Pereirinha,
Ledesma, Cataldi, Novaretti.
Sampdoria
(4-3-1-2): Viviano; Cacciatore, Gastaldello, Romagnoli, Regini; Rizzo
(1' s.t. Wszolek), Palombo, Obiang (23' s.t. Bergessio); Soriano;
Eder (29' s.t. Duncan), Okaka.
A
disposizione: Da Costa, Romero, Fedato, Krsticic, Sansone, Silvestre,
Djordjevic, Marchionni, Fornasier.
Allenatore:
Sinisa Mihajlovic.
Arbitro:
Calvarese di Teramo.
Assistenti:
Meli di Parma e Galloni di Lodi.
Quarto
ufficiale: Di Liberatore di Teramo.
Arbitri
addizionali: Russo di Nola e Merchiori di Ferrara.
Note:
ammoniti al 20' p.t. Gastaldello, al 46' p.t. Cana, all'11' s.t.
Basta, al 19' s.t. Soriano per gioco scorretto; recupero 1' p.t. e 3'
s.t. ; terreno di gioco in buone condizioni.