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Samp fuori dalla Coppa Italia: ridotti in nove i blucerchiati cedono a Shaqiri e Icardi

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Samp fuori dalla Coppa Italia: ridotti in nove i blucerchiati cedono a Shaqiri e Icardi

A volte il cuore non basta. Ci sono momenti in cui da muscoli, astuzia, polmoni e – da non dimenticare – fortuna non si può proprio prescindere. Così la Sampdoria – profondamente ritoccata nell'undici di base – tiene testa all'Inter-tipo in una gara decisa sin troppo presto da un'espulsione – quella di Krsticic – che mozza le ambizioni blucerchiate, pur ben organizzati e oltremodo convincenti. Ai quarti di TIM Cup alla fine va l'Inter, in virtù del gol di Shaqiri e del ritocco finale di Icardi. Ma, per quanto paradossale possa sembrare, il Doria esce rinforzato nelle convinzioni da San Siro.

Prototipo. In panchina c'è Sakic a fare le veci
di Mihajlovic, che mette in campo una Samp-prototipo, con le
sembianze dell'ormai solito 4-3-1-2 ma cambiata profondamente negli
uomini. A partire dal portiere, con Romero che dà il cinque a
Viviano. Davanti al Chiquito, la coppia Gastaldello-Romagnoli,
con Cacciatore in azione sul versante di sinistra e Wszolek nella
sperimentale posizione di esterno basso di destra. In mezzo Rizzo e
Krsticic fanno da scudieri a Marchionni, di nuovo titolare dopo la
prova – sempre in Coppa Italia – con il Brescia. Mentre Djordjevic, che
proprio con le rondinelle fece il suo esordio in maglia blucerchiata,
gioca per la prima volta da titolare, e lo fa al fianco di Okaka.

Straordinari. Al 7' Shaqiri prova a svitare la partita dal tatticismo iniziale: sinistro su una
punizione, con Romero che segue con gli occhi il
pallone uscire. Il Doria è corto e gli scambi sono molto fitti. Al
12' una punizione di Marchionni in area nerazzurra si trasforma in
un'arma, sì, ma a doppio taglio: perché Shaqiri si invola in contropiede, gioca in
profondità per Icardi, che incrocia la corsa di Krsticic. Tagliavento arriva a passo spedito sul luogo del delitto e tira fuori un – frettoloso – rosso per il serbo. L'Inter non avrà segnato, ma è già avanti di un uomo. Sul punto di battuta va ancora il Nano magico, sul cui mancino Romero mette una pezza. E per l'argentino già si capisce che sarà una serata da
straordinari.

Sportellate. Passsato il quarto d'ora, poi, Kovacic soffia il pallone sotto il naso di
Rizzo ed entra in area aprendo un piatto che ha il solo effetto di
esaltare il numero uno dell'Albiceleste.
Okaka dall'altra parte si scrolla di
dosso la brina dei primi venti minuti del "Meazza"
liberando un destro che Carrizo anestetizza in due tempi.
L'italo-nigeriano e Djordjevic non vedono passare granché di
calciabile a rete, ma fanno un grande lavoro di sponda. E al 23'
Andreolli nel tentativo di anticipare proprio il montenegrino
commette un fallo che gli vale il più scontato dei gialli.
Cartellino che meriterebbe anche Shaqiri che – dopo aver visto
Romagnoli far evaporare il suo contropiede – entra duro su
Cacciatore. Questa volta il direttore di gara lascia correre.

Penalty. La Samp è il
volantino del calcio di Mihajlovic: struttura, elasticità dei
reparti, otturazione delle linee di passaggio. Ma al minuto
37 l'Inter mette piede in area ospite sfruttando al meglio la
superiorità numerica: Dodò si beve Wszolek, che non contiene
l'esuberanza e lo tira giù. Giallo e Icardi sul dischetto. Questa volta
l'attaccante sceglie la destra di Romero e l'esito è diametralmente
opposto a quello del 29 ottobre scorso, con el Chiquito che vola e para
il secondo penalty della stagione. Giusto il tempo di vedere Podolski beccarsi un cartellino (41') e Silvestre rimpiazzare Cacciatore (infortunato), che si rientra nelle spogliatoi.

Forbice. Soriano non sbuca dal tunnel, c'è
invece Duncan, per dare più muscoli ad una linea di
centrocampo a cui è richiesto di smazzare una grande mole di
lavoro, tra il costruire e il tappare i buchi. E proprio in uno
spiffero al limite dell'area Shaqiri cerca i centimetri giusti per
caricare il mancino: fuori. Stessa cosa, più o meno, succede a Duncan
(54'). Poi tocca a Okaka mettere i brividi ai lombardi, con un terzo
tempo ottimo ma privo di forza. Forza che ha invece la girata di
Kovacic al 56': quello che manca qui è la precisione.
Shaqiri è perfetto per l'uno contro
uno che Mancini vuole per allargare la forbice difensiva blucerchiata, e passata l'ora di gioco è lui a saltare
secco Romagnoli e a causargli l'ammonizione. Stessa sorte che toccherà
al talento rossocrociato due minuti più tardi (62') per una poco
cavalleresca caduta in aerea. È
l'ultima azione che Rizzo vedrà dal campo, perché la testa
chiede sollievo. Così entra De Silvestri e Wszolek viene avanzato, per una configurazione difensiva molto simile a quella abituale.

Certezze. Nonostante tutto però Podolski riesce a lavorare bene con il tacco
sull'inserimento di Shaqiri che al tentativo numero "enne" converte in
rete l'1-0. Il secondo rosso della gara – quello attribuito a
Wszolek per eccesso di foga al 76' – chiude con
anticipo il sipario, mentre sul palco erboso sbuca Bonazzoli al posto di Shaqiri, consegnato agli applausi dei suoi tifosi. Poi una leggerezza di De Silvestri al minuto 88 aiuta Icardi a chiudere la gara col catenaccio. Allo scadere entrano Obi (per Dodò) e Puscas (al posto del numero 9 interista), ma è materia utile solo agli storici e agli statisti. Malgrado l'eliminazione dalla Coppa Italia, la Samp esce da San Siro con la certezza nel taschino di aver tenuto testa a una squadra di livello, mostrando voglia, determinazione e organizzazione. Tutto quello che servirà mettere in campo domenica contro il Palermo.

Inter           2
Sampdoria
0

Reti: 26' s.t. Shaqiri, 43' s.t. Icardi.
Inter
(4-2-3-1):
Carrizo; D'ambrosio, Andreolli, Juan Jesus, Dodò (44'
s.t. Obi); Medel, Kuzmanovic; Shaqiri (44' s.t. Bonazzoli), Kovacic,
Podolski; Icardi (44' s.t. Puscas).
A disposizione:
Handanovic, Berni, Palacio, Guarin, Campagnaro, Vidic, Khrin,
Donkor, Hernanes.
Allenatore: Roberto Mancini.
Sampdoria
(4-3-1-2)
: Romero; Wszolek, Gastaldello, Romagnoli, Cacciatore
(46' p.t. Silvestre); Rizzo (23' s.t. De Silvestri), Marchionni,
Krsticic; Soriano (1' s.t. Duncan); Djordjevic, Okaka.
A
disposizione:
Viviano, Massolo, Correa, Obiang, Palombo,
Bergessio, Eder, Fornasier, Ivan.
Allenatore: Nenad
Sakic.
Arbitro: Tagliavento di Terni.
Assistenti:
Preti di Mantova e Posado di Bari.
Quarto ufficiale: Massa
di Imperia.
Note: espulsi al 12' p.t. Krsticic per gioco scorretto e al 31' s.t. Wszolek per doppia ammonizione di ammonizioni; ammoniti al 23' p.t. Andreolli, al 37'
p.t. Wszolek, al 41' p.t. Podolski; al 15' s.t. Romagnoli, al 17'
s.t. Shaqiri, al 32' s.t. Gastaldello per scorretto; recupero 2' p.t. e 0' s.t.;
terreno di gioco in discrete condizioni.

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