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Correa e Muriel, i nuovi talenti blucerchiati: «Vogliamo meritarci questa maglia»

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Correa e Muriel, i nuovi talenti blucerchiati: «Vogliamo meritarci questa maglia»

Se
lotterà per una maglia da titolare con un quarto della forza e della
determinazione con cui ha scelto la Sampdoria, senza mollare mai
l'osso neanche nei momenti più difficili; Luis Muriel non solo si
ritaglierà uno spazio in attacco, ma nessuno tra i tifosi
blucerchiati potrà fare a meno di impazzire per lui. «È
stata una trattativa lunga – comincia il talento colombiano, seduto al fianco del giovane
Joaquín
Correa – ma alla fine io e Coda siamo arrivati dove volevamo.
Sono molto contento di essere qui e vestire finalmente questi
colori».

Grazie. Merito,
grande merito, del calciatore, ma non solo. «Devo
ringraziare il presidente Massimo Ferrero e il procuratore Alessandro
Lucci – dice ai giornalisti l'attaccante numero 24 -, perché hanno
lottato fino all'ultimo per concludere questa trattativa. I Pozzo? Li
ringrazio, con loro ho imparato tante cose: mi hanno portato loro in
Europa e in Italia. E poi un grazie va anche ai tifosi dell'Udinese,
che mi sono stati vicini anche nei momenti difficili. Ora però ho
gioia di portare addosso questa splendida maglia».

Chiamate. Ad
un certo punto un comunicato stampa dell'Udinese ha messo un
candelotto di dinamite sotto la trattativa: poteva davvero saltare
definitivamente? «In
tanti momenti ho avuto paura che non si concretizzasse – rivela ai
cronisti Muriel -. Ho ricevuto tante chiamate da un lato e dall'altro
che mi dicevano che era chiusa, quando ancora non lo era: sono stati giorni difficili. C'è persino stato un momento in cui sono stato sul punto di
piangere, ma sono contentissimo di come sia andata a finire».


Somiglianze. Il
miglior Muriel si è visto a Lecce. E con la città salentina Genova
ha almeno due somiglianze: il mare e… «Il
direttore Carlo Osti, sono contento di ritrovarlo – sorride il
giovane sudamericano -, mi fa tanto piacere. I tifosi mi hanno già
scritto un sacco di cose, anche quando l'affare non era ancora
concluso: c'è una grande atmosfera qui. Io spero di poter tornare il
più presto possibile, così da dimostrare quanto valgo, ma prima
devo recuperare dall'infortunio. Voglio essere al cento per cento,
che ci voglia un mese o due non sono problemi. Mister e società mi
hanno subito dimostrato tutta la fiducia necessaria per lavorare
bene».

Ruolo. Con
un certo Eto'o come partner d'attacco si potrebbe lavorare ancora
meglio. «Eto'o è
un grande campione – risponde con gli occhi che brillano l'ex
bianconero -, ha vinto tante coppe e tanti trofei, per ogni
calciatore giocare con lui è una gran cosa».
Attaccante di riferimento, punta secondaria, esterno offensivo:
Muriel può echeggiare Gabbiadini per duttilità tattica? «Il
ruolo non c'entrava niente con la trattativa – ribatte -, se il
mister mi chiedesse di fare il portiere giocherei pure lì. Mi
metto a disposizione dell'allenatore. Fare la prima punta mi piace
tantissimo, ma anche da esterno posso fare bene».

Traduzione. E
proprio sul ruolo è la prima domanda per Joaquín
Correa, spalla di Muriel in conferenza e, si spera, presto suo
ispiratore in campo. Se infatti il colombiano si era offerto di fare
il traduttore per l'argentino in questo suo primo incontro con la
stampa, l'obiettivo è quello che Luis possa occuparsi nei prossimi mesi solo
della traduzione in gol degli assist del compagno. «Sono
contento di essere qui – comincia in spagnolo il classe '94 -, per
questo ringrazio molto il presidente Ferrero e l'Estudiantes. Mi
piace fare il trequartista, oppure agire sulla fascia sinistra. Sono molto
voglioso di giocare e non credo ci voglia molto tempo, voglio subito
guadagnare il posto. Il mio obiettivo? Fare il massimo per
questa maglia e migliorare anche singolarmente. A chi mi ispiro e a chi somiglio? Pastore
è un grande giocatore, ma io sono Correa e voglio lavorare per i bene della Samp».

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