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Munoz: «Sono in un grande club, penso solo alla Sampdoria»

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Munoz: «Sono in un grande club, penso solo alla Sampdoria»

Una stretta di mano al direttore Carlo Osti a favore di camera e poi una posa con la maglietta numero 20 in mano- Ezequiel Muñoz si presenta così al mondo blucerchiato: «Ho saputo l’ultimo giorno di mercato della possibilità di venire alla Sampdoria, non ho avuto dubbi a dire sì. Genova è una grande città e la Samp un grande club. Ho trovato un ottimo gruppo e Mihajlovic è un bravissimo allenatore a cui piace molto lavorare sulla fase difensiva».

Esordi. Maturità al Boca Juniors, laurea calcistica al Palermo, ma gli inizi con il pallone tra i piedi nella piccola Pergamino. «Mi sono avvicinato al calcio nella mia città – racconta il roccioso difensore argentino -, nei dintorni di Buenos Aires. Ho iniziato a giocare a cinque anni, con mio papà. Poi, a 14 anni, sono passato al Boca, dopo ho fatto la Primavera e quindi l’esordio in prima squadra. Quando avevo 19 anni, mi ha comprato il Palermo, dove sono rimasto per quattro stagioni e oggi eccomi qui».

Obiettivo. Boca, quindi Xeneizes, quindi Genova. Sembra un percorso tracciato a sua insaputa sulla mappa del destino. «Non sapevo che il Boca Juniors fosse stato fondato dai genovesi – ammette candidamente il classe 1990 dalla saletta stampa del “Mugnaini” -, so invece che la Samp è una grande squadra, che sa ciò che vuole. Lo ha mostrato col Palermo ma anche in tutto il resto del campionato. Il traguardo? L’importante ora è fare i punti necessari per salvarsi e poi si potrà pensare di raggiungere gli obiettivi del gruppo, l’Europa o il sogno Champions».

Pronto. In cinque mesi, si possono già ottenere grandi traguardi, ma poi? «Io sono qui per fare bene ora – risponde el Chiquito, soprannome identico a quello del connazionale Romero -, voglio subito dare il mio contributo. Si è detto che ho firmato con il Milan, ma non è vero. Penso solo a fare bene alla Sampdoria». Magari, a partire da domenica. «Io sono sempre pronto – conferma in chiave-Sassuolo -, perché un giocatore deve sempre farsi trovare pronto. Solo il mister sa chi giocherà, ma io ci sono».

Gruppo. «Posso interpretare diversi ruoli – commenta il poliedrico Ezequiel -, so giocare sia da centrale sia da terzino destro. Posso ricoprire un po’ tutte le posizioni in difesa. Credo che sia una caratteristica importante per un giocatore, è una cosa in più». Importante è però anche l’ambiente in cui si vive, e in questo caso si gioca. «Nonostante l’ultima sconfitta – premette -, ho trovato un gruppo sereno. Una partita non può infatti essere giudice di una squadra, la classifica lo fa. Qui ho tre connazionali e con loro è più facile ambientarsi. Eto’o? Tutti sappiamo quale giocatore sia, può dare tanto al gruppo e alla squadra».

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