Rimontata l’Atalanta: Muriel e Okaka rimediano a Stendardo, il Doria espugna Bergamo
A un certo punto il finale sembrava già scritto, e invece quella di Bergamo si mostra come l’ennesima partita dai due volti della stagione della Sampdoria: sciatta e opaca nel primo tempo, vogliosa e concreta nel secondo. Il tris da Black Power – come lo ha ribattezzato Okaka negli spogliatoi – fa brillare il Doria, capace di ribaltare il vantaggio nerazzurro a firma di Stendardo. Sinisa Mihajlovic, già a partire dalla prossima casalinga contro il Cagliari, avrà forse qualche problema di abbondanza, ma intanto può portarsi a casa tre punti e tante indicazioni positive: dalla solidità di Acquah alla reattività di Vivano, passando per la vena realizzativa di Muriel e il gol ritrovato di Okaka.
Annunciati.
Con un quarto d’ora di ritardo solidale nei confronti della situazione vissuta dai calciatori del Parma, le due squadre si sistemano con gli undici annunciati alla vigilia. Se Colantuono conferma Baselli alle spalle dell’unica punta Pinilla, Mihajlovic opta per l’inedito tridente Muriel-Okaka-Eto’o. È proprio il camerunense, dopo 100 secondi di gioco, a creare i primi grattacapi alla difesa atalantina. Al 6′ Muriel fa sul serio dalla distanza, costringendo Sportiello al primo vero intervento del pomeriggio. Il Doria macina gioco e al tiro arriva facilmente: ancora Eto’o, all’8′, fa la barba al palo alla sinistra dell’estremo di casa.
Cattiva abitudine. Gli avversari tremano ma alla prima occasione buona passano. Fatalità – e siamo d’accordo – che stanno però diventando una cattiva abitudine. Subito dopo il quarto d’ora, Dramé crossa rasoterra dalla mancina, la retroguardia buca e l’ex Stendardo, appostato sulla linea di porta, insacca senza alcuna difficoltà. Le difficoltà, ora, sono tutte della Samp che rischia grosso al 22′: Carmona spara, Viviano risponde, la sfera giunge a Emanuelson che evita Regini, rientra sul sinistro e non trova il sette opposto. Nella metà di frazione seguente i blucerchiati non trovano lo specchio se non al 42′ grazie ad un velleitario tentativo di Acquah: troppo poco per rimetterla in piedi.
Meraviglia. Muriel ci prova su calcio piazzato in avvio di ripresa ma più vicino al gol va Stendardo murato sul più bello da una deviazione nell’area piccola. Ancora il colombiano spara dritto per dritto al 13′, Sportiello si rifugia in corner. Il Doria ci adesso ci crede, cresce e spinge sull’acceleratore: Duncan batte dalla bandierina, Silvestre trova Cigarini sulla strada tre sé e il primo centro in blucerchiato mentre Muriel sforbicia a lato: bellissimo ma sfortunato. Stesso discorso vale per Okaka al 20′ spaccato: il 9 lascia sul posto Stendardo ma alza troppo la mira a tu per tu con Sportiello. Meriteremmo quantomeno il pari. E il pari arriva, splendido a firma Luis Muriel. La combinazione con Okaka lascia di stucco i centrali nerazzurri e, dopo averla addomesticata con il petto, il sinistro-meraviglia fredda al volo Sportiello sul secondo palo.
Sorpasso. L’Atalanta ha un moto d’orgoglio al 27′, quando Denis – appena subentrato a Pinilla – testa la reattività di Viviano. Colantuono cambia ancora in attacco prima della mezzora: Baselli fa posto Boakye. Mihajlovic lo segue a ruota richiamando Muriel e inserendo Correa. Ed proprio el Tucu ad orchestrare l’azione del sorpasso al 36′. L’argentino filtra per Eto’o che non ci pensa su e scarica verso Sportiello, il portiere non trattiene e Okaka, come un falco, ritrova la via della rete 82 giorni dopo l’ultima volta. Sul display dei nerazzurri si accende la spia della benzina. Problema al quale dalla panchina provano ad ovviare con l’inserimento di D’Alessandro (38′), senza che tuttavia l’esterno riesca a portare un po’ di carborante là davanti.
Rinato. Sull’altro fronte, Eto’o pregusta il tap-in per il 3-1 blucerchiato, solo che viene anticipato ad un soffio dal tocco decisivo. Peccato, perché sarebbe stato il giusto premio alla sua prestazione di qualità, cresciuta con l’allungarsi delle squadre e dei reparti lombardi. Mihajlovic – che attende solo la certifica del risultato utile personale numero 100 in A – richiama Duncan e butta nella mischia Mesbah per i giri di lancette finali. Il pubblico dello stadio “Atleti Azzurri d’Italia” prova a trasmettere ai suoi le ultime energie, ma non c’è più tempo: il Doria si gode il triplice fischio e sale a quota 39 punti creando una momentanea frattura in zona-Europa. È il primo successo del girone di ritorno e l’impressione è che non valga come una partita qualunque.
Atalanta 1
Sampdoria 2
Reti: p.t. 16′ Stendardo; s.t. 23′ Muriel, 36′ Okaka.
Atalanta (4-4-1-1): Sportiello; Bellini, Stendardo,
Benalouane, Dramé; Emanuelson,
Cigarini, Carmona, Gómez
(38′ s.t. D’Alessandro); Baselli (27′ s.t. Boakye), Pinilla
(20′ s.t. Denis).
A disposizione: Avramov, Frezzolini, Del Grosso,
Scaloni, Bianchi, Masiello, Rosseti, Cherubin, Grassi.
Allenatore: Stefano Colantuono.
Sampdoria (4-3-3): Viviano; De Silvestri, Silvestre,
Romagnoli, Regini; Acquah, Palombo, Duncan (47′ s.t. Mesbah); Muriel (32′ s.t. Correa),
Okaka, Eto’o.
A disposizione: Romero, Frison, Bergessio,
Rizzo, Coda, Djordjevic, Marchionni, Wszolek, Ivan.
Allenatore:
Sinisa Mihajlovic.
Arbitro: Damato di Barletta.
Assistenti:
Galloni di Lodi e Meli di Parma.
Quarto ufficiale:
Gava di Conegliano.
Arbitri
addizionali: Tommasi di Bassano del Grappa e Saia di Palermo.
Note:
ammoniti al 24′ p.t. Regini, al 31′ s.t. Viviano, al 37′ s.t. Okaka, al 47′ s.t. Eto’o per
comportamento non regolamentare, al 5′ s.t. Stendardo, al 42′ s.t.
D’Alessandro per gioco scorretto; recupero 1′ p.t. e 3′ s.t.; abbonati
10.678 (rateo gara 110.406 euro), paganti 5.502 (incasso 43.704 euro);
terreno di gioco in pessime condizioni.