U.C. Sampdoria Sampdoria logo

Mihajlovic non guarda in faccia nessuno: «Dimostriamo chi siamo»

News

Mihajlovic non guarda in faccia nessuno: «Dimostriamo chi siamo»

«Ci sono persone che sognano il successo e altre che restano sveglie per ottenerlo». A coniare questo aforisma fu un uomo come John Davison Rockefeller, visionario coi piedi piantati per terra, affarista illuminato e Paperon de’ Paperoni per antonomasia. Frase vincente utile a fornire a Sinisa Mihajlovic uno spunto in sede di conferenza stampa, voglioso com’è di batter cassa a Roma non coi verdoni, ma con dei punti d’oro: «Voglio che domani i miei giocatori siano svegli per ottenere il successo che desideriamo, sono convinto ora più che mai che possiamo vincere all'”Olimpico”».

Ciclo. «Da domani inizia un ciclo difficile e stimolante – comincia il serbo, facendo riferimento agli imminenti incroci contro Roma, Inter, Fiorentina e Milan -, le prossime quattro partite ci diranno dove possiamo arrivare. Cosa servirà per fare un buon risultato? Animo libero, concentrazione e voglia di stupire. Intendo giocare alla pari con i giallorossi. Della Roma non mi fido, perché hanno ottimi giocatori, in grado di risolvere da soli le partite. Noi comunque non andremo a fare le vittime».

Pressione. D’ora in poi non esiste più il paracadute della parte sinistra della classifica. «Siamo in alto – dice Sinisa schiantando sul tavolo della conferenza la verità dei fatti – e dobbiamo rimanerci. Non è vero che non abbiamo nulla da perdere, ormai vogliamo arrivare sino in fondo». La legge di gravità, intesa come del valore specifico degli avversari, potrebbe finire per schiacciare una squadra giovane come la Samp. «La pressione di queste gare è positiva, stimolante, – rivela in maniera quasi scientifica -; mentre con le piccole è negativa, perché non si può che vincere».

Undici. «La Roma non è morta. Hanno grandi calciatori e vorranno vincere in casa, dato che non lo fanno da novembre». All’atteggiamento guardingo, Miha fa seguire però un po’ spregiudicatezza, quella che lo spinge a dire per intero la fomazione blucerchiata che domani entrerà nell’arena dell'”Olimpico”: «L’undici sarà: Viviano; De Silvestri, Silvestre, Romagnoli, Regini; Obiang, Palombo, Soriano; Eto’o; Okaka, Eder».

Enigma. L’ultima volta che il serbo rivelò i titolari, ovvero prima di Bergamo, portò bene. Allora però c’era Luis Muriel in campo, così come nell’ultima uscita. «Col Cagliari – dice l’uomo di Vukovar, sciogliendo l’enigma offensivo – ho scelto Muriel perché è molto tecnico e bravo ad aprire gli spazi, anche in un campo piccolo come quello di Marassi. Okaka invece a Roma ci darà più forza. L’ho visto bene in questi giorni, così come una settimana fa. In attacco ho grande abbondanza, ma come ho detto sceglierò volta per volta, e lui è l’uomo giusto per questa partita. Riguardo a Muriel, a Roma entrerà, devo solo decidere al posto di chi».

Temere. Oggi intanto si andrà componendo la griglia dei risultati, cosa che darà forse un piccolo vantaggio alla Samp. Tuttavia Mihajlovic allontana questi pensieri: «Io non temo nessuno, né davanti né dietro. Temo solo noi stessi, non ho paura degli altri».

 

altre news