Il Doria mette la quarta e vola con Eder, Inter al tappeto
La Sampdoria vola. E noi con lei. Ci sono voluti 2.003 giorni per rivedere i blucerchiati mettere al tappeto l’Inter, autentica bestia nera di un intero lustro. Un avversario che anche in questa serata genovese sferzata dalla tramontana ha saputo vendere cara la pelle ma che nulla ha potuto di fronte alla voglia di Europa del gruppo di Sinisa Mihajlovic. Una squadra sempre più tale: unita, quadrata, pratica, a tratti spettacolare, un gruppo capace di coniugare talento e sacrificio, di conquistare la quarta vittoria consecutiva e di agguantare il quarto posto in solitaria, a quota 48 punti.
Dura. Acquah e non Obiang, Muriel e non Okaka. Queste le scelte dell’uomo di Vukovar che al 12′ pregusta il vantaggio proprio per mano del colombiano, schierato come punta centrale: la preparazione – controllo e sombrero a Ranocchia in area – è sontuosa, la finalizzazione – sinistro sparacchiato nella Nord – da dimenticare. L’Inter reagisce presto con un colpo di testa di Icardi che sorvola la traversa; Eder risponde sparando dalla distanza al minuto 19, Handanovic respinge in tuffo. Sul capovolgimento di fronte Romagnoli ferma la corsa di Shaqiri e si becca il secondo giallo della serata dopo quello rimediato da Soriano (lo stesso Shaqiri collezionerà il terzo di lì a poco). Su assist di Eto’o, Eder prende ancora la mira da posizione defilata ma stavolta non centra lo specchio della porta. Chi centra in pieno qualcosa – le gambe di Acquah – è Vidic, quarto sanzionato con l’ammonizione poco dopo la mezzora. La gara è dura ma sostanzialmente corretta.
Apnea. Muriel scappa a Ranocchia sulla mancina, rientra sul destro e cerca invano l’angolino alto sul secondo palo di Handanovic: applausi a scena aperta, non basta, però. I fischi accolgono invece l’ennesimo cartellino – a Juan Jesus – e l’ultimo tiro in porta del tempo, quello di Icardi allo scadere. Bella partita ma si resta sullo 0-0. Un risultato che vacilla al pronti via della seconda frazione quando Icardi coglie in pieno la traversa e Guarín impegna Viviano con un bolide da fuori. La partenza sprint degli ospiti induce Mihajlovic al primo cambio: Acquah fa posto a Obiang. Il Doria sembra in apnea e i nerazzurri insistono con Shaqiri (destro che sibila a fil di palo al 10′ spaccato) e con Icardi (stacco di testa alto su cross di Guarín al 12′).
Magia. Il calcio – si sa – riesce ad essere beffardo. Nel momento migliore dell’Inter, i blucerchiati colpiscono. Lo fanno con Eder, splendidamente, su calcio di punizione. Una magia quella del brasiliano che fredda Handanovic dai 30 metri con un missile ad uscire: palo interno, gol e Marassi in visibilio per il suo campione. Sulle ali dell’entusiasmo il brasiliano appena tinto d’azzurro ci prova cinque giri d’orologio più tardi con le stesse modalità: Eto’o la tocca a Palombo, Palombo la tocca per Eder, botta e palla di poco alta.
In volo. Nel frattempo Muriel aveva lasciato spazio a Okaka, subito propenso alla lotta. Eto’o semina il panico tra le maglie bianche, scarica su Eder che non calcia tentando un rasoterra teso per Obiang, anticipato in corner sul più bello. Mancini si decide a cambiare soltanto al 31′, inserendo Palacio per Brozovic e dunque spostando più avanti il baricentro. Sinisa, dal canto suo, si cautela con i muscoli di Duncan per la classe di Soriano. Per l’assalto finale l’Inter lancia il baby Camara (per Podolski), Obiang avrebbe l’occasione del raddoppio ma Vidic lo bracca in tempo. Il recupero porta qualche mischia dalle parti di Viviano e nulla più. Valeri fischia la fine, il tabù-Mancini è sfatato dopo 13 partite. Le braccia raggiungono il cielo. La Sampdoria vola. E noi con lei.
Sampdoria 1
Internazionale
0
Reti: s.t. 20′ Eder.
Sampdoria (4-3-3): Viviano; De Silvestri, Silvestre, Romagnoli, Regini; Acquah (7′ s.t. Obiang), Palombo, Soriano (36′ s.t. Duncan); Eto’o, Muriel (21′ s.t. Okaka), Eder.
A disposizione: Romero, Frison, Mesbah, Correa, Bergessio, Coda, Djordjevic, Marchionni, Wszolek.
Allenatore: Sinisa Mihajlovic.
Internazionale (4-3-1-2): Handanovic; D’Ambrosio, Ranocchia, Vidic, Juan Jesus; Guarín, Medel, Brozovic (31′ s.t. Palacio); Shaqiri; Icardi, Podolski (43′ s.t. Camara).
A disposizione: Carrizo, Andreolli, Kovacic, Campagnaro, Obi, Felipe, Puscas, Hernanes, Di Marco, Bonazzoli.
Allenatore: Roberto Mancini.
Arbitro: Valeri di Roma 2.
Assistenti: Posado di Bari e Marzaloni di Rimini.
Quarto ufficiale: Tasso della Spezia.
Arbitri addizionali: Guida di Torre Annunziata e Gavillucci di Latina.
Note: ammoniti al 16′ p.t. Soriano per comportamento non regolamentare, al 20′ p.t. Romagnoli, al 22′ p.t. Shaqiri, al 31′ p.t. Vidic, al 44′ p.t. Juan Jesus, al 19′ s.t. D’Ambrosio, al 23′ s.t. Icardi, al 24′ s.t. Medel, al 41′ s.t. Eder per gioco scorretto; recupero 0′ p.t. e 5′ s.t.; abbonati 18.077 (rateo gara 155.730 euro), paganti 4.804 (incasso netto 123.197 euro); terreno di gioco in non perfette condizioni.