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Rizzo ai più giovani: «Con impegno e sacrificio si può arrivare lontano»

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Rizzo ai più giovani: «Con impegno e sacrificio si può arrivare lontano»

Luca Rizzo sorride sincero. Sul terreno di gioco dello “Strinati”, casa dell’U.S. Angelo Baiardo, decine di bambini gli chiedono un autografo o una foto ricordo. Proprio come faceva lui una decina d’anni fa. «È un piacere essere qui e ricevere un premio del genere – spiega il centrocampista blucerchiato prima di stringere tra le mani la 36.a edizione del “Trofeo Giovanni Gambaro”, uno dei fiori all’occhiello della realtà neroverde -; si tratta di un riconoscimento che in passato hanno ricevuto giocatori e soprattutto uomini importanti. Lo dedico alla mia famiglia, ai miei genitori e a mio fratello che mi sono sempre stati vicini e mi hanno permesso di arrivare qui».

Mano. «Con qualche sacrificio e non mollando mai sono riuscito a tornare a casa, alla Sampdoria – prosegue il ragazzo di Marassi, partito dai Pulcini del Borgoratti -. Dopo una buona partenza, purtroppo in questo 2015 ho avuto qualche infortunio, ma adesso sto bene, lavoro a tempo pieno con la squadra e spero di dare una mano per questo finale di campionato».

Piglio. «Mihajlovic è stato fondamentale per la mia crescita – sostiene Rizzo -. Mi ha fatto sentire importante e per un giovane penso sia un fattore decisivo. Milano crocevia per l’Europa? Ci sono ancora 9 partite, è ancora lunga: con il Milan sarà molto difficile, ma sono sicuro che affronteremo i rossoneri con il piglio giusto».

Lontano. «Il futuro? Sono tifosissimo del Doria – chiosa il numero 22 – ed è naturale che voglia rimanere qui. È una grande emozione potermi allenare con campioni come Eto’o o con un mito come Palombo, che andavo a vedere allo stadio. Sono sensazioni belle che ti fanno capire che col sacrificio si può arrivare lontano». Una lezione per i piccoli del Baiardo e tutti quelli che coltivano il sogno di diventare calciatore.

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