Frenata blucerchiata: poker azzurro, la Samp si scioglie sotto il Vesuvio
Partiamo dalla fine e da un punto fermo: siamo quinti in classifica e, ora come ora, ai gironi di Europa League. Quindi, da qui alla fine, il concetto deve essere uno soltanto: il destino resta nelle nostre mani. Destino che però va giocoforza orientato in una direzione differente da quella intrapresa al “San Paolo” di Napoli, dove la Sampdoria si è sciolta come neve al sole dopo essere passata in vantaggio.
Avanti. La contesa ci mette un niente ad accendersi. Al primo affondo Eder fa ammonire Britos, dal calcio piazzato che origina Mesbah impegna Andújar, costretto a smanacciare in corner. I padroni di casa rispondono presto con Higuaín che prima trova una deviazione della difesa e poi i guantoni di Viviano. Il Doria tiene botta e al 13′ colpisce: Eder scappa sulla destra e centra per Okaka, Albiol, nel tentativo di anticiparlo, devia nella propria porta, portando avanti i blucerchiati e spezzando un sortilegio che da queste parti da 4.586 giorni, ovvero da un gol di Volpi datato 5 ottobre 2002.
Sorpasso. Interrotto il digiuno, Palombo e compagni tornano nel fortino. Callejón da buona posizione ci prova ma da Viviano non si passa. Almeno fino alla mezzora, quando Gabbiadini calcia un destro senza pretese, Romagnoli lo sporca in maniera quasi impercettibile e il numero 2 combina l’inattesa frittata, facendoselo passare tra le mani e sotto le gambe. Una sciagura. E siamo pari, anche in fatto di reti – diciamo così – regalate. La parità – ahinoi – dura poco. Higuaín scambia con lo stesso Gabbiadini, punta la porta e segna il sorpasso al minuto 34′. Oltre il danno la beffa: Eder si fa male prima della fine del tempo e lascia il posto a Muriel.
Dura. Nemmeno il tempo di schierarsi per l’avvio della ripresa che il Doria subisce ancora. De Silvestri sbaglia un appoggio a metà-campo, Insigne intercetta, s’invola verso la rete e la ritrova dopo l’infortunio dello scorso novembre. Ora si fa davvero dura. Anche se non ci arrendiamo: una punizione di Mesbah pesca la testa di Silvestre ma Henrique fa buona guardia sulla linea; poi Doveri grazia Britos risparmiandogli il secondo giallo per una trattenuta su Okaka. Niente da fare: i blucerchiati non ritrovano la retta via. Allora Mihajlovic toglie Palombo per Duncan mentre Benítez concede la passerella a Gabbiadini inserendo Hamsik.
Sveglia. Bergessio (per Soriano) e Gargano (per López) sono le mosse per provare a risvegliarsi, da una parte, e per provare ad addormentare la gara, dall’altra. Il prosieguo dà ragione allo spagnolo, vicino al quarto olé con Higuaín. Che ha la pronta opportunità per riprendersi: De Silvestri stende Hamsik in area, Doveri dà rigore, l’argentino trasforma per il 4-1 prima di lasciare il posto a Zapata. Viviano ci mette una pezza a stretto giro su Hamsik e Zapata; Muriel segna un eurogol quasi allo scadere ma è troppo tardi. La sveglia – quella vera – deve suonare tra tre giorni: a Marassi arriva l’Hellas e non si può più sbagliare.
Napoli 4
Sampdoria 2
Reti: p.t. 12′ Albiol aut., 31′ Gabbiadini, 34′ Higuaín; s.t. 2′ Insigne, 36′ Higuaín rig., 44′ Muriel.
Napoli (4-2-3-1): Andújar; Henrique, Albiol, Britos, Ghoulam; D. López (31′ s.t. Gargano), Jorginho; Callejón, Gabbiadini (21′ s.t. Hamsik), Insigne; Higuaín (37′ s.t. D. Zapata).
A disposizione: Rafael, Colombo, Strinic, Mertens, Mesto, Koulibaly, Inler.
Allenatore: Rafael Benítez.
Sampdoria (4-2-3-1): Viviano; De Silvestri, Silvestre, Romagnoli, Mesbah; Palombo (18′ s.t. Duncan), Obiang; Eder (45′ p.t. Muriel), Soriano (31′ s.t. Bergessio), Eto’o; Okaka.
A disposizione: Romero, Duncan, Correa, Regini, Muñoz, Rizzo, Coda, Marchionni, Wszolek.
Allenatore: Sinisa Mihajlovic.
Arbitro: Doveri di Roma 1.
Assistenti: Tonolini di Milano e De Pinto di Bari.
Quarto ufficiale: Musolino di Taranto.
Arbitri addizionali: Rocchi di Firenze e Di Paolo di Avezzano.
Note: ammoniti al 3′ p.t. Britos, al 24′ p.t. Mesbah per gioco scorretto, al 45′ s.t. Muriel per proteste; recupero 1′ p.t. e 3′ s.t.; spettatori 22.299 (incasso 441.617 euro); terreno di gioco in perfette condizioni.