Ferrero al Trofeo “Currò”: «Il calcio è episodico. Europa? I tifosi devono stare sereni»
«I bilanci li fanno i commercialisti. Io sono molto felice. Poi c’è una canzone che fa Si può dare di più, ma chi si accontenta non gode». Lo stadio “Lovagnini” di Torriglia si accende per la XVIII edizione del Trofeo “Fulvio Currò”. E il presidente Massimo Ferrero, presente per la prima volta alla manifestazione benefica in ricordo del venticinquenne studente genovese scomparso nell’estate del 1998 per un aneurisma cerebrale, si accende di fronte ai giornalisti. «Un voto alla mia Sampdoria? 10. Rimpianti? I rimpianti li hanno i signori che vanno in pensione perché non hanno più niente da fare. Io di cose da fare ne ho ancora tante».
Sui campi. Tra queste non c’è il presentarsi come parte civile nella vicenda-Genoa. «Io guardo il giardino di casa mia – dice -, non do mai fastidio agli altri. Faccio giudicare i palazzi, ma il calcio si fa sui campi Se il Genoa merita ben venga. E avrei detto la stessa cosa si fosse trattato di Inter, Milan, Roma o di qualsiasi altra squadra. Mi spiace per i tifosi ma non si fa il calcio a colpi di carte bollate: se Preziosi ha avuto delle vicissitudini se le vedrà lui, io non faccio nessun ricorso. Gli auguro comunque di risolvere i suoi problemi».
Episodi. Qualche problema lo ha avuto la Samp nell’ultimo periodo. «Ho capito che forse voi esperti avete ragione – ammette Ferrero -. Il calcio è episodico, ma il campionato l’ho vinto. L’anno scorso la Samp ha chiuso a 44 punti, noi chiuderemo sopra i 50, quindi abbiamo fatto passi avanti. Brucia essere usciti dall’Europa League? C’è ancora una partita, certo col quinto posto sarebbe stato tutto più semplice…».
Sereni. «Se l’anno scorso il Torino è andato nella nostra stessa situazione – rivela il presidente circa le voci di una possibile esclusione dalle manifestazioni UEFA -, perché non dovrei andare io? I tifosi devono stare sereni e godersi l’ultima giornata del campionato insieme con la squadra. Sono zero preoccupato».
Eder. «A pranzo con Sarri? Sto a dieta come faccio ad andare a pranzo?», sorride Ferrero, che le ultime battute della serata le spende per Eder: «Lui sta bene con me e io me lo terrei stretto, ma se arriva un’offerta che non si può rifiutare siamo d’accordo che volerà per altri lidi. 10 milioni? Mi sembra poco. Eder andrà dove lo porterà il cuore, io dove mi porterà il portafoglio».