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Viviano a Premium Sport: «Con la Fiorentina è sempre una partita speciale»

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Viviano a Premium Sport: «Con la Fiorentina è sempre una partita speciale»

Mancano due giorni abbondanti a Sampdoria-Fiorentina, quando la troupe di Mediaset Premium arriva a Bogliasco per intervistare Emiliano Viviano, custode dei pali blucerchiati ed ex d’eccezione. «È ovvio che per me non è una partita normale – attacca il numero 2 -. Io sono tifoso viola, come tutti sanno, per cui è una partita particolare. Però, quando si va in campo nei 90 minuti, non cambia niente. Anche se giochi contro la squadra per cui tifi, la squadra del tuo cuore, riesci comunque ad estraniarti per il tempo dell’incontro».

In cinque precedenti con la Fiorentina solo una sconfitta. Sei quasi una bestia nera. 
«Sì, ma credo sia soprattutto frutto del caso. Persi per la prima volta l’anno scorso a Firenze. La fede non si cambia, è una delle poche cosa che nella vita rimangono sempre uguali; ma io sono un professionista e devo comportarmi come tale. Ho una società che mi paga e ha investito su di me, devo dare il massimo per la Samp».

Viola non è solo un sinonimo di Fiorentina, ma anche il nome della tua primogenita. Non è così?
«Sì, ho sempre pensato di impostare il mio rapporto con la gente sulla sincerità, non vedo perché uno debba nascondere quello per cui uno ha vissuto e che ama e amerà per il resto della vita. Sono un giocatore della Sampdoria, certo. Però sono e rimarrò per sempre un tifoso della Fiorentina».

Il destino ha avuto sempre un occhio di riguardo per te: addirittura l’esordio in Serie A è legato a questa storia.
«È una cosa particolare, diciamo che la Fiorentina torna sempre nella mia vita, fortunatamente. Ho esordito col Bologna contro di loro e poi ho giocato per la prima volta con la Nazionale proprio a Firenze».

Hai anche vestito quella maglia. Che cosa hai provato?
«Un’emozione forte, fortissima. Ho vissuto sul campo quello che prima provavo sugli spalti. Tanti si rivedevano in me, perché ero arrivato dove volevano arrivare loro».

Intanto il Doria si sta mettendo in sesto anche in trasferta.
«Ci spiace per la partita col Chievo, perché abbiamo preso un gol stupido dopo essere andati subito in vantaggio. Però loro sono una squadra rognosa, reduce da diverse sconfitte consecutive. Per la qualità che abbiamo dobbiamo vincere su ogni campo. Un punto comunque aiuta a smuovere la classifica in una A molto equilibrata».

Fortuna vuole, comunque, che si torni a “Fort Marassi”.
«Giocare nel nostro stadio è complicato per tutti. Abbiamo un pubblico meraviglioso, che ci spinge, ci trascina ed esalta le nostre potenzialità».

La Fiorentina di Sousa è da Scudetto?
«Non lo dico per scaramanzia. Intanto è prima con merito, anche se se ne parla anche sin troppo poco. A parte con il Torino, ho visto tutte le loro partite: le due sconfitte contro Roma e Napoli sono arrivate immeritamente. È una squadra formata, che fa un calcio bello e che tiene il pallino del gioco. Sousa è un grande allenatore, ha fatto risultati in tanti posti diversi. Ha dato una mentalità più internazionale rispetto a chi lo ha preceduto, che comunque ha lavorato bene per tre anni. Mi stupisce la consapevolezza che questa formazione possiede: riesce a gestire i momenti della partita in maniera perfetta».

Per batterli il trucco è il contropiede?
«È una delle maniere, come ha fatto vedere la Roma. Per la Viola vedere gli esterni alti dei giallorossi fare i terzini è una soddisfazione, una mezza vittoria. Poi anche la loro hanno giocatori e qualità incredibili quindi sono riusciti a portare a casa i tre punti. La Fiorentina però ha fatto una grandissima partita dando una dimostrazione di forza».

Ilicic va tenuto particolarmente d’occhio?
«Speriamo che giovedì sera in coppa abbia dato tutto. Ci sono tanti giocatori di livello a Firenze, con alcuni ho avuto anche la fortuna di giocarci insieme. Dovremo studiare le contromosse adeguate per ribattere colpo su colpo. Sappiamo però che ci sarà da soffrire».

La Sampdoria invece può ambire all’Europa?
«Noi dobbiamo fare più punti possibili, perché le somme si cominciano a tirare tra marzo e aprile. Abbiamo tantissima qualità,, talvolta inespressa, e bisogna metterne in campo il più possibile. Vedremo dove saremo più avanti. La gara di domenica è importante, perché vincere contro avversari simili fa crescere fiducia e autostima».

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