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La Samp non sfonda il muro rossoblù: il derby si chiude a reti bianche

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La Samp non sfonda il muro rossoblù: il derby si chiude a reti bianche

Niente da fare. Il derby della Lanterna numero 116 sarà ricordato come quello del muro. Un muro rossoblù arroccato a difesa del fortino che non ha lasciato spiragli alle bocche da fuoco blucerchiate e ha reso vane le aspirazioni di record assoluto di vittorie consecutive. Peccato. E la Sampdoria esce da un “Ferraris” come sempre da brividi con l’amaro bocca e con un punto che muove la classifica.

Parità. Il primo squillo lo produce un destro da fuori di Praet al 7′, la prima alzata di lavagnetta elettronica riguarda invece l’uscita di Murru e l’ingresso di Regini. Un cambio obbligato per via di una caduta rovinosa a terra del terzino sardo. Rigoni al 13′ non impensierisce Viviano. Dopo le prime scaramucce, la gara resta inchiodata. La trama è quella annunciata: il Doria tiene in mano il gioco, gli ospiti agiscono di rimessa. Non mancano i duelli né l’intensità ma il risultato di parità non traballa neppure un po’.

Canovaccio. La seconda frazione si apre con un fendente di Torreira che sibila a fil di palo e la seconda sostituzione per infortunio nelle nostra fila: Sala rileva Bereszynski e cambia anche la seconda fascia della serata. Il canovaccio resta lo stesso, Ballardini si copre ulteriormente (Cofie per Pandev) dopo un contatto dubbio tra Praet e Rigoni sul quale Massa non interviene. Caprari al 19′ tenta il colpo a giro: palla fuori. Ma stiamo crescendo. Anche se Hiljemark risponde con un tiro che Viviano fa facilmente suo.

Illusione. Un fuoco di paglia. Perché è Caprari intorno alla mezzora ad essere murato sul più bello in due occasioni. La terza gli capita al 35′, dopo che Perin aveva respinto un tentativo mancino di Linetty, ma il numero 9 non riesce a dare forza alla sfera e l’estremo rossoblù disinnesca la minaccia. Lo stesso Caprari viene richiamato per Ramírez, la Nord sussulta per un presunto contatto tra Viviano e Rigoni, nulla di fatto: fuorigioco e comunque nessun tocco. E noi insistiamo: Quagliarella trova un tocco di un difensore e coglie soltanto l’esterno della rete. Un’illusione che resta tale.

Sampdoria 0
Genoa           0
Sampdoria (4-3-1-2): Viviano; Bereszynski, Silvestre, Ferrari, Murru (10′ p.t. Regini); Praet, Torreira, Linetty; Caprari (36′ s.t. Ramírez); Quagliarella, Zapata.
A disposizione: Belec, Tozzo, Andersen, Barreto, Alvarez, Strinic, Verre, Capezzi, Kownacki.
Allenatore: Giampaolo.
Genoa (3-5-2): Perin; Biraschi, Spolli, Zukanovic; Pereira, L. Rigoni, Bertolacci, Hiljemark, Laxalt; Lapadula (43′ s.t. Galabinov), Pandev (16′ s.t. Cofie).
A disposizione: Lamanna, Zima, Taarabt, Rossettini, Migliore, Lazovic, Bessa, Omeonga, Medeiros, G. Rossi.
Allenatore: Ballardini.
Arbitro: Massa di Imperia.
Assistente: Di Fiore di Aosta e Alassio di Imperia.
Quarto ufficiale: Banti di Livorno.
VAR: Orsato di Schio.
Assistente VAR: Vivenzi di Brescia.
Note: ammoniti al 24′ p.t. Pandev per gioco scorretto, al 46′ p.t. Bereszynski e Rigori per comportamento non regolamentare; recupero 2′ p.t. e 2′ s.t.; abbonati 13.694 (rateo 146.311 euro), paganti 16.423 (incasso 511.210 euro); terreno di gioco in discrete condizioni.

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